18 ~ Come una stilettata al cuore
Coruscant, portico del Palazzo del Senato, qualche tempo prima
La delegazione di senatori e Jedi che dovevano accogliere il Cancelliere e i suoi salvatori era esattamente come Anakin ricordava, ovvero ipocrita.
In prima fila vi era il maestro Windu che l'Anakin più anziano proprio non aveva voglia di vedere.
Si prese solo un attimo per analizzare bene le persone presenti nella delegazione e subito incontrò gli occhi di Bail Organa.
L'ex Sith sentí un forte senso di colpa salirgli lungo la gola, ricordando quello che era successo sulla Morte Nera, con la distruzione di Aldeeran, il dolore negli occhi di sua figlia era un'immagine che gli si affacciava spesso alla mente e ora, vedere Organa non lo aiutava sicuramente.
Il Senatore pareva abbastanza incuriosito ed Anakin pensò che non sarebbe stato male poter parlare con lui, anche perché era uno dei pochi politici di cui l'ex Sith si fidava, a parte Padmé, di lei aveva una fiducia estrema.
-Maestro non vieni? - chiese l'Anakin più giovane girandosi verso il trasporto che li aveva portati fino al Senato.
Obi-Wan, era rimasto appoggiato alla portiera del trasporto e non aveva alcuna intenzione di scendere.
-Oh no, non sono coraggioso in politica, devo fare rapporto al Consiglio - dichiarò Obi-Wan guardando il suo allievo.
L'ex Sith li guardava di sottecchi, e ascoltava ogni loro discorso, non che ne avesse bisogno, visto che, mano a mano che gli avvenimenti del suo passato accadevano, i suoi ricordi riguardanti quella parte della sua vita gli schiarivano.
-Questa missione è stata ideata da te - affermò Anakin, che non aveva alcuna intenzione di sopportare tutti quei politici messi insieme.
-Non dimentichiamo che tu hai salvato me dai droidi insetto - obiettò il maestro Jedi.
-Tutto grazie al tuo addestramento.
Solo allora l'ex Sith vide Obi-Wan fare cenno al suo allievo di avvicinarsi.
Ben sapendo che non doveva farlo, ma troppo curioso per farsi gli affari suoi, l'Anakin più anziano alzò gli scudi mentali più pesanti che poté e amplificò il suo udito con la Forza così da poter sentire quello che il suo alter ego e Obi-Wan si sarebbero detti.
-Ho notato che il nostro amico ha una spada laser al fianco, e qualcosa mi suggerisce che è un Jedi, ma un Jedi che agisce in modo diverso rispetto ai dettami dell'ordine, ha ucciso senza pensarci, penso che segua solo la propria coscienza. Tienilo d'occhio, finché non ci sono. Ah e digli che il Consiglio vuole che si presenti alla riunione, farò in modo che venga accettato - spiegò Obi-Wan facendo irritare non poco l'ex Sith.
L'ultima cosa che voleva era apparire davanti al consiglio dei Jedi.
Con un cenno del capo il giovane Anakin annuì.
-Sei il mio debitore e non solo perché ti ho salvato per la decima volta - ci tenne a precisare il giovane.
-La nona volta quel pasticcio su Cato Neimodia direi che non conta...ci vediamo alla riunione - Obi-Wan salí di nuovo sul trasporto che si allontanò in direzione del tempio Jedi.
-Cancelliere Palpatine, state bene? - domandò Windu.
-Sí grazie ai vostri Cavalieri Jedi e ad un...inaspettato alleato - rispose Palpatine facendo un cenno verso l'altro Anakin.
-Grievous? - domandò il maestro e a quel punto l'Anakin più anziano si decise a parlare.
-È morto, l'ho ucciso io. Troverete i suoi rottami sul relitto della Mano Invisibile - dichiarò l'ex Sith.
Windu a quel punto si accorse del misterioso uomo dal bavero color cremisi che si trovava dietro due passi rispetto al suo alter ego più giovane.
-Come avete fatto? - chiese lo Jedi.
-Come? Con questo! - l'ex Sith mostrò il fucile, come se fosse normale andare in giro con tutte quelle armi addosso.
Infatti gli occhi attenti degli Jedi presenti sul porticato si erano sicuramente accorti della spada laser che pendeva al fianco dell'uomo.
Ad Anakin non importava ci sarebbe stato il tempo per fare due chiacchiere con l'Alto Consiglio, ma non era questo il momento, anche perché per un attimo i suoi occhi cerulei avevano incontrato un altro paio di occhi.
Due occhi che aveva guardato talmente tante volte da aver perso il conto.
Occhi color della terra, i quali tanto si differenziavano dai suoi, che erano color del cielo.
Ma non era anche per questo che si erano amati così tanto?
Forse, ma fatto stava che vedere quegli occhi faceva male come se gli stessero conficcando un pugnale nel cuore.
Una sofferenza quasi fisica.
Lei però non aveva distolto lo sguardo, anzi aveva cercato ancora i suoi occhi perché probabilmente lo aveva riconosciuto o forse no.
Ma non ci avrebbe messo la mano sul fuoco, Padmé era molto acuta e l'ex Sith era praticamente certo che la sua amata avesse già intuito qualcosa.
-Dove lo avete trovato? - chiese Windu indicando il fucile.
-Non sono tenuto a dirvelo - arrivò secca la risposta.
L'ex Sith non era mai stato un grande ammiratore del maestro Windu, anzi, dopo quello che aveva cercato di fare nella linea del tempo originale lo ammirava ancora meno.
Windu parve leggermente irritato dalla sua risposta.
Rimasto senza parole il maestro Jedi voltò le spalle ai due Anakin e seguí gli altri verso l'interno.
-Sei stato grande, pochi sarebbero riusciti a tenere testa a Windu in quel modo. - Sorrise l'Anakin più giovane poggiando una mano sulla spalla dell'uomo.
Il più anziano ridacchiò.
-Qual è il tuo vero nome? Non è Elendil, vero?
-Sei un ragazzo molto curioso, ebbene si, hai indovinato, non è il mio vero nome, mi chiamo James, vengo da Jakku - l'ex Sith si stupiva della sua capacità di inventate bugie che sembravano verità.
-Io sono di Tatooine. Postaccio - dichiarò Anakin facendo una smorfia.
-Credo che, qualcuno ti stia aspettando - con un cenno della mano l'ex Sith indicò un'ombra che si trovava dietro ad una colonna.
-Tu sai...
-Impari tante cose quando viaggi molto, ma tranquillo non sono qui per giudicare. Devo farti i complimenti è uno splendore - Elendil fece l'occhiolino ad Anakin che arrossì fino alla punta delle orecchie.
L'ex Sith non avrebbe mai parlato se non fosse stato certo che nessuno poteva sentirli, anche perché i droidi si erano allontanati e Palpatine con i senatori e i Jedi erano già entrati nel palazzo del Senato.
-Amante? Moglie?
-Moglie.
-E cosa ci fai ancora nell'ordine? - domandò l'altro.
-Vuoi la verità?
L'ex Sith annuì.
-Non lo so. Però sto pensando di lasciare, una relazione segreta è abbastanza pesante da sopportare.
L'uomo fece ancora un cenno affermativo con il capo per poi passare alla domanda successiva.
-È per Kenobi, vero? È per lui che sei ancora nell'ordine - non stava giocando con i pensieri di Anakin l'ex Sith, voleva solo sentirglielo dire.
-Ho paura di deluderlo se me ne vado - il più giovane si stupí della semplicità con cui si stava aprendo ad uno sconosciuto.
Eppure quel James sembrava sincero e gli dava una sicurezza che altri non gli davano, era quasi, in mancanza di una parole adatta, paterno.
Lo stesso Anakin più anziano se ne stupiva.
Sarà stato il fatto che aveva incontrato i suoi figli, sarà stato quel che sarà stato il suo istinto gli suggeriva di proteggere quel ragazzo.
-Sarà meglio che tu vada da lei, ti sta aspettando- dichiarò l'ex Sith.
Anakin non se lo fece ripetere e raggiunse Padmé, non sapendo che il cuore del suo alter ego stava combattendo per non sanguinare.
Angolo Autrice : In anzitutto buona Pasquetta a tutti coloro che passeranno di qui ;)
Allora il nostro Jedi ed ex Sith preferito ha iniziato ad avere qualche rapporto con il suo alter ego più giovane, e per un attimo abbiamo intravisto Padmé :) tranquilli ci sarà tempo anche per un bel po' di anidala :) fatemi sapere cosa ne pensate :)
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