▪️ Big Trouble ▪️


Big Trouble di Kaori2018 è un thriller/mystery scientifico da leggere tutto ad un fiato.

Non mi credete? Provate a dare un'occhiata voi stessi.

Il lavoro svolto dall'autrice è encomiabile sotto ogni punto di vista.
Lo studio è stato tanto e incredibilmente accurato.
L'autrice è riuscita a destreggiarsi con maestria e straordinaria chiarezza tra svariate discipline. E così, seguendo le avventure di Gloria e Alberto, il lettore ha l'opportunità di spaziare dall'informatica alla biotectologia, dalla proteomica alla genomica, dal C++ ai biomarcatori per lo sviluppo di nuovi sistemi diagnostici.

Se questi temi - uniti ad una buona dose di azione e suspense - vi appassionano, questa lettura fa decisamente per voi.


Prima di procedere, ci tengo a fare una premessa: ho letto il libro per intero e nel corso della recensione saranno presenti degli SPOILER.
Pertanto, se avete intenzione di leggere il romanzo, vi consiglierei di farlo e tornare - eventualmente - a leggere la mia recensione in un secondo momento.


▪️ Livello della narrazione: 💎💎💎💎💎 5/5

II ▪️ Livello dei personaggi: 💎💎💎💎 4/5

III ▪️ Livello del conflitto: 💎💎💎💎💎 5/5


Il prologo inizia con una discreta porzione di ansia. Un'ansia che tutti possono dire di aver provato sulla propria pelle almeno una volta nella vita: quella di perdere un treno.

Il viaggio ci offre l'occasione perfetta per iniziare a familiarizzare con Gloria, la protagonista, della quale ancora non viene fornito il nome, tuttavia risulta già ben chiaro che ella sia una persona molto attenta. Che il suo atteggiamento scrupoloso sia dato dalla necessità di rinvenire un posto a sedere in metro oppure sia il frutto di una vera e propria propensione caratteriale, be', lo scopriremo più tardi. Ad ogni modo, a giudicare dalla sua lettura - Sconosciuti in treno di Patricia Highsmith - la mia ipotesi iniziale sembrerebbe essere confermata.

Ho apprezzato molto questo dettaglio che ci introduce alla passione di Gloria per i gialli.
Potrebbe sembrare una sciocchezza, ma invero questa informazione risulta essere un vero e proprio messaggio subliminale che ci proietta nel vivo della storia.

Chi di noi non ha mai desiderato di potersi trovare all'interno del libro che ama?
Secondo la vecchia saggezza popolare, bisognerebbe prestare attenzione a quello che si desidera (a volte anche inconsapevolmente). E infatti: la passione di Gloria si trasformerà molto presto in un vero e proprio incubo.

Ma perché concentrarsi così tanto sul viaggio in treno?
Be', perché è proprio quello il momento in cui le strade - e i destini - di Gloria e Alberto si incroceranno, benché nessuno dei due ne sia ancora consapevole.

La donna è scossa da un vero e proprio colpo di fulmine. Eh gente, immagino che soltanto chi ne sia stato vittima personalmente possa comprendere a fondo il livello di maniacale ossessione che nasce in quel frangente: non si riesce a pensare, né a desiderare altro.

Ad ogni modo, Gloria è così tanto presa da quest'uomo che addirittura manca di scendere alla propria fermata.

Qui c'è stata una piccolissima cosa che mi ha fatto storcere leggermente il naso.
L'impellenza iniziale con cui la protagonista si affretta a prendere il treno (passo accelerato, rapide falcate, scalini percorsi a due a due) non si sposa propriamente bene con la reazione che ella ha quando si accorge di aver mancato di scendere alla fermata giusta. In più, non solo non dispera, ma addirittura decide di allungare la propria tratta fin dove l'uomo (che ancora non sappiamo essere Alberto) scenderà.

Devo dire che a questo punto mi sono sentita un attimo confusa, perché a giudicare dal suo ingresso in scena, avrei giurato che Gloria fosse in ritardo e/o che si stesse recando a lavoro. Invece poi scopriamo che, in realtà, è diretta verso casa. Solo alla fine del capitolo mi è parso chiaro che Gloria, dunque, non avesse molta fretta di rientrare, ma allora perché andare così tanto di corsa?
È vero, quando si vede la metro in procinto di partire, ci si affretta. Ma fino a questo punto?

Ad ogni modo la mia è una riflessione basata su una sensazione che ho ottenuto leggendo, ma è chiaro che non si tratti di un errore. Anzi, imparando a conoscere Gloria il lettore comprenderà bene che è la classica donna dalla quale ci si può aspettare di tutto.

E infatti, neanche a dirlo, il suo primo vero approccio con Alberto è effettivamente un po' azzardato.
L'avrei quasi percepito come inverosimile, se solo non avessi bene inteso - già dopo pochi capitoli - il carattere di Gloria.

Gloria è una donna dalla psicologia tanto semplice quanto controversa.
Eh sì, mi rendo conto che questa definizione esprima un bel paradosso, tuttavia non saprei come spiegare meglio il suo personaggio.

Gloria è una nerd e apprezza la solitudine, ma non disdegna la compagnia; è a tratti intransigente, ma riesce a convivere abbastanza serenamente con tutti - è persino capace di vivere con leggerezza la vicinanza ad un uomo col quale c'è stato un certo trascorso-.
Insomma, benché sia una persona attenta e razionale, è anche una donna impulsiva e imprevedibile. Un vulcano di energie e buoni propostiti, ma talvolta pigra e indolente.

Non è facile riuscire a gestire un personaggio del genere. L'autrice è stata capace di rendere Gloria credibile nel suo essere inverosimilmente contraddittoria e per questo le faccio i miei complimenti.

È ovvio che la sua Gloria sia il tipo di donna che si guarda bene dalle relazioni e da ogni tipo di coinvolgimento che possa andare a modificare quella quotidianità che a volte le risulta pensino snervante, ma che invero rappresenta una zona di comfort dalla quale fatica ad uscire.
"Il non aver bisogno di nessuno" è la scusa più vecchia del mondo. Credo che tutti l'abbiamo propinata almeno una volta a noi stessi quando non ci andava di sforzarci per trovare un compromesso (che possa essere in un affare di amicizia, di amore, ma anche di lavoro).


Entrando a casa della protagonista, scopriamo che è una programmatrice.
Ciò è perfettamente in linea con l'idea che c'eravamo fatti di lei in precedenza: una mente scientifica, tendenzialmente schematica e attenta ai dettagli.

Non mi stupisce, perciò, la sua tendenza a suddividere le foto dei viaggi per continente. A sorprendermi però - benché io abbia già intuito il suo carattere volubile - è il venire a conoscenza che sugli scaffali "i volumi sono raggruppati senza un ordine preciso". La ragazza dimostra - e poi spiega - sin da subito di provare una grande passione per la lettura e per i libri. Pertanto mi domando: una persona schematica - che ordina le foto dei propri viaggi per continente - com'è possibile che non abbia stabilito un qualche criterio per sistemare i libri?


Comunque sia, i ritmi narrativi sono spediti, il che è ottimo, considerato anche il genere (thriller/mystery/azione).

Seguiamo la protagonista a lavoro, conosciamo i suoi amici, scopriamo com'è fatta, leggiamo che ha trent'anni e che da bambina praticava ginnastica ritmica, ma ancora non conosciamo il suo nome (che ci verrà fornito solo alla fine del capitolo due, dopo quelli dei personaggi secondari).
Data la lunghezza dei capitoli (in perfetto "formato wattpad"), ammetto che dire "secondo capitolo" o "neanche metà del capitolo uno di un cartaceo" risulterebbe essere la stessa cosa. Tuttavia, proprio a dover essere puntigliosa, mi tocca sottolineare che la battuta con cui al lettore viene presentato Dave - Davide - fosse un'occasione perfetta per svelare anche il nome della protagonista.

Sinceramente le mie conoscenze in fatto di informatica sono a dir poco scarse; le pochissime cose che so le devo unicamente ad un piccolo esame che feci all'università. Ammetto di non esserne particolarmente appassionata, ma ho apprezzato molto che nel corso della lettura l'autrice sia stata abile nel fornire le conoscenze di base sulla materia, così che persino un lettore profano come me potesse trovare agevole l'approccio alla lettura. D'altra parte sono stata felice di imparare parte dei meccanismi che regolano il magico mondo dei videogames e dell'informatica. Amo le letture che mi arricchiscono, insegnandomi qualcosa.


Quindi, avviso ai lettori: siete delle vere capre in informatica? Non disperate! Potrete trovare la lettura ugualmente stimolante e, soprattutto, vi saranno forniti gli elementi necessari alla comprensione.


Il primo vero scossone lo otteniamo al capitolo sette, quando Gloria finalmente riesce a reperire abbastanza informazioni sul conto di Alberto e scopriamo che è laureato in biologia - e sembrerebbe anche vantare una buona formazione - ma per qualche motivo è stato cancellato dall'Ordine professionale.
Ma la prima vera svolta narrativa arriva al capitolo nove: Gloria salva Alberto da due uomini sospetti - che lo attendevano fuori dall'hotel in cui alloggia -, invitandolo a montare in sella alla sua moto.

Be', è innegabile che questa scena faccia un po' classico film d'azione americano (anche perché a questo punto si fa un po' fatica ad immaginare di essere a Genova e non a New York) tuttavia bisogna altresì ammettere che svolte di questo genere sorprendano e funzionino sempre.

I due finiscono a casa di Gloria. In effetti la sua sembrerebbe essere una scelta azzardata (e lo è), ma in perfetta linea con la razionalità irrazionale del personaggio.
Ormai lo abbiamo capito: Gloria è la classica persona a cui bisognerebbe consigliare di contare fino a dieci prima di agire.

Alberto e Gloria si ritrovano a parlare nel salotto.
La scena della chiacchierata è molto piacevole.
I due sembrerebbero essere incredibilmente compatibili: una donna intraprendente come Gloria ha bisogno di un uomo un po' più remissivo come Alberto.
Ammetto che qui avevo immaginato ci sarebbe stato il classico flirt/avvicinamento graduale, fino al coronamento della grande storia d'amore e vissero tutti felici e contenti.
Invece l'autrice mi ha stupito: Alberto è impegnato.

Bella questa svolta, che fa guadagnare una certa originalità l'intera vicenda.
Come se non bastasse, devo complimentarmi per come l'autrice è riuscita a gestire i tratti romance senza mai cedere ai soliti cliché.

Qui bisogna fare una puntualizzazione: l'instaurazione di un rapporto (soprattutto di carattere amoroso) è uno degli espedienti narrativi più funzionali ad ogni genere di racconto, ma il corretto dosaggio nella somministrazione è molto difficile.

In tutta onestà - benché possa sembrare un aspetto trascurabile - ritengo che uno dei punti forti della storia sia proprio questo: tutto nasce da un colpo di fulmine che non conduce verso l'amore, ma verso la disgrazia ( che poi, certe volte è un po' la stessa cosa 😂). In questo modo l'autrice non solo è riuscita a fuggire un noioso cliché narrativo, ma ha arricchito la storia di un velo di eterna attesa, nel corso della quale il lettore si trova inconsapevolmente a desiderare qualcosa che non accadrà mai.

Quando alla fine del romanzo si è costretti a salutare definitivamente Alberto e Gloria, rimane un po' di amaro in bocca. In fondo essi, proprio come chi legge, sono vittime di quegli atti sospesi che condizionano l'esistenza.
Ma la vita non è un romanzo rosa e questa storia è incredibilmente vera; così il finale.


Per tutto il resto, il libro è un thriller/mystery da manuale.
Questa ovviamente è una cosa molto positiva, in quanto la bellezza e l'originalità di uno scritto non sta principalmente nell'evadere dalle regole e dai canoni narrativi, bensì nel saper abilmente riformulare il tutto. D'altra parte è chiaro che questo genere non lasci ampi margini di originalità, ma l'autrice è riuscita comunque a giocare bene le proprie carte e a costruire una trama ricca di colpi di scena.

Ha rispettato egregiamente tutti i tempi narrativi, tenendo conto - consapevolmente o inconsapevolmente - di tutte le fasi del viaggio (chiamata all'avventura, le varie soglie, i guardiani delle soglie, le prove, il climax e, in fine, la grande prova con l'elisir e il ritorno al tempo ordinario).

Nonostante il livello dello scritto sia molto più che buono, ora mi toccherà trovare di nuovo il cosiddetto pelo nell'uovo.

I capitoli successivi al rapimento e precedenti all'incontro con Ershov e Andrei sono un po' lenti.
Eravamo abituati ad una velocità diversa, ma sicuramente è fisiologico a questo punto della storia riprendere un po' fiato prima del climax finale.
Oltretutto in questi capitoli si approfondisce il rapporto tra Gloria e Alberto e, perciò, sono necessari e funzionali a questo.

Tuttavia consiglierei all'autrice di inserire una maggiore introspezione. Leggendo, i due personaggi vengono percepiti in maniera un po' fredda (almeno questa è stata la mia impressione), quasi informale. Sembra un po' che ognuno stia sulle sue e che non comunichino abbastanza.

Sicuramente in questo la narrazione in prima persona non aiuta. In quanto al lettore è molto chiara la psicologia di Gloria, ma al contempo è completamente allo scuro di quella di Alberto. Oltretutto egli è un personaggio che, il più delle volte, si lascia trasportare dagli eventi , pertanto risulta lievemente difficile riuscire ad immaginare che cosa gli passi per la testa e quale sia la sua posizione (anche) in merito al rapporto con Gloria.

In effetti il personaggio di Alberto, per quanto ben descritto a livello fisico (elegante e curato), è paradossalmente una maschera statica. Non so se fosse intenzione dell'autrice dare quest'idea di lui, ma non sono riuscita né a capirlo fino in fondo, né ho visto in lui un'evoluzione netta alla fine della storia (cosa che invece è accaduto con Gloria, personaggio riuscitissimo).
Per non parlare poi della sua partenza improvvisa. Sì, in effetti è stata molto bella l'idea della distanza (contrapposta per altro alla tenera scena dell'epilogo che si presenta quasi come monito a quello che potrebbe essere di Gloria e Alberto). Solo che c'è qualcosa che non quadra: come ha fatto Alberto ad ottenere un così prestigioso colloquio di lavoro - dall'oggi al domani, tra l'altro - quando aveva scelto di auto-sospendersi dall'Ordine professionale?
A queste condizioni, infatti, tecnicamente non potrebbe neppure praticare la propria professione.
È ovvio che ritengo possibile revocare la richiesta, tuttavia immagino che sia necessario un po' di tempo e qualche accertamento prima di essere riabilitati (come se non bastasse siamo anche in Italia! I tempi della burocrazia sono ridicolmente lunghi 😂)


Gli altri personaggi sono ben costruiti e sicuramente funzionali al proprio ruolo:

Davide: collega/amante/amico geloso e fidato. Sempre disponibile e molto affezionato a Gloria. Le vuole così tanto bene da mettere da parte i propri sentimenti, pur di non rinunciare completamente a lei.

Andrea: genio introverso e mammone.
La sua ingenuità fa quasi sorridere.
Una volta ho sentito dire che nel corso della vita si muore tre volte: la prima quando si perde l'ingenuità, la seconda quando tocca all'innocenza e be', la terza quando si muore. Direi che Andrea ha ancora un paio di vite da giocare. Comunque ha la stoffa del detective.

Serena: la migliore amica che tutti vorremmo avere.
Complice instancabile, ma anche severa quando serve. In fondo è proprio così che dovrebbero essere i veri amici: presenti nei momenti di bisogno, ma lucidi e obiettivi nel segnalare gli errori.
Avrei preferito fosse stata almeno citata prima nel libro, visto il suo ruolo relativamente importante sia nella vita di Gloria che nell'economia del romanzo (scopriamo della sua esistenza al nono capitolo e la conosciamo nel dodicesimo).

Alessandro: be', è stato funzionale al proprio ruolo, certo, benché io non abbia ben capito come riesca a non preoccuparsi praticamente mai.
Quando Gloria gli scrive di recarsi da lei, qualora non avesse avuto notizie entro le 23, sfido chiunque a rispondere "??? Ok" e non intasare whatsapp di messaggi e il telefono di chiamate.
Come se non bastasse, lo ri-incontriamo il giorno dopo (o due giorni dopo, ora non ricordo perfettamente) e, anche allora, dimostra una calma invidiabile.
Insomma, certamente Alessandro godrà di buona salute, considerato il poco stress 😂



IV ▪️ Livello dell'ambiente: 💎💎💎💎💎 5/5

Le descrizioni degli ambienti sono curate al punto giusto.
L'autrice cita il crollo del ponte Morandi e immediatamente si ottiene una contestualizzazione precisa della storia anche qualora non fosse stata fatta menzione specifica della data.

Molto interessante e calzante anche la breve storia della città, oltre che l'analisi sotto un punto di vista psicologico del trauma causato dal crollo su tutta la comunità.
In effetti questi sono eventi duri da digerire (e da metabolizzare con lucidità). Al di là della perdita di persone care che alcuni hanno subito, qui abbiamo a che fare con una vera e propria perdita di un pezzo di vita, oltre che con un profondo senso di incertezza.
È stato importante, a mio parere, specificare come anche le abitudini siano cambiate in seguito ad un evento tanto drammatico.

Però una cosetta la devo dire: il crollo è citato davvero troppe volte nel corso del romanzo.
Immagino che l'autrice abbia scritto il libro in un periodo lungo di tempo, pertanto è comprensibile che non abbia prestato attenzione attiva a quanto spesso siano stati citati questo evento e le sue conseguenze.

Bellissima la descrizione di Genova di notte. Non ci sono mai stata, eppure sono stata in grado di immaginare il magnifico panorama notturno esposto allo sguardo di Gloria.
Così come ho apprezzato il borgo marinaro (la scena sulla spiaggia di Boccadasse è stata tra le mie preferite).

Nel capitolo 19, la visita nella sciamadda genovese è stata portentosa! Ne ignoravo completamente l'esistenza, ma l'autrice è stata in grado di farmi respirare un'aria incredibilmente tipica e casereccia. Grazie!


L'autrice ha svolto sicuramente un lavoro in economia - e prego che possa cogliere l'accezione positiva del termine - ma incredibilmente funzionale e accurato.



▪️ Livello del testo: 💎💎💎💎💎 5/5

Nulla da dire sul lessico e sulla grammatica.
Il registro linguistico è stato adattato egregiamente a personaggi, situazioni, contesti e materie di discussione: chapeau.
Molto belli anche gli intercalari caratteristici toscani di Teresa e Giordano.


C'è qualche piccolissima imprecisione che certamente scomparirà in seguito ad una revisione:


- Capitolo 12

"Comincia lei dalle 23 all'una."

L'orario o si segna a caratteri numerici o a lettere.


- Capitolo 27

"Gloriaaa" penso sia meglio un "Gloria!"


- Non ricordo il capitolo, perdonatemi

"In effetti abbiamo bevuto (molto) e mangiato (poco)."

Qui le parentesi non necessarie.



VI ▪️ Parere personale

Personalmente ho gradito moltissimo la lettura.
Mi piace molto il genere, pertanto sono stata piacevolmente intrattenuta dalla storia.
L'autrice mi ha conquistata definitivamente quando ha introdotto la genetica, la proteomica e la biotecnologia ( probabilmente perché sono argomenti che conosco e mi interessano tanto). Questa è stata la ragione principale che mi ha spinta ad andare avanti e sono contenta di averlo fatto.

In effetti il mio giudizio generale non sarebbe cambiato anche qualora mi fossi fermata prima, ma quello personale forse un po' sì.

In fondo un libro va letto sempre fino all'ultima pagina. Avevo intuito il potenziale e mi sono spinta con piacere fino alla fine, così che la recensione potesse essere più completa.
Non ho molto altro da aggiungere.



All'autrice: Spero che io sia riuscita a spiegare sufficientemente bene il carattere dei miei dubbi e auspico tu possa cogliere i miei appunti unicamente come un piccolo spunto di riflessione.

Il romanzo è ben scritto e ben costruito, ma è mia convinzione che, prestando attenzione ai dettagli, si possa sempre migliorare. Pertanto ho pensato di segnalarti tutto ciò che ho ritenuto opportuno.
In ogni caso i mei sono unicamente dei suggerimenti.

Concludo facendoti i complimenti. Presto o tardi, di certo passerò a leggere qualcos'altro di tuo!

Lou 🖤


Ai lettori: Come specificato già al principio, Big Trouble è un romanzo consigliassimo a tutti gli amanti del genere Thriller/mystery d'azione.

Qualora qualcuno di voi lo avesse già letto, sentitevi liberi di condividere il vostro parere (ma anche di contestare la mia di opinione!)

Lou 🖤

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