Sapevo che sarebbe toccata anche a me, quindi quando Sam mi portò la ghiandaia imitatrice con il messaggio di lord Jäger non ero sorpreso. Ero già informato del suo contenuto- Eren aveva mandato un messaggio così a tutti i protettori dei Sette Regni (E Mezzo) e lord Jackson mi aveva informato.
Come tutti gli altri non potevo mandare i miei uomini a proteggere il muro senza la prova di questo nuovo pericolo. Maestro Gandalf però aveva giustamente osservato che era un mio dovere mandare qualcosa a Levi per i suoi uomini al muro, e adesso stavo meditando su cosa potevo tranquillamente dare via. "Mio lord", consigliò Sam, "I campi dei Tuc sono strapieni di cipolle. Ho sentito che ser Peregrino non riesce più a venderle..." Grato per la proposta, mi alzai. "Grazie, Sam. Andrò a parlare con lui di persona. Preparate il mio pony, per piacere. Parto subito."

Cosí cavalcai verso le terre dei Tuc, ma i miei pensieri non erano rivolti alle cipolle per Levi, bensí alla notizia giunta poco fa da Approdo del Bignè. Conoscevo il primo cavaliere del re, Lord Elrond, e la faccenda della diarrea mi pareva piuttosto sospetta. C'era sotto qualcosa, ne ero sicuro. Solo che non riuscivo ad immaginare chi avrebbe potuto infliggere un tale male all'amato lord. E soprattutto, cosa faceva la moglie di Elrond? Re Aragorn non l'aveva citata nella lettera, e io avevo sentito alcune servette convinte che lady Celebrian fosse fuggita. Dovevo assolutamente scoprire di più su questa faccenda.

Finalmente raggiunsi il maniero di ser Pipino, una fortezza di media grandezza ma esteticamente deliziosa. Ancora più delizioso era il profumo che giungeva ad ogni ora del giorno e della notte dalle sue finestre. Il motto della casa Tuc era "Seconda colazione", e si impegnavano a tenervi fede ad ogni orario possibile. Un servo si occupò del mio pony e io mi diressi verso le stanze del lord. "Caro Frodo!", mi salutò Pipino, gioviale. Stava consumando quella che poteva essere la cinquantesima seconda colazione del giorno. Ero in ottimo rapporti con lord Tuc, anche perchè avevo sposato sua sorella minore, la bella Pervinca. "Buongiorno, Pipino. E buon appetito!" Lui sorrise e mi fece cenno di sedermi. "Accomodati, accomodati. Gradisci della birra? Posso sapere il motivo della tua visita?" Dopo aver bevuto un sorso di birra risposi: "Bé, ecco, si tratta della famiglia Levi. Non so se hai sentito, ma lord Jäger ha avvisato tutti i Sette Regni (E Mezzo) che gli servono uomini per difenderci da... Un nuovo grande pericolo. Ovviamente non presteró ascolto ad una simile sciocchezza, ma devo per forza mandare qualcosa al muro, e Sam mi ha detto delle tue cipolle..." -"Se intendi rifornire Levi di quelle, lo farò più che volentieri. Non so come sia successo- Continuano a spuntare, quelle maledette. Mandiamole al muro, liberiamocene- Basta cipolle!" Annuii, sollevato.
"Per passare a argomenti più seri... Hai sentito di lord Elrond?" Pipino assunse un'aria grave. "Eh sì, le voci girano. Mi dispiace molto. Spero che si riprenderà. Comunque, il re è andato verso Hogwarts. Una buona idea, forse lord Potter saprà che fare." Annuii di nuovo. Avevo una grande stima di Harry Potter e lo ritenevo uno dei lord migliori. "Quello che mi preoccupa, Pipino, é che non si sa nulla di lady Celebrian. Pensavo di chiedere a lord Potter, appunto, se lui ha qualche informazione in più. Qui c'é sotto qualcosa. Una diarrea cosí grave non viene all'improvviso!"
Ser Tuc si chinò un po' verso di me e parlò a voce più bassa. "Sai, Frodo... Girano voci, qui. Che una o più famiglie che hanno giurato fedeltà alla Casa Elessar siano coinvolte nell'incidente, e che la moglie di Lord Elrond ne sappia qualcosa." Ripassai mentalmente le case al servizio di re Aragorn. Tutte famiglie rispettabili e onorevoli. Mi rifiutavo di credere che una di loro avesse cospirato contro la corona reale. Pipino condivideva i miei pensieri, e ci congedammo.

Mentre tornavo alla mia reggia, notai un certo putiferio accanto al fiume, più precisamente intorno ad un maniero sulla quale sventolava una bandiera che mostrava un giglio bianco in campo a strisce azzurre e verdi. Spronai il mio pony per vedere cosa stesse succedendo nella dimora della famiglia Bombadil, una casa che mi aveva giurato fedeltà.
Dei popolani infuriati, in piedi su dei carri, sbraitavano e agitavano i pugni in una sorta di urlo scandito. Notai che delle barche erano arenate vicino al fiume e iniziai a sospettare il peggio.
Appena fui più vicino, sguainai il mio pugnale urlando in tono autoritario: "Fatemi passare, in nome di re Aragorn! Fate passare lord Baggins!" I popolani si fecero da parte, ma mi lanciarono sguardi furenti. Due guardie mi fecero passare ed entrai nel cortile del castello, dove trovai un disperato ser Bombadil. "Mio lord!", esclamò appena mi vide, "Non sappiamo cosa fare. É il popolo di quella sottospecie di lord Weasley. Già il fatto che li stiamo aiutando dovrebbe fare loro piacere, e invece no, si lamentano pure..." Annuii, cupo. Quanto detestavo avere le mie terre accanto a quelle dei Weasley!
Mi feci scortare da una guardia in cima alle mura del castello, dove srotolai lo stendardo della mia casa -un anello dorato in campo verde- e finalmente sentivo cosa urlavano i popolani delle terre dei Weasley: "Basta cipolle! Basta cipolle! Basta cipolle!" Ora capivo. Tempo fa, ordinai a ser Tuc di occuparsi del rifornimento dei Weasley, che non riuscivano a produrre materie prime. Probabilmente Peregrino si era liberato delle cipolle dandole ai Weasley, oltre che ai Levi.
E il popolo si lamentava pure! Inaudito.
Avevo già sentito parlare di qualche sommossa della serie 'basta cipolle', ma era la prima volta che ne vedevo una dal vivo. Cosa potevo fare? I prodotti agricoli servivono al mio popolo, non potevo mica sacrificare tutto per lord Weasley. Sospirai, pensando ad una soluzione. Fra diarree, segreti e cipolle, la situazione dei Sette Regni (E Mezzo) cominciava a non piacermi per nulla...

Pipino ha davvero una sorella minore di nome Pervinca, spulciando gli alberi genealogici delle appendici la trovate!