Amplesso norreno
Ella giaceva inerme nell'alcova frettolosa
solitaria come l'anello che portava
nuda e saporita al senso del peccato
al mio fragile quanto godereccio cospetto
Franca pari a la paura m'osservava alterigia
corrompibile unicamente da le volenti labbra
Qual patimento pe le pupille dilatate
Quale dogma si celava in chel discolo ghigno
Soggiogammo le nostre più perverse fantasticherie
Chelle irruenze emotive abbinate alla delizia
Manovrati dai fili della bramosia
ove zannate e sconcezze fan parte delle regole
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