Un operatore di negazione crea

partizioni complementari,

insiemi logicamente coerenti

di poli opposti

strutturati come frattali,

che uno di verifica,

in base ad un criterio

successivamente criticabile,

distrugge.

Decade la sovrapposizione

degli stati possibili

ed un solo elemento resta

a cui diamo valore di realtà:

questa è l'evoluzione

della mente primordiale,

l'atto conoscitivo,

l'apprendimento,

il funzionamento stilizzato

dell'intelletto.

Tutto, nulla, qualcosa.

Se il vuoto completa

l'insieme universo,

la struttura è inapplicabile

e come il punto nero

nel bianco del Tao

almeno un elemento sfugge:

che sia proprio il soggetto osservante?

Da secoli alla ricerca del Senso Ultimo,

dell'Assoluto,

del Paradigma finale:

ma possiamo abbracciare la totalità

con la sola forza della Ragione?