CAPITOLO 13
13
Joseph fece i gradini a due a due. Sentiva vicino i passi dell'uomo, ma la sua giovane età e l'agilità maggiore gli permisero di distanziarlo quel tanto da permettergli di uscire per strada e confondersi fra la folla.
Una volta in Boulevard du Palais si diresse verso destra, muovendosi rapido in direzione del Pont au Change, nella speranza di raggiungere l'appartamento dei suoi genitori che si trovava in Rue de Rivoli, quasi all'angolo con Rue des Bourdonnais.
La distanza non era poca, ma aveva pensato che i molti turisti a giro per le strade potessero servire a creargli la copertura necessaria a far perdere le proprie tracce.
Con il cuore in gola, continuò a correre senza voltarsi, tenendo le mani sugli spallacci dello zaino come a sostenerne il prezioso contenuto. Attraversato il ponte, giunse in Place du Chatelet. Per fortuna la piazza era gremita di persone a causa di un mercatino dell'usato e lui s'immerse subito nella folla che riempieva quel piccolo spazio intorno alla vasca con al centro l'enorme colonna a forma di albero di palma.
Si fermò un attimo. Ansimava e doveva riprendere fiato. Intanto con gli occhi scrutava la folla intorno a sé.
Poi lo vide.
I suoi inconfondibili capelli rossastri non lasciavano adito a dubbi. Era appena sbucato dal ponte e si avvicinava rapidamente al centro della piazza.
Fece qualche passo indietro, cercando di allontanarsi dalla sua posizione. Attraversò la strada fiancheggiando alcuni lavori in corso intorno al grande palazzo che racchiudeva l'associazione notarile di Parigi, quindi, sempre zigzagando fra le persone, riprese la corsa lungo la strada. Arrivato nei pressi di un negozio di scarpe, rallentò e svoltò a sinistra imboccando Rue de Rivoli. A quel punto si voltò, ma per fortuna non vide traccia dell'uomo. Per non correre rischi, aumentò di nuovo l'andatura stando sempre rasente al muro fino a che non giunse al bivio con Rue des Bourdonnais. Svoltò a sinistra e raggiunse la casa dei suoi genitori.
***
«L'ho perso» esordì l'uomo dai capelli rossi al telefono.
«Com'è possibile?» sbraitò Mercier sbattendo un pugno sul tavolo. «Ti sei fatto fregare da un ragazzino?»
«Si è confuso tra la folla in Place du Chatelet» rispose l'altro «che altro avrei potuto fare? Sparare in mezzo alla gente?»
«Certo che no» commentò August ancora incazzato. «Dimmi, piuttosto, hai trovato qualcosa nell'appartamento?» continuò cercando di ritrovare la calma.
«No, niente. L'ho rivoltato da capo a piedi, ma di quel libro neanche l'ombra. Ho aspettato anche che tornasse il tuo studente e stavo per farlo parlare quando una vecchia signora è entrata di mezzo. È stato in quel momento che lui è scappato.»
«Dove ti trovi adesso?»
«Sempre qui, in fondo alla piazza.»
«Ascolta, forse ho un'idea per recuperare quel libro. Credo che il ragazzo l'avesse con sé.»
«È probabile, aveva uno zaino sulle spalle. Solo che non sappiamo dove è andato.»
«Invece sì. I suoi genitori abitano non molto lontano da lì. Se non ricordo male hanno una grande casa in Rue des Bourdonnais.»
«Se è così, non mi ci vorrà molto a piedi.»
«Esatto. Vai subito laggiù. È più che naturale che Joseph stia cercando rifugio dai suoi.»
«D'accordo. Ma se lo trovo cosa faccio con il ragazzo?»
«Io voglio quel libro, fai ciò che ritieni necessario.»
«Ricevuto.»
«Bene, tienimi informato. Io intanto cerco il numero civico dell'abitazione e te lo mando per SMS.»
Quindi chiuse la chiamata scagliando il telefono sul divano. La fuga di Joseph non rientrava nei piani, ma era comunque la conferma che il ragazzo nascondeva qualcosa e che era coinvolto molto più di quanto gli avesse fatto credere. Il problema, adesso, era la sua copertura bruciata.
Joseph non era stupido e non ci avrebbe messo molto a fare due più due. Solo lui poteva aver detto a qualcuno di rovistare nel suo appartamento, il che significava anche che l'appuntamento del giorno seguente non sarebbe stato più necessario.
Recuperò il cellulare dal divano e si mise a sedere. Doveva mantenere la calma e mandare il messaggio al suo uomo. Forse poteva ancora risollevare la situazione.
Due minuti più tardi si sentì più sollevato.
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