CAPITOLO 42

Lago di Semlevo

Oblast' di Smolensk

42

La giornata era radiosa. Un bel sole risplendeva in mezzo a un cielo azzurro stranamente privo di nuvole, mentre un leggero vento spazzava la campagna circostante increspando le acque del lago.

Natalia, in piedi vicino alla riva, osservava soddisfatta i camion che avevano da poco finito di ripulire le sponde dai canneti circostanti.

Una decina di operai, seduti accanto a una struttura di metallo fatta costruire per l'occasione, stavano finendo il loro pranzo, mentre il team di topografi era ancora all'opera per tracciare una mappa precisa del fondale.

Qualche ora prima, infatti, il capo dell'equipe aveva calato nelle acque del lago lo SWAP-L3, un piccolo catamarano in plastica a propulsione elettrica che, a detta sua, rappresentava l'ultimo ritrovato in fatto di tecnologia robotica per le rilevazioni batimetriche.

Natalia non ne sapeva molto di strumentazione Hi-Tech, ma aveva afferrato perfettamente il funzionamento di quella specie di galleggiante rosso fuoco.

Equipaggiato con un sistema di posizionamento GPS, un sistema di navigazione autonomo con sensori inerziali integrati e un ecoscandaglio multibeam, le era stato detto che aveva lo scopo di acquisire i dati batimetrici e di riflettività del fondo del lago mediante immagini ad altissima risoluzione che sarebbero poi state utilizzate per ricostruire una serie di mappe in 3D del fondale stesso.

La particolarità di quel sonar, che lo differenziava da quelli standard, era la capacità di scattare fotografie fino a cinquanta metri di profondità con un'estrema cura dei dettagli, cosa che, sempre stando al capo dell'equipe, lo rendeva particolarmente adatto al loro caso, visto che poteva essere in grado d'individuare eventuali oggetti semi interrati nel fango.

In parole povere era lo strumento giusto per confermare definitivamente l'esistenza dei carri in fondo al lago.

«Tutto bene?» una voce alla sue spalle la riscosse dai propri pensieri. Si voltò.

August Mercier le stava sorridendo.

Annuì.

«Hai notizie della mappa del lago?» le domandò andando diritto al punto come piaceva a lei.

«Ancora no. Ma non dovrebbe mancare molto, a quanto mi è stato detto. So che devono trasferire le immagini acquisite dallo SWAP-L3 al computer e poi ultimare la grafica e la risoluzione. Non ho idea di quanto ci voglia, ma credo che sia questione di poco, ormai.»

«Bene. In effetti sono abbastanza curioso.»

«A chi lo dici. Da quando hanno tolto dall'acqua quella specie di robottino una ventina di minuti fa, non faccio altro che immaginare innumerevoli carri con i loro prezioso carico che escono lentamente dal fango. E la cosa mi eccita enormemente, tra l'altro.»

Mercier sorrise.

Effettivamente conosceva Natalia abbastanza bene da sapere che non stava mentendo.

«La mia stanza d'albergo è sempre aperta, se solo tu volessi» le rispose con voce suadente immaginandosela già nuda fra le coperte.

«Anche se la cosa mi stuzzica, adesso non ho tempo August.»

«Okay, come vuoi tu» sospirò lui guardando con intensità le acque del lago.

Si sentiva addosso una strana adrenalina, un misto di paura e di impazienza.

Tornò serio.

«Che mi dici di quell'agente francese? E' andato tutto secondo i piani?»

Natalia si voltò verso di lui. Sorrideva. «Assolutamente.»

«E le tue fonti sono attendibili?»

«Vuoi forse metterlo in dubbio?»

August scosse la testa. «Era solo una domanda, nient'altro.»

«La polizia ha fatto irruzione nel palazzo reale di Gatčina e ha trovato proprio ciò che cercava. Puoi dormire sereno. Didier e i suoi compagni dovranno rispondere di un bel po' di capi d'accusa.»

«Ottimo. Ora sono più tranquillo. Vuoi allora che dica al mio uomo di smettere di controllare l'area?»

«Meglio di no. Ciò che stiamo facendo è troppo importante e ha la priorità assoluta. Non voglio problemi di nessun genere.» fece una pausa, poi guardandolo con occhi di ghiaccio continuò. «Lo hai portato con te, giusto? Allora fai in modo che si renda utile.»

Mercier annuì con un brivido. Conosceva bene quell'espressione e quel timbro di voce. Voleva dire una cosa sola: che lei era tesa, ma anche vulnerabile. Se da una parte, quindi, era meglio non contraddirla, dall'altra poteva tentare un certo approccio.

Si avvicinò, uno strano fuoco che ardeva dentro.

Natalia lo fissò per qualche secondo, provando le stesse sensazioni e immaginando perfettamente cosa desiderasse. Con un sorriso poggiò le sue labbra su quelle di lui.

***

L'uomo dai capelli rossi non era per niente tranquillo. Pattugliare l'intero perimetro del lago era un'impresa enorme per un uomo solo, anche se esperto. E poi il viavai degli operai e degli scienziati non facilitava certo il suo compito. La circonferenza dello specchio d'acqua era troppo grande, e non sarebbe mai riuscito a controllare ogni accesso, ragion per cui aveva deciso di focalizzarsi sulla parte del lago opposta a dove si stavano eseguendo i lavori, immaginando che fosse proprio la zona che avrebbe scelto lui se avesse dovuto curiosare nei dintorni.

Anche perché era la meno esposta. Il più vicino agglomerato urbano era il paesino di Semlevo che si trovava però dall'altro lato a circa due chilometri di distanza in linea d'area rappresentando anche l'unico punto di accesso al lago, raggiungibile tramite una strada sterrata lungo la quale erano transitati i camion che adesso stazionavano vicino alla riva.

Prese il cannocchiale e osservò i lavori.

A parte i veicoli, poteva vedere un paio di trivellatrici e una serie di strutture di metallo che fungevano da uffici temporanei per gli operai e per la squadra di topografi e geofisici.

In mezzo a tutto ciò faceva bella mostra uno strumento abbastanza grande che lui non conosceva ma che immaginava fosse una pompa di dragaggio, da utilizzare in caso si fosse reso necessario aspirare la sabbia o il fango dal fondale.

Chiunque sia a capo di quell'impresa non ha certo lesinato sulle spese, pensò tra sé.

Scosse la testa, poi alzò il cannocchiale spostando lo sguardo oltre il cantiere, in direzione di Semlevo.

Dalla strada sembrava non transitare nessuno e questo era un bene. Inoltre, sempre che non avesse visto male, lungo lo sterrato erano stati posizionati una serie di cartelli che vietavano l'ingresso ai non addetti, cartelli che avvertivano tra l'altro degli imminenti lavori di trivellazione petrolifera.

Insomma sembrava proprio che avessero pensato a tutto.

Sospirò tornando a concentrarsi sul perimetro in cui si trovava e che voleva sorvegliare. Non era certo il migliore dei piani, questo lo sapeva anche lui, ma intanto era un inizio.

Si chiuse la giacca fin sotto la gola, pensando dentro di sé che quello era davvero un posto orribile. Non solo il vento continuava a soffiare di traverso dandogli un gran fastidio, ma intorno a lui poteva vedere solo canneti e vegetazione a perdita d'occhio.

Ogni tanto qualche anatra si alzava in volo, facendogli perdere la concentrazione con quel continuo sbattere di ali.

Proseguì.

Non aveva ancora idea di come avrebbe fatto se qualcuno avesse deciso di avvicinarsi al lago da quella parte, ma ci avrebbe pensato al momento opportuno.

Di una cosa però era certo. Anche se quella era la zona migliore per una incursione, chiunque avesse voluto tentare di avvicinarsi sarebbe in ogni caso dovuto passare dalla statale 66K-12, quella che usciva da Semlevo per diventare poi un sentiero sterrato qualche centinaio di metri più avanti e ciò gli dava un discreto margine di azione.

Si concentrò.

Mercier gli aveva promesso un sacco di denaro in cambio della sua collaborazione e lui non aveva certo intenzione di mollare. Prese quindi la borraccia dallo zaino che aveva appoggiato per terra e bevve un sorso di acqua fredda.

Un brivido gli attraversò il corpo.

Almeno mi farà stare sveglio, pensò con un sorriso riflettendo su quanto era accaduto quando si era addormentato in macchina di fronte alla casa dei Ségur, a Versailles.

Allora gli era andata bene per un soffio, stavolta non sarebbe dovuto succedere. Non aveva nessuna intenzione di ripetere l'errore commesso.

Forza, si disse rimettendosi lo zaino sulle spalle diamoci da fare.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top