𝕄𝔸ℝ𝕃𝔼𝔼ℕ

Le riprese del film sono terminate ed è quasi buio, adesso dobbiamo tornare sulla nave di mio padre.
L'equipe è pronta per ripartire, Jack - il produttore- mi comunica mentre mi saluta:
« Ciao Marleen, ci vediamo a Chicago»
« Certo, a presto ciao »
Saluto tutti ma non vedo Jeremy.
“ possibile che sia andato via senza neppure un saluto? .

Rassegnata per non averlo trovato, sto salendo sulla barca che ci porterà da mio padre, quando sento che qualcuno mi chiama, mi volto, è Jeremy.
Mi corre incontro poi interrogativo mi chiede:
« Vai via senza salutarmi?»
« Sai, la stessa domanda me la sono posta anch'io prima»
« Come vedi non è così»
« Già, non lo è»
« Marleen, ti rivedrò ancora»
« Chissà, potresti sostituire di nuovo Cal»
« O... magari chiedere di essere tuo partner quando ti scrittureranno per un altro film; è stato bello lavorare con te
« Anche per me»
Gli porgo la mano per salutarlo ma lui la afferra attirandomi a sé e mi bacia. Gli asserisco ironicamente :
« Questo faceva parte del copione?»
Abbozzando un sorriso afferma:
«A presto!»
Corre via verso la nave della troupe, io lo osservo fino a che non si imbarca.
« Ecco è andato via chissà se lo rivedrò ancora»
Salgo anch'io sul piccolo natante insieme a mio padre, Susan, Errol e Elisabeth. Mentre loro sono eccitati per la partenza, io rimango zitta in un angolo a pensare... pensare a chi... a Jeremy, perché?
Devo ammettere però che quell'uomo mi intriga, forse più di Errol.

𝕊𝕌𝕊𝔸ℕ

A bordo della barca, ci stiamo avvicinando alla nave e nel tragitto ho notato che Marleen non ha detto una parola e questo non è da lei.
Di solito esce gli argomenti più disparati pur di non starsene zitta, invece oggi se ne sta per i fatti suoi. Sembra che nemmeno Errol sia di suo interesse. Forse si sarà stancata nel terminare il film. Ad ogni modo è strana.

Giungiamo a destinazione e ci imbarchiamo. Una volta a bordo il professor Newton ci informa:
« Susan, perché non va a riposare e anche voi ragazzi. Tra poco lasceremo queste acque e ci dirigeremo in Inghilterra. Quando saremo arrivati vi avviserò»
« Grazie professore, non so dirle quanto le sono grata per tutto quello che ha fatto per me, per noi. Buonanotte»
« L'ho fatto e lo faccio con piacere, aiutare e il mio mestiere. Buonanotte Susan»

Non posso ancora crederci, stiamo per lasciare quest'isola, dopo diciotto lunghi anni andremo via da qui, quando credevo che avrei finito i miei giorni in questo posto.
Incredibile, stiamo per tornare a casa, in città, tra le persone civili.
Esausta mi infilo a letto tra le coperte e mi addormento.

Durante la fase del sonno, mi immergo nel subconscio e incomincio a sognare.
𝘔𝘪 𝘳𝘪𝘷𝘦𝘥𝘰 𝘪𝘯𝘴𝘪𝘦𝘮𝘦 𝘢 𝘏𝘦𝘢𝘵𝘩𝘤𝘭𝘪𝘧𝘧, 𝘥𝘰𝘱𝘰 𝘭𝘢 𝘣𝘳𝘶𝘵𝘵𝘢 𝘥𝘪𝘴𝘢𝘷𝘷𝘦𝘯𝘵𝘶𝘳𝘢 𝘥𝘦𝘭 𝘯𝘢𝘶𝘧𝘳𝘢𝘨𝘪𝘰 𝘷𝘦𝘯𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘵𝘳𝘢𝘵𝘵𝘪 𝘪𝘯 𝘴𝘢𝘭𝘷𝘰 𝘥𝘢 𝘶𝘯𝘢 𝘯𝘢𝘷𝘦. 𝘍𝘦𝘭𝘪𝘤𝘪 𝘢𝘴𝘴𝘪𝘦𝘮𝘦 𝘢𝘪 𝘳𝘢𝘨𝘢𝘻𝘻𝘪 𝘢𝘵𝘵𝘦𝘯𝘥𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘥𝘪 𝘱𝘰𝘵𝘦𝘳 𝘵𝘰𝘳𝘯𝘢𝘳𝘦 𝘢𝘭 𝘮𝘰𝘯𝘥𝘰 𝘤𝘪𝘷𝘪𝘭𝘦 𝘦 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘯𝘰𝘴𝘵𝘳𝘢 𝘤𝘢𝘴𝘢.
𝘘𝘶𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘯𝘰𝘵𝘵𝘦 𝘪𝘰 𝘦 𝘪𝘭 𝘮𝘪𝘰 𝘶𝘰𝘮𝘰, 𝘧𝘢𝘤𝘤𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘭'𝘢𝘮𝘰𝘳𝘦 𝘧𝘳𝘦𝘯𝘦𝘵𝘪𝘤𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘴𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘤𝘪 𝘧𝘰𝘴𝘴𝘦 𝘶𝘯 𝘥𝘰𝘮𝘢𝘯𝘪. 𝘔𝘦𝘯𝘵𝘳𝘦 𝘴𝘵𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘥𝘰𝘳𝘮𝘦𝘯𝘥𝘰, 𝘴𝘪 𝘴𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘶𝘯 𝘧𝘳𝘢𝘨𝘰𝘳𝘰𝘴𝘰 𝘣𝘰𝘢𝘵𝘰 𝘴𝘦𝘨𝘶𝘪𝘵𝘰 𝘥𝘢 𝘶𝘳𝘭𝘢 𝘦 𝘱𝘪𝘢𝘯𝘵𝘪 𝘴𝘵𝘳𝘢𝘻𝘪𝘢𝘯𝘵𝘪.
𝘔𝘪 𝘢𝘭𝘻𝘰 𝘥𝘪 𝘴𝘤𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘥𝘢𝘭 𝘭𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘳𝘪𝘱𝘦𝘵𝘦𝘯𝘥𝘰:
« 𝘕𝘰, 𝘯𝘰𝘯 𝘱𝘶𝘰' 𝘴𝘶𝘤𝘤𝘦𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘯𝘶𝘰𝘷𝘰»
𝘝𝘰𝘭𝘨𝘰 𝘭𝘰 𝘴𝘨𝘶𝘢𝘳𝘥𝘰 𝘷𝘦𝘳𝘴o 𝘏𝘦𝘢𝘵𝘩𝘤𝘭𝘪𝘧𝘧 𝘤𝘩𝘪𝘦𝘥𝘦𝘯𝘥𝘰: « 𝘋𝘰𝘷𝘦 𝘷𝘢𝘪 𝘏𝘦𝘢𝘵𝘩𝘤𝘭𝘪𝘧𝘧, 𝘯𝘰𝘯 𝘶𝘴𝘤𝘪𝘳𝘦 𝘥𝘢 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢»
𝘓𝘶𝘪 𝘮𝘪 𝘴𝘰𝘳𝘳𝘪𝘥𝘦 𝘱𝘰𝘪 𝘢𝘱𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢 𝘦 𝘦𝘴𝘤𝘦.
« 𝘕𝘖...𝘕𝘖𝘕 𝘈𝘕𝘋𝘈𝘙𝘌...𝘏𝘌𝘈𝘛𝘏𝘊𝘓𝘐𝘍𝘍»
𝘔𝘪 𝘱𝘳𝘦𝘤𝘪𝘱𝘪𝘵𝘰 𝘢 𝘪𝘯𝘴𝘦𝘨𝘶𝘪𝘳𝘭𝘰, 𝘮𝘢 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘢𝘱𝘳𝘰 𝘭𝘢 𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢...𝘶𝘯' 𝘰𝘯𝘥𝘢𝘵𝘢 𝘱𝘢𝘻𝘻𝘦𝘴𝘤𝘢 𝘮𝘪 𝘴𝘱𝘢𝘻𝘻𝘢 𝘷𝘪𝘢. 𝘔𝘪 𝘳𝘪𝘵𝘳𝘰𝘷𝘰 𝘱𝘰𝘪 𝘤𝘰𝘯 𝘪 𝘳𝘢𝘨𝘢𝘻𝘻𝘪,( 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘵𝘰𝘳𝘯𝘢𝘵𝘪 𝘣𝘢𝘮𝘣𝘪𝘯𝘪) 𝘴𝘶𝘭𝘭'𝘪𝘴𝘰𝘭𝘢.

Mi sveglio di soprassalto, con la camicia da notte intrisa di sudore e l'arsura in gola e il cuore che sta per uscire fuori dal petto.
Lascio il letto per andare a rinfrescarmi un po' nell'acqua che contiene la bacinella, metto lo scialle sulle spalle e esco a prendere un pò d'aria sul ponte.

Vedo sotto i raggi argentati della luna il professor Newton, che sta fumando la sua pipa.
Quando mi avvista mi chiede:
« Susan, che cosa fà qui sopra?
Non dovrebbe essere a letto?»
« C'ero fino a poche ore fà, ma un incubo mi ha costretta a svegliarmi e a rompere il sonno»
« Capisco. Doveva essere terribile quest'incubo da indurla a salire sul ponte in questa fredda notte»
« Abbastanza, e mi creda questo non è freddo »
« Mi scusi, ovviamente lei lo conosce meglio di me il vero freddo»
Le lacrime scendono in automatico quando ripenso a quella notte. Il medico se ne accorge e per consolarmi dichiara:
« Suvvia Susan, non faccia così.
Capisco perfettamente che l'esperienza che ha vissuto deve essere stata terrificante, ma adesso sta per tornare a casa sua»
« È proprio per questo che ho fatto quel sogno, perché ci torno senza Heathcliff. Siamo partiti da la insieme e ci faccio ritorno senza di lui»
« Mi dispiace tanto Susan, purtroppo piangere non risolve nulla. Lei è ancora giovane e bella, potrebbe rifarsi una vita»
Asserisce tenendomi sul suo petto. Improvvisamente, mi dichiara: « Se solo lei volesse, io potrei renderla felice»
« Ne sono lusingata, ma ho amato troppo Heathcliff, forse anche più del mio defunto marito e continuo ad amarlo. E credo che mai più amerò qualcun'altro come è successo con lui. Buonanotte professor Newton»
« Mi perdoni. Buonanotte Susan»

Il mattino dopo, mi alzo di buon grado ma noto che oggi il sole non è spuntato e che la giornata è piuttosto uggiosa.
" Verrà a piovere" - penso.
Quando incrocio lo sguardo del professore, mi viene vicino comunicando:
« Buongiorno Susan, volevo scusarmi per questa notte non volevo infastidirla»
« Buongiorno, tutto dimenticato stia tranquillo. Dove siamo adesso? »
Domando per cambiare discorso.
« Stiamo quasi per arrivare, ha tutto il tempo per prepararsi e fare colazione con calma»
“ quasi arrivati” questa frase mi mette in agitazione.
Quando arrivano anche Elisabeth e Errol dico loro:
« Preparatevi che stiamo arrivando»