8 ~ Profumo di casa
Theed, Naboo, qualche tempo prima
Luke non era mai stato a Naboo, non aveva mai visto Theed, e non immaginava che fosse così bello, il pianeta di loro madre.
A differenza di Luke, Leia ci era già stata quando aveva sedici anni, per una missione umanitaria, ma non su Naboo, ma su una delle sue lune Onoam.
All'epoca non immaginava che quel pianeta oltre a essere quello dell'imperatore fosse anche quello di sua madre, la sua vera madre.
Da ragazzina Leia non aveva mai voluto sapere la verità sulle sue origini, ma quando Luke le aveva rivelato di essere il suo gemello perduto e che loro padre era Darth Fener, allora la principessa di Aldeeran si era chiesta chi poteva essere loro madre.
Luke si era sempre chiesto come fosse la sua vera madre, e da quale pianeta venisse, ovviamente non immaginava che Palpatine e Padmé Amidala fossero dello stesso pianeta.
La piazza principale di Theed era piena di gente che vestiva abiti sgargianti, molto raffinati.
Il chiacchiericcio riempiva l'aria e sembrava che la guerra fosse solo un sussurro lontano, senza un vero e proprio fondamento di verità, ma entrambi i gemelli, soprattutto Leia, sapevano che non era così.
Le guerre dei cloni erano in pieno svolgimento, presto sarebbero finite, ma purtroppo non avrebbero portato la pace tanto sperata.
Questo però gli abitanti della galassia non lo potevano sapere, si fidavano di Palpatine e questo era un problema.
Il Cancelliere era un politico molto abile, oltre che un Sith molto furbo, talmente furbo da aver preso per il naso i Jedi per ben dieci anni.
-So a cosa stai pensando, fratellino - Leia ruppe il filo dei suoi pensieri.
-Chi ha detto che sei nata prima tu? - domandò il ragazzo.
In effetti, essendo gemelli ed essendo nati lo stesso giorno, in teoria non ci sarebbe dovuto essere un fratello maggiore e uno minore, eppure uno dei due doveva essere nato qualche secondo prima dell'altro.
Luke si ripromise di chiederlo a loro madre appena fosse stato possibile.
-Non importa, stavi pensando alle conseguenze della guerra, vero?
Luke annuì mentre sua sorella lo guardava seria.
-Se tutto va come deve, non dovremmo preoccuparci di Palpatine - sospirò Luke.
-Appunto se...chi ci dice che Anakin farà la cosa giusta stavolta e invece non si lasci corrodere ancora dalla sete di vendetta e rifaccia tutto da capo? - la domanda era posta con tono di sfida e il giovane Jedi non mancò di notarlo.
-Perché dubiti di lui? Mi ha salvato la vita, Leia! Se non fosse per lui io non sarei qui! - fu la risposta abbastanza seccata di Luke.
-Perché non posso dimenticare chi lui sia stato! Quando avevo diciannove anni mi ha torturato, Luke, mi ha torturato al punto di farmi urlare e tremare e pensare che sarebbe bastato il dolore a uccidermi. Quindi mi fiderò di lui solo quando lui dimostrerà di essere una persona diversa dal mostro che ho conosciuto. Io non sono come te, Luke...non sono così... - la principessa si interruppe mordendosi la lingua, era andata troppo oltre.
-Stupida...dillo pure Leia se è questo che pensi - dichiarò il giovane visibilmente offeso.
-Stavo per dire ingenuo - si corresse la ragazza.
Luke non disse altro, era evidente che l'argomento non fosse di suo gradimento.
-Come troviamo quella ragazza, Meiko, in tutta questa confusione? - Luke ruppe il silenzio che si era insinuato tra loro con una domanda tanto elementare, quanto complicata.
Leia si batté una mano sulla fronte dandosi della stupida, avrebbe dovuto pensarci lei.
Era lei quella che aveva già affrontato missioni di quel tipo, non suo fratello eppure era stato lui a porre il quesito che lei aveva ignorato.
-Non credo che abbiate bisogno di cercarmi, perché sembra che sono io ad aver trovato voi - intervenne una voce femminile che li fece voltare.
Davanti a loro vi era una ragazza, di cui non era così semplice scorgere il viso poiché era coperto da un velo arancione, anche il vestito era del medesimo colore, questo era il tipico abbigliamento delle ancelle di Naboo.
-Tu sei...?
-Non è importante chi sono io, seguitemi! - ordinò la ragazza con fare ruvido.
Luke fece per muoversi ma Leia lo fermò.
-Chi ci dice che possiamo fidarci di lei?
-Hai ragione, teniamo gli occhi aperti, ma se non la seguiamo si insospettirà- dichiarò Luke seguendo la giovane per le strade di Theed.
Leia era sospettosa, ma decise comunque di seguire il fratello.
L'ancella si fece strada tra la folla del mercato fino a quando non raggiunse un edificio a forma circolare, apparentemente senza alcuna entrata, a poca distanza dal palazzo reale.
-Restate qui - ordinò l'ancella ai gemelli.
-Ma dove...? - provò a chiedere Luke.
-Niente domande!- rispose l'altra facendo il giro dell'edificio e sparendo da una porta che nessuno dei due ragazzi aveva notato.
Lo Jedi osservò con attenzione lo stile raffinato del palazzo reale, con la sua cupola verde, la lunga scalinata che portava alle porte principali, le statue poste ai lati del portico.
Tutto dava un senso di bellezza e raffinatezza, sembrava impossibile che un uomo oscuro e malvagio come Palpatine potesse essere nato su un pianeta così bello.
-Venite! - l'ancella era ricomparsa da un'altra porta e fece segno ai gemelli di entrare.
Quando Leia entrò in quello che si rivelò essere un appartamento vero e proprio la loro accompagnatrice si tolse il velo mostrando finalmente il suo vero volto.
-Sono Takké, nata Meiku, è un piacere conoscervi, Luke e Leia Amidala Skywalker - affermò la ragazza con un leggero inchino in loro direzione.
Luke la guardò sorpreso. Non era abituato che la gente si inchinasse di fronte a lui, a differenza di Leia, la quale, essendo stata una principessa, ci era un po' più avvezza.
Non era però normale i nomi con cui l'ancella li aveva chiamati.
-Come ci hai chiamati scusa? - domandò Leia tentando di non mostrare quanto fosse sorpresa.
-Vi ho chiamati con i nomi che vi sono stati dati alla nascita. Poiché voi siete degli Skywalker questo sì, ma lady Padmé volle che prendeste anche il suo cognome o meglio quello con il quale lei era conosciuta pubblicamente ovvero Amidala. - spiegò Takké sedendosi su una delle poltroncine disposte a cerchio nella stanza.
-Accomodatevi, abbiamo molte cose di cui parlare.
I due gemelli si scambiarono uno sguardo molto eloquente e si sedettero osservando attentamente l'ambiente circostante.
-Dove siamo? - domandò Luke.
-Questo è uno degli appartamenti destinate a noi ancelle della regina, il luogo più sicuro di tutta Naboo, nessuno qui entra o esce senza che si sappia, siete al sicuro qui. Il Cancelliere ha molte spie sul pianeta, ma nessuno all'interno della corte, siamo troppo ben addestrate per tradire la regina. - spiegò Takké sorseggiando del tè e offrendone ai gemelli.
Luke accettò di buon grado, visto che aveva parecchia sete, Leia invece si limitò a declinare l'offerta con un sorriso.
-Ho avuto delle visioni, per questo sapevo che sareste arrivati, avrete bisogno di tutto l'aiuto possibile per sconfiggere Palpatine e io sono qui per aiutarvi. Conosco molto bene Coruscant e gli ambienti della politica. - dichiarò Takké.
-Come fai a conoscere l'ambiente della politica? Voglio dire...ecco...- balbettò Luke tra un morso ad un biscotto e l'altro.
-Luke! - Leia lo fulminò con lo sguardo, ma poi pensò che non poteva biasimare il suo gemello, lui non era cresciuto in mezzo ai politici come lei, non poteva pretendere che sapesse tutto.
-Non prendetevela con vostro fratello, principessa, è normale che non sappia. Per rispondere alla vostra domanda, principe* Luke, le ancelle di Naboo, non fanno parte soltanto del seguito della regina, non ci occupiamo solo di questo, ma siamo anche confidenti personali, spie, combattenti, a volte sosia della regina stessa, per diventare ancella ci dobbiamo cimentare in una serie di prove fisiche e mentali che metterebbero in difficoltà chiunque. Ho svolto parecchie missioni sotto copertura, per ordine di Dormé, una delle ancelle più vicine a vostra madre, per indagare sul Cancelliere. Ma ora torniamo a noi, conosco bene Coruscant perché io ci sono nata laggiù. Ma appena ho compiuto sedici anni mi sono trasferita su Naboo per inseguire il mio sogno di diventare una ancella. Ma prima ho seguito mio padre nei suoi spostamenti al seguito del Cancelliere Valorum, mio padre era un ambasciatore. - rispose Takké con un sorriso.
-Non sono un principe - affermò Luke con leggero imbarazzo.
-Siete il figlio di una ex regina di Naboo, per me siete un principe esattamente come vostra sorella è principessa - rispose semplicemente Takke.
-Come puoi aiutarci? - intervenne Leia togliendo il fratello dall'imbarazzo.
-Vi servirà una nave per andare su Coruscant, io ne ho una per voi, una nave reale nubiana 327 di tipo J, é carente di armamenti offensivi, ma possiede un robusto scudo e un’ottimo dispositivo di iperguida. È anche una delle navi più veloci che ci siano, inoltre ho un appartamento su Coruscant, lo uso quando voglio andare sul mio pianeta natale senza dare nell'occhio. Così potrete avere una base d'appoggio sul pianeta, anche perché per voi sarebbe difficile riuscire ad affittare un appartamento - dichiarò l'ancella.
L'ultima parte della frase dovette far innervosire Leia perché si alzò di scatto e diede voce ai suoi pensieri.
-Perché dovrebbe essere difficile per noi affittare un appartamento su Coruscant? Pensi che siamo così inetti?
"Somigli proprio a papà" fu quello il pensiero di Luke alla reazione della sorella.
-Principessa, sedetevi non intendevo questo. Non dubito delle vostre capacità, ma sarebbe difficile per voi poiché che nome darete? In più assomigliate molto ai vostri genitori. - si giustificò Takké.
Leia parve calmarsi.
-Ho preso contatti con Dormé, e ho parlato di voi, principessa, sono riuscita a farvi entrare nelle ancelle di vostra madre, vi addestrerò personalmente, per quanto riguarda voi principe Luke, il capitano Typho mi ha informato che ha bisogno di una guardia in più, ho pensato a voi, al vostro addestramento penserà il capitano Panaka che è il comandante della guardia reale. Non metto in dubbio che siate dei combattenti straordinari ma ora dovete pensare che siete altre persone. - spiegò ancora la donna.
Sembrava tutto organizzato nei minimi dettagli.
-Solo una domanda, ma non attireremo troppo l'occhio con una nave come una nave reale nubiana 327 di tipo J? - domandò a quel punto Leia.
-No, state tranquilli ho pensato anche a questo. Il modello in questione non è più in uso dalla regina, ha disposto che venisse usata da noi ancelle.
-Quando cominciamo l'addestramento? - chiese Luke.
-Domani mattina - fu la risposta della ancella.
*So bene che il titolo di Regina di Naboo è elettivo e quindi Luke non ha in teoria il diritto di possedere quel titolo, diciamo che è una congettura che ho aggiunto io.
Angolo Autrice : Lo so è dalle guerre puniche che non aggiorno e adesso sono riuscita ad aggiornare, è un po' lungo lo ammetto, ma spero che vi piaccia.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top