Parte 1 senza titolo
Sherlock accese il suo stereo e lasciò che un brano di musica classica,
precisamente una sonata di violino invadesse la stanza.
Il detective chiuse gli occhi e fece un respiro profondo
si lasciò andare sulla poltrona e intrecciò le dita.
"Tartini, sonata per violino in Sol minore....semplicemente divino"
Oltre alla musica si sentirono dei passi provenire dalla porta
poi le chiavi nella serratura-John- pensò il bruno alzando un sopracciglio.
Il Medico aprì la porta spingendola con la spalla, impegnato a tenere le buste della spesa,
"Tranquillo Sherlock, non ho bisogno di aiuto..."
"Ne ero certo John, per questo non mi smuoverò da dove sono seduto"
John sbuffò era ovvio che avesse bisogno di aiuto.
Si diresse in cucina e aprì il frigo per sistemare la spesa e si ritrovò l'ennesima testa in uno scomparto
"Sherlock! c'è una testa nel frigo, tu ne sai qualcosa???"
Il detective non sembrava ascoltare il compagno che si ritrovò a pensare
-Quella musica, come fa a non dargli alla testa?-
"Sherlock!!!!"
Nuovamente nessuna risposta
Watson si diresse nel salone e mettendosi davanti alla poltrona si schiarì la voce:
"Sherlock, mi vuoi ascoltare?"
Il bruno aprì lentamente le iride ghiaccio e sciolse le sue dita intrecciate.
"Non vedi John, sono impegnato e non capisco perchè non ti sieda anche tu ad ascoltare..."
Il biondo si lasciò scappare una risatina
"Fammi indovinare, non hai trovato nessun caso vero Sherlock?"
Il detective gonfiò un poco le guance
"Esatto!"
Si alzò improvvisamente dal divano per far ricominciare la musica e si voltò tendendo la mano al medico che alzò un sopracciglio.
"Sher che ti prende?"
"Vorresti danzare con me John?"
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"Non ti sembra semplice John?"
Il medico deglutisce mentre il detective intreccia le loro dita,
rapisce il suo sguardo, con quegli occhi di ghiaccio.
"Non ero al corrente del fatto che sapessi danzare, Sherlock"
"Oltre a suonare il violino e fare deduzioni, mi rilassa danzare"
I piedi del detective iniziano a muoversi.
"Ti dispiace John? preferisco guidare io le danze..."
John teneva gli occhi bassi per seguire i passi del bruno, poi si decise ad incontrare gli occhi del detective e lasciò che i piedi andassero da soli mentre i loro corpi ruotavano per tutta la stanza.
Se concentrava bene l'udito poteva sentire anche il battito del bruno.
"Qual'è il titolo di questa sonata Sher?"
Il bruno sorrise e avvicinò le labbra all'orecchio del medico come se gli volesse confidare un segreto:
"Il trillo del Diavolo..."
John rabbrividì alle parole di Sherlock che continuò a guardarlo
-quello sguardo-
si ritrovò a pensare John
-Perchè mi fa provare queste sensazioni?-
"Qualcosa non va John?"
chiese Sherlock distogliendo dai pensieri Watson che spostò lo sguardo e riprese a guardare i piedi di entrambi.
"No, nulla..."
Le dita affusolate del bruno scesero dolcemente per il fondo schiena del medico militare
facendolo avvicinare a se
"Non guardare i tuoi piedi John, non preoccuparti stai andando benissimo, sei molto bravo"
Watson sorrise dolcemente e le sue guance divennero di un colore rosso acceso
Era strano ricevere un complimento da Sherlock holmes.
"Grazie Sherlock"
Era in quei momenti che i due compagni si ritrovavano ad ascoltare i loro respiri reciprocamente e la luce dei loro occhi si rifletteva nelle iridi dell'altro.
Sherlock fece scontrare il loro petto e i loro nasi chiudendo gli occhi lasciandosi cullare dalla musica
"Non trovi anche tu John?"
"Cosa Sherlock?"
"Che siamo meravigliosi..."
John sospirò e avvicino le labbra a quelle di sherlock che accarezzò il viso del biondo lasciando poi che le loro labbra combaciassero in un bacio lento.
Sherlock fece sbattere al muro John accentuando il bacio mentre intromise una gamba tra le cosce del biondo che gemette un poco
"Mh...sherl.."
I due si staccarono e il bruno continuò a baciare dolcemente il collo del medico e infilò le mani dentro la sua maglia.
I due si lasciarono scivolare a terra
"Hai visto John come si è evoluta la situazione?" rise piano il detective e salendo con le labbra per il lobo del biondo lo morse piano.
"Già..ah...sher....non qui..."
il bruno mise un simpatico broncio che fece ridacchiare Watson
"Ma qua abbiamo la musica" disse mentre scese a baciare il petto del medico alzandogli la maglia e
stuzzicandogli i capezzoli.
scese con la mano ad accarezzare la protuberanza tra i jeans del biondo,fecero incontrare nuovamente i loro sguardi e si scambiarono baci facendo scontrare le loro lingue,
"Sher..ah...mrs Hudson...è quasi l'ora del thea...."
"Non importa non voglio fermarmi proprio adesso, senti la musica....sta arrivando un crescendo..."
Le labbra del detective percorsero il ventre del compagno
che lo osservava con gli occhi bagnati di piacere
Quando nella sonata arrivò il crescendo, il detective accolse dolcemente l'erezione del medico tra le sue labbra
"Ahhhh she...sher...ahhhh"
John Watson portò indietro il collo e lasciò che dalla sua bocca uscissero altri gemiti di piacere
"ahhh n..no..sher...."
Il bruno continuava a tracciare delle linee immaginarie per il membro di John
"Sher..togliti..st..sto..ahhh"
Ma il detective aveva perfettamente calcolato quanto ci avrebbe messo il medico a venire e liberò dalle sue labbra il membro prima che potesse raggiungere l'apice lasciando
John con le labbra dischiuse e un gemito strozzato.
"John ti voglio..."
"Qui?"
"Qui, ora...finchè non implori pietà"
"Sherlock...." rise il biondo cercando di prendere un respiro regolare
Si baciarono ancora mentre Sherlock alzò i fianchi di John per prepararlo,
si stupì di quanto fosse fantastica la musica seguita dai gemiti del biondo.
Poi finalmente liberò la sua erezione e poggiato un braccio sulla parete entrò piano in John trattenendo un leggero gemito.
"Il trillo del Diavolo, non pensi sia una bellissima sonata John?"
Una spinta
"Sì..ahhh..ahhh..."
" E' stato meraviglioso danzare insieme a te..."
un'altra spinta
"A...An..Anche io..ahh....mi sono divertito Sher...ahhhh..."
Si susseguirono altre spinte e poi, come calcolato da Sherlock, i due raggiunsero l'apice
Il detective nascose il viso tra l'incavo del collo e la spalla del medico,
che gli accarezzò i riccioli corvini
-Il trillo del Diavolo-
Pensò il Medico
-Già, proprio una bella sonata-
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