Fin che Molly non ci separi
"Se non ricordi che AMORE t'abbia mai fatto commettere la più piccola follia, allora non hai mai amato"
-William Shakespeare-
Da piccola sognavo che papà tornasse con un regalo al giorno, io felice della sua felicità nel vedermi, sognavo una madre amorevole e una casa accogliente.
Ho 22 anni, sono seduta davanti a una bottiglia di vino vuota nel tardi pomeriggio sperando che la soluzione mi bussi alla porta.
*Toc Toc*
Mi alzo e vado ad aprire.
Simone:"Possiamo parlare?" Ha gli occhi spenti e un pò me ne prendo la colpa, gli faccio cenno di entrare.
Helene:"Dimmi" chiudo la porta mentre lui sospira.
Simone:"In realtà non so bene cosa dirti." gli tocco un braccio..
Helene:"Non voglio farti del male più di quanto già voi ne state facendo a me" si volta.
Simone:"Paragonarmi a mio fratello ti sta piacendo ultimamente?" Sorride nervosamente.
Helene:"No Simone non intendevo questo"
Simone:"Quanto pensi che io possa andare avanti così? Amare è umano ma così Hel? Pensi che tu possa giocare con i miei sentimenti a lungo?"
Helene:"No è che andava tutto così bene fino.." abbasso lo sguardo.
Simone:"Fino a quando non è tornato Michele nella tua vita giusto? Lo faccio io al posto tuo almeno pensare che sia una mia decisione mi farà meno male, addio Hel" un bacio mi schiocca sul volto mentre io non riesco neanche a rispondere probabilmente aveva ragione ed io invece di rientrare nel mio oblio di disperazione finalmente prendo una decisione più che giusta decido di non decidere e di sparire dalla vita di entrambi.
Passai le seguenti settimane alla stremata ricerca di un lavoro e di una casa in affitto con il consenso di Jen che oramai era stufa di vedermi disperare davanti a vino e canzoni d'amore struggenti.
Jennifer:"Ti prego Hel basta è sabato sera e invece di uscire a divertirti sei ubriaca davanti a..a...quello è pretto woman? Cazzo Hel alza quel culo e usciamo."
Helene:"Capisci? Si innamora di una puttana.." rispondo con il mascara che cola.
Jennifer:"Allora vestiti da puttana e usciamo basta che la smetti perché giuro che vi chiedo i danni morali e fisici." Quelle parole mi fecero venire in mente una malsana idea, vado a lavarmi e mi vesto il più succinto possibile.
Helene:"Così vado bene?"
Jennifer:"Era un modo di dire da "puttana" comunque si vai bene anche troppo amica mia" sorride.
Helene:"Andiamo voglio ubriacarmi, ballare e non pensare più a niente"
Jennifer:"Così mi piaci, chiamo Uber"
00.30 arriviamo al Red Flag dove mi appresto velocemente a prendere da bere al bar quando i miei occhi notano una persona familiare.
David:"Dio mio Helene" sorride.
Helene:"David, come stai?" Gli do un bacio sulla guancia.
David:"Non hai la guardia del corpo vicino vero?" Ride nervosamente.
Helene:"No.."
Jennifer:"La guardia del corpo?"
David:"Si il suo ragazzo se così lo vogliamo chiamare ha cercato di aprirmi la faccia con un bicchiere."
Jennifer:"Cosa?" Mi guarda sconvolta.
Helene:"Non lo avrebbe mai fatto" credo.
Jennifer:"Comunque piacere Jen" sorride.
David:"Piacere mio dolcezza mi chiamo David" gli bacia la mano.
Jennifer:"Wow" si sorridono.
David:"Dai venite, oggi lavoro, vi offro da bere al tavolo e vi presento i miei amici mentre torno in console"
Ci porta dietro la console e le casse dove c'è un gruppo di ragazzi, ce li presenta e ci offre da bere mentre a un certo punto inizia a girare una bustina con dentro delle pastiglie, le molly, Jennifer le scansa quando arriva a me e le guardo, ne inghiottisco una con un sorso di vodka e vado in pista.
Non so se sia l'alcool o la molly ma inizio a sudare e tutto mi sembra quasi più ampliato come le mie emozioni, inizio a sbattere addosso alle persone e le luci si mischiano tra loro, i suoni sono amplificati e tutti sembrano sorridermi, un brivido mi pervade la schiena e io sono libera fino a quando le luci aumentano e vedo una sagoma scura davanti me toccarmi il volto, l'odore della sua pelle mi ricorda qualcosa.
Michele:"Guardami"
Helene:"Sei arrabbiato?" metto a fuoco e riconosco il volto.
Michele:"Che razza di pupille hai?" Mi stringe il volto e mi afferra un braccio.
Helene:"Sei arrabbiato." Rido.
Michele:"Chi ti ha dato sta merda?" Mi strattona.
Helene:"Non sei felice di vedermi?" Lo guardo e gli sfioro il volto.
Michele:"Hel cazzo, chi ti ha dato sta merda?"
Jennjfer:"Oh grazie al cielo, Michele non lo so cosa gli sia passato per la testa, c'era un certo David poi dei ragazzi e i fine sta Molly che non ho capito se era una pastiglia o una ragazza.."
Michele:"Questa volta lo ammazzo.." Mi butta su un divanetto e fa cenno a Jen di guardarmi.
Helene:"So guardarmi da sola" .
Michele:"Stai zitta Hel" sale vicino la console prende David da un braccio e lo lancia sui tavolini.
David:"Che cazzo fai?" Lo guarda terrorizzato.
Michele:"Ti avevo detto di non respirare la sua aria pensi di poterla drogare?"
David:"Amico io non ne so niente sto lavorando" cerca di alzarsi.
Michele:"Chi ha dato della Molly a quelle ragazze?" Grida mentre prende una bottiglia la spacca e la punta a un ragazzo che stava cercando di andarsene silenziosamente "per caso tu?" Gliela avvicina al volto.
Jennifer:"Michele Hel non sta bene per favore andiamocene" gli strattona il braccio levandoglila bottiglia e posandola a terra.
Michele:"Non finisce qua ve lo assicuro" corre verso di me mentre io vedo tutto girare in maniera confusa.
Helene:"Non mi sento tanto bene" il mio volto si sbianca.
Michele:"Hel, aggrappati" avvolgo le mie mani attorno al suo collo mentre mi porta fuori dal locale.
Jennifer:"Falla riprendere, io vado a casa mi raccomando, se è in queste condizioni la colpa è anche tua" Michele la guarda e le fa un cenno di consapevolezza mentre mi poggia dentro la sua macchina.
Helene:"Che buon profumo" sorride mentre sale.
Michele:"Cosa il deodorante per l'ambiente?"
Helene:"No la tua pelle profuma" gli afferro la mano e la stringo a me mentre mi guarda e mi porta a casa sua.
Michele:"Scendi e vai a letto io vado a chiamare Simone non ho più voglia di farti da babysitter" si alza ma gli afferro la maglia.
Helene:"No per favore vieni qui" lui mi guarda ma il suo volto è tremendamente serio.
Michele:"No Hel, la molly è droga non è una caramella con vitamine potevano farti del male e se non fosse stato per Jen magari qualcuno.." si gira e si siede sul letto.
Helene:"Volevo solo non pensare più a niente.."
Michele:"Con la metanfetamina Hel? Davvero?"
Helene:"Non l'ho chiesto io di innamorarmi di te"
Michele:"Sei proprio una bambina" si alza.
Helene:"Io sarei la bambina? E tu? Come mi vedi felice con qualcuno ti intrometti perché il giocattolo torni ad essere tuo" mi guarda.
Michele:"Non posso vederti felice con qualcuno che non sia io, figurati se quel qualcuno è mio fratello" mi afferra il volto.
Helene:"Io non lo sapevo.." sorride e mi lascia il volto.
Michele:"Lui lo sapeva, il buon samaritano sa sempre tutto"
Helene:"Michele.."
Michele:"Pensi davvero ti voglia sposare perché ti ama? Lui ama solo distruggere tutto ciò che mi può rendere felice come fece suo padre con il mio" gli sfioro il volto e lo guardo.
Helene:"Non riesco a fidarmi di te" ride.
Michele:"Non ti ho mai chiesto di fidarti di me" Mi alzo infastidita.
Helene:"Come puoi pretendere che io creda nel tuo amore?" Si avvicina lasciando qualche millimetro di distanza tra le mie labbra e le sue.
Michele:"Non ho mai preteso nulla da te oltre all'essere solo io" mi guarda le labbra.
Helene:"Solo tu a fare cosa?" si avvicina al mio collo e sussurra.
Michele:"A possederti Hel" poi inizia a baciarmelo.
Helene:"E se io non volessi?" mi guarda e sorride mentre mi alza il vestito e mi afferra la gamba dal gluteo.
Michele:"Dimmelo" si slaccia i pantaloni e sposta e miei slip"
Helene:"Non voglio" bisbiglio a bassa voce mentre lui mi afferra e si sdraia sul letto.
Michele:"Ripetilo Hel" con una mano afferra i miei capelli e con l'altra il fianco mentre le mie parole lasciano spazio al respiro affannoso.
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