37 ~ La Guerra si avvicina
Coruscant, appartamento di Takké, qualche tempo prima
Anakin e Padmé si svegliarono e si trovarono travolti dagli abbracci della loro famiglia.
L'Anakin più giovane, incurante della presenza di Obi-Wan e Yoda baciò immediatamente Padmé appena lei lo guardò sorridendo.
Per la senatrice era una strana sensazione sapere di essere tra le braccia dell'uomo che amava più della vita e vederne due versioni differenti.
Uno forte e risoluto, consumato dalla vita, con un cuore pieno di cicatrici, che aveva conosciuto l'odio più profondo, il dolore più atroce, aveva fatto del male, ma lo sapeva e aveva fatto del suo meglio per espiare quelle colpe.
L'altro era giovane, fragile, ma pieno di una forza ancora sconosciuta persino a lui stesso. Un ragazzo dal cuore puro, in grado di dare amore, tanto amore.
La donna si lasciò stringere da entrambi, mentre, senza che nessuno dei tre se ne accorgesse, Luke scattava una olografia, senza farsi vedere.
Fece mezzo occhiolino alla sorella, come in una muta conversazione.
-Chi ti ha rapito stavolta? - domandò Leia buttandosi sul letto e quasi stritolò il padre.
Sembrava che tutti gli uomini della sua famiglia avessero la stessa capacità di mettersi nei guai.
-È una lunga storia, tesoro, diciamo che ora abbiamo altro a cui pensare - rispose l'ex Sith sfiorando le trecce della figlia.
-Dovrai darmi molte spiegazioni! - sbuffò Leia.
Luke annuì ridendo.
Leia afferrò a quel punto il gemello e se lo tirò dietro, così il più grande dei due Anakin si trovò di nuovo sommerso dall'abbraccio dei suoi gemelli.
-Bentornato giovane Skywalker, cosa successo ti è? - la voce di Yoda interruppe la riunione di famiglia e ricordò a tutti che, fuori da quelle quattro mura vi era ancora una guerra da vincere.
-Diciamo che delle persone hanno voluto farmi una ramanzina, ma li ho messi a posto. Ora dobbiamo decidere come muoverci. - dichiarò l'ex Sith prendendo il controllo della situazione.
Scese dal letto, ma un capogiro quasi lo fece cadere.
-Piano! - dichiarò Luke afferrandolo per le spalle.
-Sto bene, a volte dimentico che non ho più vent'anni - rise l'uomo contagiando il resto della famiglia.
-Cosa suggerisci? - domandò l'Anakin più giovane.
-Per prima cosa bisogna sigillare il Senato, impedire a chiunque di entrare o uscire senza che si sappia. Secondo bisogna arrestare il Cancelliere, ma non sarà facile e, sicuramente lui ha già previsto cosa faremo in quel senso. - sbuffò l'ex Sith.
L'Anakin più giovane che, fino a quel momento era rimasto vicino a Padmé senza dire una sola parola ebbe un'idea.
-Potremmo farlo cadere in una trappola - in un nano secondo il ragazzo si trovò sondato da dodici paia di occhi che lo fissavano.
-Cosa intendi? - volle sapere Obi-Wan, visibilmente preoccupato.
-Se riesco a fargli credere che mi sto spezzando e che sto per passare al Lato Oscuro, lui sarà meno prevenuto, così sarà più facile intervenire per te, Anakin. Lui crede ancora di avere un enorme potere su di me. Se riesco a farglielo credere ancora un po' allora avremmo una chance di vincere - dichiarò il ragazzo.
-Intendi fare da esca? È rischioso e potresti veramente morire se Palpatine capisce che non ha più potere su di te - dichiarò Leia, sempre la più pragmatica della famiglia e desiderosa di proteggere suo padre.
-Aspetta, sorellina, non dimenticare uno dei tratti distintivi di Palpatine, la sua incredibile fiducia nelle sue stesse capacità. Lui si crede invincibile, ed è la sua stessa fiducia ad esserne la debolezza - dichiarò Luke e l'ex Sith, guardando il suo bambino, il suo amato figlio, vide un uomo.
Un uomo cresciuto senza di lui e questo gli fece male al cuore.
Era diverso dal ragazzino impaurito che aveva conosciuto su Bespin.
Era diventato uomo nello stesso momento in cui l'ex Sith gli aveva rivelato la sua paternità.
-Luke dice il vero, Palpatine ha questo difetto, crede di poter prevedere tutto e pensa di riuscire a piegare e controllare tutto e tutti, dobbiamo dimostrargli che si sbaglia - affermò l'ex Sith.
Tutti i presenti annuirono.
-Maestro Yoda, ho una cosa da chiedervi.
-Giovane Skywalker cosa in mente tu hai? - domandò il maestro fissando il più grande dei due Anakin.
-Ho bisogno che convochiate immediatamente l'alto consiglio, decidete la strategia da adottare, ma né io né Anakin dobbiamo sapere cosa farete, Palpatine non deve avere alcun sospetto -
-Papà, aspetta, non pensi che Palpatine potrebbe usare questa strategia contro i Jedi, come ha fatto in passato? - domandò Leia.
L'Anakin più grande si ritrovò ad osservare la figlia, annuendo appena.
-Vero, principessina.
-Ragione tua figlia ha. Agire insieme dobbiamo, se sconfiggere il Cancelliere vogliamo. - affermò Yoda battendo il bastone a terra.
-Luke, hai ancora il comlink? - domandò ad un certo punto la principessa.
Il suo gemello annuì mentre passava il com alla sorella che scrisse un veloce messaggio.
Alla tacita domanda di Luke, Leia rispose con un sorriso.
-Chi hai chiamato? - domandò il più giovane dei due Anakin.
-Ahsoka - rispose sorridendo Leia.
-Ahsoka?!
-Sí, lei. Credetemi so cosa sto facendo, dovete fidarvi di me - affermò Leia.
L'ex Sith annuì. Si fidava di sua figlia più di chiunque altro.
In quel momento si sentí il suono di uno sparo o qualcosa di simile.
Luke si diresse verso la finestra e quello che vide lo lasciò sgomento.
I cloni rimasti su Coruscant stavano mettendo a ferro e fuoco la città.
-Temo che non abbiamo altro tempo a disposizione! - affermò il ragazzo.
-Io vado all'ufficio del Cancelliere - dichiarò il più giovane dei due Anakin.
Padmé si avvicinò e il ragazzo la strinse, stando attento a dosare la forza, poiché il parto era vicino e il pancione era molto pronunciato.
-Promettimi che mi aspetterai- sussurrò lui a fior di labbra.
Padmé gli prese il viso tra le mani e gli baciò la fronte.
-Certo che ti aspetterò, sarò sempre qui, per te.
I due sposi si abbracciarono.
Obi-Wan e Yoda osservavano quella scena con una nuova consapevolezza.
Proibire i legami era sbagliato, come aveva detto l'ex Sith non era l'amore ad essere il fondamento della dottrina Jedi?
-Noi non staremo a guardare, io e i gemelli to verremo dietro, Anakin. Obi-Wan, Yoda, voi e gli altri Jedi dovete fare in modo che tutti i cittadini di Coruscant siano al sicuro. Non vogliamo vittime innocenti - dichiarò l'Anakin più grande.
-Penso che l'unica cosa che possiamo fare. Proteggere la popolazione è nostro compito ora, anche se la sola idea di lasciarti di nuovo solo non mi piace per niente - affermò Obi-Wan.
L'ex Sith gli poggiò una mano sulla spalla.
-Obi-Wan sei come un fratello per me e, tranquillo nessuno ci metterà uno contro l'altro, non più - affermò l'Anakin più grande.
Il maestro Jedi accennò un sorriso.
-Allora andiamo - affermò l'Anakin più grande.
-Buona fortuna - affermò Padmé mentre osservava la sua famiglia scendere in guerra.
Angolo Autrice : Nuovo capitolo, ci avviciniamo sempre di più al Gran finale. Non spero di ritrovarvi anche in questo capitolo e nei prossimi :) grazie a tutti quelli che leggono e recensiscono :)
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