▪️BUTTERFLY: Progetto Farfalla - La Metamorfosi▪️


Eccomi qui di ritorno dopo un paio di settimane di stop.
Colgo ancora una volta l'occasione per scusarmi con tutti voi, ma purtroppo ultimamente ho un carico non indifferente di studio e mi resta poco tempo per tutto il resto.
Comunque sia, cerco di spartire il mio tempo tra la scrittura e la lettura, sicché non intendo accantonare né una e né l'altra pratica, nonostante gli impegni.

Oggi vi presento un romanzo che personalmente mi ha conquistata sin dal primo capitolo.
Sto parlando di BUTTERFLY: Progetto Farfalla - La Metamorfosi di _RosaRossa_.

Ritengo sia doveroso premettere che solitamente tendo a non essere un'amante del genere fantascientifico e ancora meno di tutto ciò che riguarda mondi dispotici e realtà post-apocalittiche. Eppure ho trovato questo libro incredibilmente avvincente.

Ciò che mi colpì all'inizio fu la naturale associazione tra il titolo "Progetto Farfalla" e il Programma MKULTRA. Non so a quanti di voi suonerà un campanello leggendo questo nome, comunque sia, ammetto che il tema mi è molto caro.

In parole povere, MKULTRA è il nome in codice dato a un programma illegale e clandestino di esperimenti sugli esseri umani ideato e messo in atto dalla Central Intelligence Agency nella metà XX secolo, che aveva come scopo quello di identificare droghe e procedure che, integrando altre tecniche di tortura, facevano confessare le persone che vi venivano sottoposte.
Una delle fasi più avanzate di questo folle progetto è conosciuta come Programmazione Monarch. Essa sarebbe procedura per il controllo della mente che, secondo alcuni (i famosi complottisti) verrebbe messa in atto tuttora in alcuni settori specifici al fine di creare dei veri e propri "schiavi", spesso inconsapevoli. Uno dei simboli utilizzati per identificare gli individui che ne fanno parte è proprio la farfalla.

Dopo questo breve excursus, ci tengo a specificare che l'autrice è riuscita ad estrapolare da questo concetto un'idea a mio parere molto forte, distaccandosi in maniera sostanziale da tutto ciò che riguarda la programmazione in sé.
Il risultato? Ancora più sorprendente, arricchito da una buona dose di fantasia e completo di termini e definizioni proprie di un universo che, seppure dichiaratamente distopico, risulta essere perfettamente credibile nel contesto narrativo.


Tocca ora alla solita premessa: ho letto il libro fino all'ultimo capitolo pubblicato, ma nella recensione non saranno presenti particolari SPOILER. Tuttavia, se avete intenzione di leggere il romanzo e vi disturba venire a conoscenza di alcuni dettagli della trama, vi consiglierei di leggere fino al nono capitolo e poi tornare - eventualmente - a consultare la mia recensione in un secondo momento
Ho cercato comunque di rivelare il meno possibile. 



I ▪️ Livello della narrazione: 💎💎💎💎💎 5/5

II ▪️ Livello dei personaggi: 💎💎💎💎💎 5/5

III ▪️ Livello del conflitto: 💎💎💎💎💎 5/5


Il mondo come lo conosciamo non esiste più.

Già dai primi capitoli l'autrice utilizza la coscienza di Electra (la protagonista) per accogliere il lettore in questo futuro post-apocalittico, in cui il pianeta è stato devastato da guerre nucleari ed epidemie in modo irreversibile. Infatti, l'unico espediente rimasto alla razza umana per sopravvivere è sottoporsi a un'iniezione.
Essa non solo permetterebbe di adattarsi all'ambiente, ma conduce gli individui verso una mutazione vera e propria che dalla società è intesa come l'effettivo ingresso nell'età adulta.

Ora, dimenticate tutto quello che conoscete riguardo la vita sulla Terra e lasciatevi guidare dall'autrice in un mondo in cui le regole sono molto diverse.

Il concetto di base è certamente quello di una società in cui nessuno è più libero di agire (o anche solo di pensare) come crede e il cui ruolo sociale viene definito in base - probabilmente - a delle caratteristiche genetiche.

Il primo - ovvio - paragone che è sorto nella mia mente è stato con 1984 di Orwell, dove al posto del "Big Brother" ci sono le coscienze dei "Padri Fondatori" contenute in un computer centrale. Ci tengo a chiarire che questa affermazione non vuole in nessun modo minare all'originalità del lavoro compiuto dall'autrice, anzi tutt'altro. Il concetto di un occhio (una mente) che osserva, manipola e decide è molto frequente nel genere distopico-fantascientifico, ma riuscire a svilupparlo così bene non è affatto una cosa semplice.

Abbiamo a che fare con una società in cui farsi domande è sbagliato.

L'uomo venera le macchine come in passato venerava gli Dei e a loro si rapporta con animo misto tra timore e infinita gratitudine. Eppure è l'uomo che ha creato la macchina e qui si istaura un paradosso tipico della nostra esistenza. Non è raro che l'essere umano si prostri dinanzi alle proprie creazioni e che esse assumano le forme ideologiche di divinità (cosa c'è di più contemporaneo del Dio Denaro?).

Molto interessante è stata la trovata del CDI: una sorta di carta di identità impiantata dietro il collo. Ammetto che anche in uno dei romanzi della mia saga ho concepito un'idea simile (ma al posto di una scheda dati, le informazioni sono contenute in un tipo particolare di cristallo, inserito nel punto di congiunzione tra l'Atlante e l'Epistrofeo), pertanto il mio giudizio in merito non poteva che essere positivo; tuttavia, la ragione principale che mi ha fatto apprezzare una simile scelta è che ritengo che questo sarà il futuro.
Esistono già i microchip che monitorano le attività cardiache per esempio, pertanto verosimilmente questa idea potrebbe essere molto più "reale" di quanto si possa credere.

Geniale è invece la trovata che vede sostituito l'utilizzo dell'energia elettrica con le onde cerebrali. Effettivamente non esiste una fonte di energia "più rinnovabile" di questa.
Il potenziale della mente, oltretutto, è ancora scarsamente compreso, pertanto - contestualizzata nella storia - questa appare una trovata credibile sotto ogni aspetto.
In più, potrà essere stato un mio vaneggio, ma trovo che questa premessa sottolinei ancora di più il tema focale di tutto il libro: il potere della mente, che in questo aspetto trova un'ottima sublimazione.

Emozionante e intenso è stato il processo di metamorfosi.

Electra sta cambiando, sta diventando l'essere che è stato deciso lei sia.

"Il computer non sbaglia mai": questa frase viene ripetuta più volte e racchiude in sé la massima espressione del dispotismo di una società che attua il massimo controllo su chi ne fa parte.

Quasi come se il mondo fosse un'immensa fabbrica, gli abitanti vengono prodotti i serie e smistati in vari settori. Se qualcuno prova a ribellarsi, viene eliminato proprio come si farebbe con un prodotto difettoso.

È S3N a spiegarcelo e, benché egli sia un personaggio trascurabile, io l'ho gradito molto.


Comunque sia, l'esito della mutazione è tutt'altro che prevedibile e da qui inizia il vero viaggio di Electra: la prescelta tra i tanti. Cosa le riserverà il futuro?

Dovrà lasciare dietro di sé la sua vecchia vita, aprendosi ad un'esperienza tutta nuova (che inizia con il trasferimento nell'Accademia di formazione) ben conscia di dove quel sentiero la condurrà.
Essere un/a Butterly comporta l'abbandono graduale della propria umanità. Questo è il nocciolo della questione e Electra non ha scelta: ormai è diventata Electra Wintray, Crisalide 626.

Molto molto bello l'appunto sull'acchiappasogni.
Sin da quando ero bambina ho sempre sentito una qualche attrazione per questo manufatto e ammetto di esser rimasta molto colpita dall'importanza oggettuale che l'autrice ha scelto di conferirgli: un piccolo serbatoio di energia, interconnesso con il centro del sostentamento.

A Electra non resterà che accettare (almeno per il momento) il proprio destino e partirà per un viaggio che la condurrà verso la capitale: Ramena.
Qui l'influenza di Amanda Hearless, uno dei massimi esponenti politici del Partito al potere è evidente. Di sicuro questo personaggio avrà un ruolo cruciale nell'intreccio.

Un altro personaggio che ho trovato molto interessante è stato Aaron: un giovane che accompagnerà Electra nel suo viaggio verso l'accademia.
Egli, oltre a essere ben descritto nell'aspetto e svolgere un ruolo di "guida" (non è proprio un mentore, perché la lascerà presto), è il primo uomo col quale Electra si rapporta nella sua vita da adulta e questo aspetto l'autrice non manca di sottolinearlo in un passaggio molto bello.

Ci vorrà il capitolo otto per incontrare tanti nuovi personaggi in un contesto "scolastico".
Electra dovrà sottoporsi ad un addestramento per poter essere pronta al suo ruolo di Butterfly.
Non voglio entrare troppo nel merito delle vicende, perché mi piacerebbe davvero che questa recensione potesse incuriosire coloro che la leggeranno, tanto da iniziare la lettura di questo magnifico libro.



IV ▪️ Livello dell'ambiente: 💎💎💎💎💎 5/5

Per quanto sono stata prolissa nei precedenti punti, sarò breve in questi ultimi due.

Le descrizioni sono davvero ben fratte e vorrei complimentarmi con l'autrice a questo riguardo.

È stata capace di una precisione e di una cura del dettaglio invidiabili. Non ho avvertito la mancanza di una guida neppure per un secondo e spesso mi è parso letteralmente di vedere attraverso gli occhi di Electra.

Non sono solita apprezzare la narrazione in prima persona, ma in questo caso la focalizzazione su questo personaggio mi ha permesso di scoprire insieme a lei tutte le novità di un percorso di vita completamente inaspettato.

Meravigliosa la descrizione della capsula, luogo in cui avviene la metamorfosi. Mi ha trasmesso un senso di claustrofobia incredibilmente reale, così come quella di Ramena, la capitale, con i suoi grattacieli di altezze vertiginose, auto automatizzate e una tecnologia avanzatissima. I lunghi viali e le serre a decorare i tetti (particolare che ho adorato!).

In definitiva, le descrizioni dell'ambiente e quelle introspettive sono perfettamente bilanciate. Si intrecciano tra loro in modo sublime, contribuendo a costruire un tessuto narrativo vivido, credibile e avvincente.

V ▪️ Livello del testo: 💎💎💎💎💎 5/5

Non ho molto da dire neanche a questo proposito.

È molto interessante come l'autrice abbia creato una terminologia specifica per indicare le varie ripartizioni sociali (ruoli e abilità), città e catastrofi.

Molto interessante è il termine lepidi, la cui origine etimologica è spiegata dall'autrice stessa.

Un lavoro davvero incredibile che si sposa perfettamente con un'ottima conoscenza della sintassi e degli espedienti narrativi.

Davvero ben fatto!


Unico, piccolo appunto:
Non so se sia una scelta, ma in verità la parola "taxi" andrebbe scritta con la "i" e non con "y" finale.


VI ▪️ Parere personale

In verità credo che salterò questo punto, perché potrei solo rischiare di ripetermi.



All'autrice: Ti rinnovo i miei complimenti, insieme alle mie scuse per l'attesa. Ho gradito moltissimo il tuo lavoro e ritengo abbia un enorme potenziale!

Grazie per questa proposta di lettura. Continuerò a seguirti di sicuro.

Avrai notato che ho stellinato solo i primi capitoli, ma purtroppo sono un paio di settimane che Wattpad sta sfasando (non so se capita solo a me) e non mi fa aggiungere il voto. Rimedierò appena possibile. Il tuo libro merita assolutamente molto più risalto! Bravissima.

Lou 🖤



Ai Lettori: Se vi interessa il genere dispotico-fantascientifico, non potete assolutamente perdervi questo romanzo! Provare per credere e, vedrete, alla fine mi darete ragione.

Lasciatevi trasportare dall'autrice in un mondo che, per quanto miserabile e dilaniato, si prospetta incredibilmente affascinante.

Lou 🖤

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