34 ~ Mi sei caro come un fratello

Coruscant, Tempio Jedi, qualche tempo prima

Obi-Wan trovò Anakin, il più giovane, e i gemelli in una delle sale del Tempio Jedi, dove il ragazzo stava insegnando a Leia come si combatteva con la spada laser.

Luke era seduto in disparte e osservava la sua gemella, dandole ogni tanto dei consigli su come impugnare la spada o su come muoversi.

Duellare con un combattente esperto come Anakin non era semplice, ma Leia ce la stava mettendo tutta e il suo impegno stava iniziando a dare i suoi frutti.

Era infatti qualche ora che i due si allenavano, e Leia aveva cominciato a capire come si combatteva.

-Obi-Wan - Anakin spense la spada quando vide il suo maestro avvicinarsi.

-Ciao a tutti. Come te la passi, Anakin? - domandò il maestro osservando attentamente il suo allievo.

Anakin pareva più tranquillo da quando erano tornati su Coruscant, forse la presenza dei gemelli o forse il sapere la verità gli avevano dato delle certezze che prima non aveva.

-Ci sono novità? - volle sapere il ragazzo.

-Vuoi dire a parte l'orgoglio ferito del maestro Windu e il fatto che, per la prima volta ho visto qualcuno tenergli testa, no nessuna novità. Anche se credo che Yoda voglia parlare con il tuo  alterego. Il suo discorso riguardo agli errori che compiremo in futuro se non riusciamo a fermare Palpatine ha colpito il Gran Maestro più di quanto sia disposto ad ammettere. - rispose Obi-Wan.

-Papà, a volte, è più diretto di quanto sarebbe giusto, ma se ha detto la verità a te e Yoda lo ha fatto perché prova ancora del rispetto per voi- intervenne Luke, un po' sorpreso nel vedere la versione giovane di quello che lui reputava il suo primo vero maestro.

-Tu devi essere Luke, immagino - dichiarò lo Jedi avvicinandosi.

-Sí sono io, immagino che papà mi abbia nominato quando ha fatto la lista dei vostri errori - rispose il giovane sorridendo appena.

Obi-Wan, osservò attentamente il giovane Luke e non ci mise molto a notare tratti simili con Anakin, ma il suo sguardo venne catturato anche dalla ragazza.

Lei e Luke si somigliavano, solo che la giovane aveva i capelli scuri anziché biondi e assomigliava a Padmé Amidala.

Tuttavia il raziocigno di Kenobi si ostinava a dire che era impossibile che Padmé fosse l'amante di Anakin.

Anche perché sarebbe stato un po' troppo azzardato.

O forse no.

-A proposito dov'è l'altro Anakin? - chiese il maestro Jedi.

Anakin guardò i suoi figli che annuirono.

-È con Padmé - rispose il giovane.

-Voi avete molto da raccontarmi.

Anakin non sapeva se dire la verità al suo maestro o se aspettare l'arrivo del suo alterego.

L'ex Sith aveva omesso chi fosse la madre dei suoi figli, quando aveva parlato ad Obi-Wan e Yoda, tuttavia a qualunque osservatore esperto sarebbe saltato all'occhio l'evidente somiglianza tra Leia e Padmé nell'aspetto o nel modo di fare di Luke.

-Eh sì, la storia è lunga.

-Venite nella mia camera, così ne parleremo senza essere sentiti da nessuno, non vorrei che orecchie indiscrete sentissero tutto - dichiarò Obi-Wan facendo segno agli altri di seguirlo lungo i corridoi del tempio.

La stanza che Obi-Wan divideva, in teoria, con Anakin si trovava nella zona sud del tempio ed era molto spartana, come si addiceva ad un membro dei Jedi, anche se non tutti erano così semplici nei modi come Obi-Wan.

Anakin si sedette sulla sedia più vicina, mentre i gemelli si sistemavano su uno dei letti.

Obi-Wan rimase in piedi appoggiandosi alla prima parete che trovò.

-Chiedete pure, maestro Kenobi, io e mio fratello risponderemo a tutte le vostre domande. - dichiarò Leia.

-Non ho domande, l'altro Anakin ha già fugato tutti i dubbi che potevo avere, ma comunque, avrei voluto sapere la verità su di te e Padmé direttamente da te, Anakin - affermò il maestro.

Sentendosi colpito nell'orgoglio il ragazzo cercò lo sguardo dei suoi figli che annuirono come se fossero una sola persona.

-Volevo dirtelo, giuro, ma non sapevo come avresti potuto reagire. Tu tieni molto alle regole dell'ordine e avevo paura che mi denunciassi - rispose Anakin riuscendo, finalmente a dire i suoi timori al suo maestro.

-Anakin! Anakin! Come puoi pensare una cosa simile? Non lo avrei mai fatto. - Obi-Wan poggiò entrambe le mani sulle spalle del suo apprendista.

-Mi sei caro come un fratello minore, non ne avrei mai parlato al consiglio.

-Lo so, ma non volevo che mettessi a rischio la tua carriera da Cavaliere Jedi per me, non volevo costringerti a mentire - affermò Anakin.

-Anakin...

Lo sguardo di Obi-Wan si soffermò sui gemelli. La vita di quei due ragazzi era stata rovinata anche dai suoi di errori.

In quel preciso istante le parole dell'altro Anakin gli si affacciarono alla mente con forza.

Insomma Obi-Wan! Ti racconto il tuo possibile futuro e tu l'unica cosa che sai dire è farmi notare il fatto che ho infranto il codice?! Ebbene sì l'ho fatto e sono felicissimo che sia successo, perché senza il mio Luke non sarei tornato indietro dal Lato Oscuro. Inoltre se l'odio è il sentimento su cui si fonda il sapere dei Sith, non dovrebbe essere l'amore il fondamento della dottrina Jedi? Voi confondete l'amore con l'egoismo. Amare qualcuno vuol dire mettere prima di te stesso quella persona, non pensate forse che il codice sia un po' troppo rigido? Quanti altri Jedi, oltre a me, si sono spezzati per colpa delle regole troppo ferree dell'ordine?

Quanto dolore avevano causato a persone come Anakin che erano più emotivi di altri, nel pretendere che si staccassero dagli affetti, solo perché il codice lo imponeva?

E ora, quello che l'altro Anakin aveva detto, suonava nella testa del maestro Jedi come una cupa profezia.

L'ex Sith non aveva perdonato a lui e Yoda di aver mandato il suo amatissimo figlio contro di lui con il rischio di farlo uccidere.

Obi-Wan non riusciva a staccare gli occhi da Luke mentre il ragazzo aveva ripreso la lezione che Anakin aveva lasciato a metà.

Ovvero stava spiegando alla gemella alcune abilità base del combattimento con la spada laser.

Incuriosito Obi-Wan cercò le firme di Forza dei due gemelli e non fu difficile trovarle.

Brillavano come due stelle, luminose come due soli e pure come non ne aveva mai viste.

Il potere straordinario che possedeva Anakin era passato ai suoi figli.

Come avevano potuto, lui e Yoda, due dei più grandi Jedi della loro epoca, mandare un ragazzo ad uccidere suo padre?

Quale diritto avevano di fare ciò?

Capiva il fatto che l'altro Anakin non li aveva perdonati. Li rispettava, ma non li aveva perdonati.

Non lo avrebbe mai fatto.

Un ragazzo innocente aveva rischiato di morire per mano del suo stesso padre, perché lui, Obi-Wan e Yoda, avevano voluto lavarsi la coscienza da un errore che entrambi avevano fatto e quell'errore era stato non ascoltare il muto grido di aiuto proveniente da Anakin, il quale aveva bisogno di essere ascoltato, non rimproverato per ogni minima cosa.

Lui era stato il primo a non ascoltare il suo apprendista e questo, nella linea del tempo originale, aveva  condotto il ragazzo ad aprirsi a Palpatine che poi lo aveva trasformato in un Sith.

Il senso di colpa gli attanagliò le viscere, mentre lo sguardo del maestro si concentrava sui gemelli.

Meritavano una vira migliore di quella che avevano vissuto.

Con i loro genitori.

-Ah, qui eravate, cercato a lungo io vi ho- la voce di Yoda fece sobbalzare tutti i ragazzi presenti nella stanza.

Anakin sgranò gli occhi, sorpreso quanto i suoi figli e Obi-Wan di vedere il Gran maestro entrare nella camera del cavaliere, con il suo fidato bastone.

Bastone di cui Luke ricordava bene il rumore contro le gambe visto che il maestro lo aveva colpito qualche volta durante il suo addestramento su Dagobah.

-Cercavate noi, maestro? - domandò Obi-Wan.

Yoda annuì.

-A lungo meditato sulle parole di Anakin, io ho. E reso conto mi sono degli errori che commesso ho. Lui forse troppo diretto è stato, ma non torto non posso dargli. Molta rabbia in lui, per il torto che da noi subito ha. Mandare suo figlio contro di lui grande errore è stato. - dichiarò Yoda per poi guardare il giovane Anakin.

-Ingiusti con te siamo stati, giovane, Skywalker. Ignorato le tue parole noi abbiamo, il Prescelto noi ti chiamiamo, ma mai come tale trattato ti abbiamo. Tu diverso da noi sei, e troppi errori sono stati compiuti. Tu e i tuoi figli rispetto meritate. - lo sguardo di Yoda si posò sui gemelli.

Fece un cenno di assenso come se avesse fatto con loro una conversazione silenziosa.

-Un piano per togliere potere a Palpatine noi dobbiamo avere se vincere questa battaglia vogliamo -

Leia annuì e guardò il suo gemello.

Nessuno avrebbe più separato la sua famiglia.

Angolo Autrice : May the 4th is be you 😍 buon Star Wars Day 😀😀😀😀 come omaggio a questa giornata speciale ecco a voi un nuovo capitolo 😀😀😀 spero che vi piaccia 😍😍😍😍

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top