14 ~ Rodia seconda parte
Rodia, qualche tempo prima
-Vorrei questi due - Anakin indicò un blaster e quello che sembrava un fucile compatto a proiettili.
-Sei sicuro che vuoi questo? È un arma abbastanza arcaica - dichiarò il mercante.
Anakin si fermò ad osservare il rodiano che gli stava parlando pensando che avrebbe potuto usare il trucchetto mentale, ma poi scartò subito l'idea.
Era un individuo di bassa statura con una serie di aculei dorati che gli spuntavano fra le antenne, per poi proseguire dietro alla testa in una linea regolare.
Indossava una lunga tunica nera con i bordi dorati e dei pantaloni in tinta infilati dentro un paio di stivali marroni dotati di fibbie.
-Vero, ma al giorno d'oggi tutti usano delle armature antiblaster e un'arma arcaica in grado di perforarle è sorprendentemente efficace, se sai come si usa - rispose Anakin in tono sprezzante, cosa che fece sorridere Ahsoka da sotto il cappuccio.
-Ah, ah vedo che sei un esperto. Non è che sei uno di quelli in combutta con i separatisti? - chiese il mercante grattandosi il mento.
-No, non sono in combutta con i separatisti, ero, sono uno dei pochi combattenti non cloni dell'esercito della grande armata repubblicana. Sono un tiratore scelto, mi sono appena ristabilito da una ferita ed ho bisogno di armi nuove, le mie sono andate perdute in una esplosione. - Anakin rimase sorpreso dalla sua stessa storia, sembrava quasi reale.
Tuttavia questo bastò a convincere il mercante.
-Questo però ti costerà un po' di più. - Sorrise il Rodiano fissando avido l'uomo.
-I crediti non sono un problema, e già che siamo in vena di conversazioni, sai dirmi dove posso trovare qualcuno che mi venda una nave sufficientemente armata da poter sorpassare il fuoco della Mano Invisibile? - Anakin aveva posto la domanda chinandosi verso il mercante e abbassando la voce come se non volesse farsi sentire.
Il bavero rendeva difficile la comunicazione, ma l'uomo sorrise quando vide la luce avida brillare negli occhi del suo interlocutore.
-Hai qui davanti a te uno dei mercanti più importanti nel commercio di navi e armi di ogni genere, però sappi che il costo lieviterà e di molto-
-Come ti ho detto i crediti per me non sono un problema -
Ahsoka non aveva mai visto qualcuno contrattare in quel modo, Anakin pareva del tutto a suo agio con quello che, sicuramente era il membro illustre della feccia locale.
Che il suo passato da Sith gli stesse tornando utile in quel preciso istante?
La torguta decise che avrebbe chiesto delucidazioni al suo maestro quando sarebbero stati soli.
-Comunque ora prendo il blaster e il fucile - Anakin tornò a concentrarsi sulla contrattazione.
-Bene e la signorina desidera? - solo allora il mercante parve interessarsi ad Ahsoka.
La torguta aveva messo gli occhi su un blaster particolarmente raffinato, sicuramente proveniente da Naboo e lei aveva bisogno di un blaster nuovo.
-Prendo questo, questo e quello - indicò il blaster e un accessorio che se attaccato all'arma poteva essere usato come un rampino, prese inoltre uno stiletto, un'arma arcaica, l'avrebbe definita il mercante.
-Ottima scelta, quel blaster apparteneva ad una guardia di palazzo di Naboo.
Anakin pagò per entrambi gettando un sacchetto di monete d'oro sul bancone.
Gli occhi del mercante brillarono avidi.
L'ex Sith agganciò al fianco sinistro il blaster, accanto alla spada laser che portava con sé, mentre il fucile e i proiettili a quello destro, assicurati da una fascia di pelle portata di traverso sulla spalla.
La seconda spada laser, Anakin l'aveva lasciata sulla nave di Ahsoka dove sarebbe stata al sicuro, ben nascosta in uno scomparto segreto nella cabina di pilotaggio.
Ahsoka assicurò il blaster al fianco destro, vicino ad una delle sue spade laser, infilò lo stiletto nello stivale, senza sapere davvero il perché.
-Seguitemi, vi porto all'hangar - dichiarò il mercante uscendo da dietro il bancone e facendo segno ai suoi acquirenti di seguirlo.
Si incamminò lungo il corridoio seguito a poca distanza dai due.
Tuttavia Anakin ed Ahsoka erano abbastanza lontani da non permettere al mercante di sentire le loro conversazioni.
-Come fai ad essere così disinvolto anche con della feccia? - chiese la ragazza abbassando la voce per non farsi sentire.
-Si imparano tante cose quando sei il secondo in comando dell'impero. Devi contrattare con persone oneste, ma anche con feccia. Ho conosciuto parecchi cacciatori di taglie, ne ho pagati anche tanti. - rispose Anakin.
-Cacciatori di taglie? A cosa ti servivano?
-Per... - per un attimo l'ex Sith esitò
- Per rintracciare mio figlio. - dichiarò Anakin.
-Hai pagato un cacciatore di taglie per trovare tuo figlio?! - Ahsoka era leggermente scandalizzata.
-Abbassa la voce! - la rimproverò il suo maestro.
Ahsoka sentí le guance scaldarsi come se fosse arrossita.
-Sí ho pagato dei cacciatori di taglie per ritrovare mio figlio. All'epoca non ero a conoscenza del fatto che i miei figli fossero due. Pensavo che ve ne fosse uno solo, Luke. Volevo averlo al mio fianco, forse anche convertirlo, ma a dire il vero, lo volevo e basta. Era mio, era la prova vivente che Padmé era riuscita a partorire, e che il bambino era sopravvissuto. Tu non puoi immaginare cosa significa per un padre scoprire che le persone di cui un tempo ti fidavi hanno nascosto tuo figlio e poi lo hanno addestrato per tentare di ucciderti. - la voce di Anakin si era fatta più dura.
Ahsoka avrebbe voluto chiedere chi erano quelle persone di cui il suo maestro si fidava che lo avevano tradito.
-Chi sono queste persone? - azzardò Ahsoka.
-Non posso dirtelo, perché perderesti la fiducia in queste persone e non voglio che accada - rispose Anakin.
-Vuoi dire che li conosco?
Anakin annuì rigido, l'argomento si stava facendo spinoso, se fosse andato avanti nulla avrebbe impedito ad Ahsoka di scoprire la verità.
-Maestro, dimmelo! A questo punto voglio sapere tutto! - la ragazza gli prese la mano usando di nuovo il suo vecchio titolo.
-Non sono più il tuo maestro, Ahsoka.
-Per me lo sei, lo sei sempre stato. Ma adesso dimmi tutto, tutto quello che hai vissuto dopo il tuo passaggio al Lato Oscuro. Basta con i misteri.
Mentre camminavano dietro al mercante, Anakin si decise a parlare.
-Le persone che hanno nascosto mio figlio sono Obi-Wan e Yoda, lo fecero ovviamente per proteggerlo, ma non mi aspettavo che lo mandassero contro di me, sapendo che vi era un'alta possibilità che potesse morire. Non è morto perché l'ho risparmiato, era il sangue del mio sangue dopotutto. Ero infuriato con Obi-Wan, mi aveva tradito per la seconda volta, prima infiltrandosi come clandestino sulla nave di Padmé quando lei era venuta su Mustafar per farmi ragionare e poi nascondendo e addestrando mio figlio contro di me. Non ho mai perdonato né lui né Yoda per questo - raccontò l'ex Sith.
Ahsoka era senza parole.
Il suo maestro aveva fatto degli errori, certo, ma anche i suoi maestri ne avevano fatti e tanti.
Solo che, sicuramente i due maestri Jedi avranno pensato di agire per il meglio, anche se questo significava mettere un figlio contro un padre.
-È terribile. - fu l'unica cosa che riuscì a dire la ragazza.
In quel momento raggiunsero l'hangar dove erano esposte un sacco di navi, ma quelle da guerra erano in un angolo isolato.
-Queste sono i miei gioielli e questa - il mercante indicò una nave che assomigliava ad un ago verticale, con la cabina di pilotaggio in cima e sotto una barriera rettangolare di laser.
-È la migliore che ho, capace di superare il fuoco della Mano Invisibile. E c'è una cosa che non ti ho detto riguardo ai proiettili di quel fucile, un colpo presciso e anche l'armatura del generale Grivus verrebbe perforata. - spiegò il mercante.
Anakin accennò un sorriso, forse non poteva vendicarsi subito di Palpatine, ma forse poteva mettere fine alle guerre dei cloni senza mettere a repentaglio altre vite se non la propria.
Aveva un piano e lo avrebbe portato a termine.
La prendo - dichiarò Anakin spazzando il mercante con quelle parole.
-Sei sicuro?
L'uomo annuì serio, anche se non era possibile che il mercante potesse vedere bene l'espressione del suo interlocutore, visto il bavero gli copriva il volto.
Non voleva perdere altro tempo, ne aveva già buttato parecchio.
-Sicurissimo - rispose lui senza esitare, come a far capire al mercante che non avrebbe cambiato idea.
Allungò un altro sacchetto di crediti verso il mercante che a quel punto fece un sorriso a trentadue denti.
Si allontanò un attimo per permettere ai due di poter parlare tra loro.
-Maestro, cosa vuoi fare? Lo sai che è una missione suicida? -
-Lo so, ma devo farlo, è importante, ma tu puoi aiutarmi. Voglio che vai su Naboo e trova i miei figli, li riconoscerai perché Luke ha i capelli biondi e gli occhi azzurri, come i miei. Leia invece assomiglia a Padmé. A quanto ne so dovrebbero essere a Theed. Digli che ti mando io, quando avranno finito su Naboo, va con loro su Coruscant, poi aspetta che torni io. So che non è un granché come piano, ma è il meglio che mi viene in mente - propose Anakin.
Ahsoka accennò un sorriso.
-Sarà fatto, tanto so che non riuscirò a fermarti. Buona fortuna, maestro - la ragazza lo abbracciò e Anakin si diresse verso la nave che aveva comprato.
Il mercante lo informò che era tutto pronto e che poteva partire quando voleva.
L'uomo annuì e salí sulla nave e accese i motori, era bello tornare a pilotare, anche se in quel caso avrebbe rischiato la vita, ma alla fine non era quello che era successo negli ultimi vent'anni?
Mise il fucile di fianco a sé e, quando le porte si aprirono uscì dall'hangar.
Il suo viaggio era solo all'inizio.
Angolo Autrice : Come promesso ecco la seconda parte :)
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