L'ultima via di fuga
Erano passate poche ore dalla scomparsa improvvisa di Jessy e i tre ragazzi non si dettero per vinti, quindi continuarono a cercarla.
Era mattina presto ed erano tutti stremati, non avevano più cibo e acqua, dovevano trovare assolutamente un corso d'acqua per dissetarsi e poi anche Jessy.
I ragazzi decidono di incamminarsi ed ecco che Jeremy riconosce e trova il telefono della ragazza scomparsa:"era vicina" pensò.
Continuando a camminare in quella direzione i ragazzi trovano il corpo di Jessy:
era stesa a terra, come paralizzata e Jeremy fu il primo a soccorrerla.
La ragazza non dava più segni di vita e a quel punto notarono che aveva un coltello conficcato dietro la schiena (oltre al morso di vipera).
Era morta.
Sicuramente quella notte Jessy svenì al morso della vipera e rimasta in fin di vita, arrivò il colpo di grazia da qualcuno, quel qualcuno era ben noto, non poteva essere che il "serial killer" che li stava perseguitando.
Jeremy voleva portare Jessy con se e magari scavarle una buca, ma Joshua gli disse che non c'era tempo e se non si sarebbe mossi avrebbero fatto tutti quella stessa fine.
Verso il loro percorso ecco che si sentì dell'acqua scorrere, quel rumore significava sollievo e un'altro giorno di vita per tutti e non ben sapendo da dove proveniva i ragazzi lo trovarono in men che non si dica.
Jeremy ancora sconvolto dalla morte di Jessy, si lavò la faccia e si gettò alle spalle quell'accaduto così terribile e dopo un bagno fresco provò a rilassarsi.
Sapeva che la maggior parte della colpa era sua, ma ormai era troppo tardi e non c'era più niente che poteva fare magari far tornare in vita i suoi amici o tornare indietro nel tempo l'avrebbe aiutato ma sapeva che non era possibile.
I tre ragazzi rimasti, ripresero il cammino e con ansia cercarono di ritrovare quella recinzione in cui si erano imbattuti il giorno prima.
Il tempo passava, le scorte di cibo erano finite e la fame si sentiva sempre di più, non avrebbero resistito un altro giorno.
Zoey era sempre più magra, era quasi una settimana che si trovava lì e pareva uno scheletro, era malnutrita e i suoi nuovi amici si preoccuparono per lei; allora a quel punto Jeremy decide di andare a pescare qualche pesce a mani nude nel fiume che distava pochi passi da loro e si allontanò per circa un'ora.
Arrivato al corso d'acqua, Jeremy provò a prendere qualche pesciolino senza alcun successo e dopo questo fallimento decise di ritornare dai suoi amici ma lungo il tragitto di ritorno si imbatte in un albero di mele; ce ne erano circa quindici e Jeremy con grande ansia e stupore ne prese il più possibile e ne raccolse.
Joshua e Zoey stavano aspettando Jeremy nella speranza di mangiare qualche proteina ma nelle loro menti sorse un altro problema:"Come avrebbero mangiato quel pesce?" I ragazzi erano inesperti e non sapevano accendere il fuoco e di certo non avrebbero mangiato il pesce crudo.
Comunque sia, al ritorno del ragazzo quella domanda nella testa di Joshua e Zoey sparì dato che Jeremy aveva portato due mele per ognuno.
I ragazzi divorarono le mele, anche se verdastre, e non lasciarono niente, mangiarono addirittura i semi.
Con qualche energia in più, i ragazzi notano che l'erba intorno ad essi stava diminuendo e che i loro piedi facevano sempre più fatica a camminare, questo perché erano arrivati ai piedi di una montagna.
Salire su quella montagna significava ritrovare la strada del ritorno.
Già immaginavano la visuale che potevano vedere una volta giunti alla cima della montagna.
I ragazzi decidono di scalarla e senza alcuna fretta, con un piede dopo l'altro iniziarono a salire ma un'osservazione era sfuggita ai ragazzi, il serial killer li avrebbe individuati facilmente ma a loro comunque non avrebbe importato perché dovevano capire dove bisognava andare.
Jeremy notò che c'erano parecchie sporgenze di rocce sulla montagna quindi disse ai suoi compagni che si potevano riposare più e più volte visto che l'importante era arrivare sani e salvi.
Il sole batteva sui loro corpi flaccidi, faceva molto caldo, c'erano all'incirca trentadue gradi centigradi e le zanzare li stavano massacrando.
Zoey sembrava sempre più debole e i ragazzi si preoccuparono molto per la sua salute quindi la invitarono a riposare più e più volte ma era come se non sentiva le loro voci, la ragazza aveva l'obiettivo centrato in testa.
Zoey è sempre stata una ragazza che non molla, finiva sempre tutto;
A scuola finiva sempre tutti i suoi compiti e soprattutto nelle prove di verifica non saltò mai una domanda e anche se non conosceva la risposta, lei ci provava; era come adesso, doveva arrivare alla cima della montagna, non sapeva come poteva raccogliere tutte quelle energie che gli mancavano ma ce l'avrebbe fatta, da questo punto di vista assomigliava un pò a Jessy.
Erano passate circa due ore e i ragazzi non riuscivano a credere di essere ancora a metà strada, sembrava una scalata impossibile, il più vicino alla cima era Jeremy, dietro di lui c'era Joshua e con passo più lento si trovava Zoey.
Dopo altre due ore distavano circa trenta metri dal terreno e ancora non ci credevano di essere arrivati fin lì.
Jeremy si riposò e notò che sul telefono di Jessy era apparso un pò di segnale anche se la batteria stava per cedere, allora non esitò a chiamare i soccorsi e parlando ansiosamente spiegò il posto in cui si trovavano, quella sembrava l'unica montagna nella foresta, ma non era così.
I soccorsi erano stati chiamati, sarebbero arrivati in pochi minuti ma dato che si trovavano molte montagne in quel posto era difficile trovarli; adesso dovevano raggiungere la cima di quella montagna e con le ultime forze si diedero da fare fin quando dalla cima videro un'ombra che stava gettando rocce contro di loro.
Era tornato il serial killer.
Jeremy, Joshua e Zoey dovevano salire, resistere e non precipitare dato che era quella l'intenzione di quell'uomo così pazzo e psicopatico.
Mancavano poche ore e forse i soccorritori sarebbero arrivati.
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