Namid

Eterea etera, aitante nudità
Implume d'ogni laida intenzione,
Divina lascia andare le mortali membra
A sensi e istinti, ieratiche evanescenze
Di impalpabili segreti. Profetessa del cielo
Per grazia del suo barbaglio,
Discontinuo nel tanto moversi
Danzando soave tra gli astri
E nell'altare del cielo, estasi fluttuante
Piangente e ardente.
Nel soffio del Grande Creatore
Da immensi e oscuri occhi alla luce,
Ombre su fascinose carni
Poscia una convulsione, tremori,
Traballano i fulgidi lumi della volta
E, tra ansanti passi,
Trafelate movenze,
Consacrata è
la danza dettata da lingue di fuoco.
Tanto bello splendore avariato
In visibilio, arso negli estatici miraggi
E si denuda l'arcano: Cadi!
Precipita, incendiaci!
Nel tuo sfacelo sgorga la fortuna nostra
Oh ceneri, disperso è il sacro incanto
Ma restituite almeno al cielo
I fantasmi di perdute venustà!

***
Namid: dalla lingua dei Ojibwa/Cheppewa "chi danza tra le stelle"

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