ℂ𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 𝟜𝟘- 𝕊ℚ𝕌𝔸ℝℂ𝕀 𝔻𝕀 ℝ𝕀ℂ𝕆ℝ𝔻𝕀
ℍ𝔼𝔸𝕋ℍℂ𝕃𝕀𝔽𝔽
Per un lungo periodo non mi sono mosso dalla mia stanza.
Sembra siano anni ( a dire di mio zio) ma purtroppo io non ricordo nulla. Ho il vuoto assoluto nella mia testa.
In tanti ci hanno provato a farmi uscire fuori, ma senza nessun esito; solo lei. Com'è che si chiama... ah sì! Susan, lei sembra conoscermi, sapere cosa mi va e cosa no, quando ho voglia di parlare e quando non ne ho.
Con lei mi sento a mio agio, cosa che non mi succedeva da tempo.
Questa mattina la rivedrò è voglio chiederle come fà a conoscermi così bene.
Mentre rimango assorto nei miei pensieri, bussano alla porta: « Ecco, è lei»
Invece quando apro è mio zio che mi invita a scendere per la colazione.
Rispondo infastidito:
« No grazie, attendo che arrivi Susan»
« Vedo con piacere che ti stai riprendendo velocemente Heathcliff. E se non vado errato, questa notte non hai avuto i tuoi soliti lancinanti mal di testa. Devo dedurre che il merito è della donna in questione. Credo che questa Susan sia stata mandata dal cielo apposta per te, ragazzo mio come tuo angelo custode. Adesso vado, stamattina ho un convegno. Se hai bisogno di qualcosa chiedi pure a Gertrude. Buona giornata Heathcliff e dai i miei saluti a Susan»
Mi saluta e si dirige alla macchina. Subito dopo si fà avanti Gertrude, la governante, una donna di mezza età con i capelli grigi raccolti in uno chignon. Abbigliata da un abito grigio con sopra un grembiule intero bianco. che mi chiede:
« Cosa le và per colazione Heathcliff ? »
« Aspetto una persona, grazie Gertrude»
« Va bene, mi chiami lei dopo allora»
𝕊𝕌𝕊𝔸ℕ
Ho atteso con impazienza che arrivasse il mattino. Anche se il sonno è stato favoloso.
Mi vesto di gran lena, saluto i ragazzi e mi sto dirigendo verso la porta per andare da Heathliff, Quando Errol mi comunica :
« Mamma aspetta, guarda chi è venuto a trovarci»
Volto il capo senza lasciare la maniglia della porta, vedendo con disappunto che si tratta del professor Newton.
Senza far trapelare di essere infastidita dalla sua visita lo saluto cordialmente. Non vorrei che il fatto di essere qui stamattina, mi impedisse di poter andare da Heathcliff.
Prima che questo possa verificarsi, trovo una scusa per allontanarmi. Preparare una buona tazza di thè per tutti. Vado in cucina e comunico loro di attendere in salotto. Beth si offre di aiutarmi, ma io senza darle a vedere di essere ansiosa le asserisco:
« Grazie, tesoro ma non serve sarò da voi tra un secondo»
Con impazienza apro la finestra della cucina, facendo attenzione a non fare troppo rumore, per fortuna che non è alto. Esco fuori e corro veloce, voltandomi indietro ogni tanto per vedere se qualcuno si sia accorto della mia fuga e mi insegua.
Invece è tutto tranquillo.
Errol, mi crede pazza perciò ha fatto venire il professor Newton. Per fortuna che non ho detto dove ho visto Heathcliff, altrimenti adesso sarebbero qui.
Dopo una folle corsa, eccomi fuori dalla sua abitazione, mi ricompongo dandomi un contegno, soffiando con le mani sul viso per togliere il rossore della fatica; per fortuna che oggi ho raccolto i capelli in uno chignon.
Quando penso di essere abbastanza presentabile, oltrepasso il cancello, avanzo percorrendo il vialetto; salgo i cinque gradini che mi separano da lui e busso alla porta.
Mi apre Gertrude, la governante.
« Buongiorno Gertrude, il marchese è in casa?»
Lei di rimando:
« No signora, il marchese è fuori per un convegno. Ma se vuole c'è il signor Heathcliff, la attesa per la colazione"»
Quelle parole non possono che rendermi felice. “ amore mio quanto è dolce .
« Grazie, mi può portare da lui?»
« Certo mi segua»
La donna mi accompagna davanti alla porta della sua camera e poi si allontana.
Io prima di entrare tentenno un pò, poi mi faccio coraggio e busso.
Ma dall'altro lato nessuno risponde.
Allora ribusso, ma neanche per la seconda volta ricevo risposta.
Sto per bussare una terza, quando appare sulla porta, mi da un 'occhiata e poi enuncia:
« La aspettavo un po' prima»
Avverto contrarietà nel suo tono di voce, così gli comunico:
« Mi dispiace Heathcliff, sono stata trattenuta»
« Immagino!»
È arrabbiato, no non voglio che mi dica non venga più, ne morirei e poi come farei ad aiutarlo a recuperare la memoria e a tornare insieme a lui se non gli sono vicina.
« Heathcliff, sono mortificata credimi, fosse stato per me sarei qui dalle prime luci dell'alba ma devo trattenermi per evitare che...»
Mi arresto di colpo, dopo essermi resa conto che stavo per rivelargli tutto quello che mi sono ripromessa di fargli sapere un pò alla volta.
Lui mi guarda con sgomento e subito dopo dichiara con un tono di voce alto:
« Sì può sapere cosa vuoi da me. Dici cose senza senso e poi cosa vuol dire che sei stata trattenuta, probabilmente avrai un marito o un fidanzato e allora cosa ti spinge a venire da me»
Le sue parole in quel momento mi feriscono, tanto ché le lacrime rendono lucidi i miei occhi. Lui se ne accorge e cambia espressione, da accigliato prima adesso il suo sguardo è dolce.
Ed è in quel momento che senza dire niente mi fiondo sulle sue labbra, rischiando di essere respinta e messa alla porta, ma per fortuna non succede e lascivo mi bacia a sua volta.
Dopo un lungo bacio ci stacchiamo e lui con sguardo interrogativo mi domanda:
« Perché?»
Con il viso solcato dalle lacrime, gli dichiaro:
« Perché ti amo, so che può sembrarti strano, ma io ti conosco anche molto bene»
« Tu mi conosci? Sai chi sono?»
« Sì, tu sei Heathcliff Greymoore, rinomato medico chirurgo e hai un figlio»
« Un figlio? Con... te?»
« No, ma mi avevi chiesto di sposarti»
« Cosa? Ma cosa dici? Io non ricordo niente, capisci niente»
Mi afferra le braccia sgranando gli occhi e poi asserisce, dandomi le spalle:
« Forse è meglio che te ne vai e che non torni»
« No Heathcliff, ti prego»
« Hai sentito cosa ti ho detto...va via da qui !»
Gli rivolgo un ultimo sguardo di sgomento e poi corro via in lacrime.
« Non è più lui... non è
l'Heathcliff che conoscevo.
L' uomo del quale mi sono innamorata, dolce e premuroso. Adesso è diventato freddo e scostante!»
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