Capitolo VIII: Sabato 13 agosto 2016
Quanto le due coppie si ritrovarono per la colazione, fuori pioveva ancora a dirotto.
"Le previsioni meteo dicono che non smetterà fin quasi a sera", annunciò Jerry, che aveva dato un'occhiata su internet. "Niente piscina, ragazze, mi spiace..."
"Che peccato", disse Raffaella, fingendo di mettere il broncio. "E adesso, come trascorreremo il tempo per non annoiarci...?"
Jerry le lanciò uno sguardo assassino. "Io un'idea ce l'avrei..."
"Ah, anche io", reiterò Richard, guardando Nives con la stessa espressione sorniona che l'amico stava rivolgendo a Raffaella.
"Oh?" fece Nives, inarcando le sopracciglia, per poi rivolgersi a Raffaella. "Secondo te, cosa potrebbero aver in mente, i nostri uomini?"
La romana stette al gioco e scosse il capo con aria innocente. "Mah, proprio non saprei..."
I due uomini si scambiarono un'occhiata fintamente esasperata.
"Mi sa che dovremo spiegar loro per bene di cosa si tratta", disse Jerry in tono che si sforzava di esser serio, ma in cui tremolava una risata.
Anche Richard sogghignò. "Con molti esempi pratici", rincarò la dose.
"Ottima idea", approvò Nives, cercando di sopprimere un sorrisetto ma senza riuscirci del tutto. "Le dimostrazioni concrete sono un ottimo metodo d'insegnamento..."
A quel punto scoppiarono tutti a ridere senza ritegno; poi, finito il momento ilare, prepararono la colazione, un breakfast in piena regola.
Quando ebbero rigovernato, Nives si avvicinò a Richard e gli afferrò il davanti della maglietta, tirandolo verso di sé. "Allora, questa spiegazione...?" lo esortò, guardandolo da sotto in su con espressione malandrina.
Richard le rivolse un sorrisetto lupesco e, inaspettatamente, la prese in braccio, facendole emettere un gridolino sorpreso. "Jerry, Raffi, se volete scusarci, devo spiegare una certa cosa a Nives", annunciò, guardando gli amici.
"Penso che, nonostante quasi sette anni di matrimonio, dovrei spiegare anch'io la stessa cosa a Raffi", sghignazzò l'arciere americano. Non appena gli altri due furono usciti, si avvicinò a sua moglie e, prendendola tra le braccia, se la spalmò addosso. La guardò negli occhi. "Da dove vuoi che cominci?" mormorò.
Lei sollevò le braccia e gliele agganciò attorno al collo. "Dall'inizio, direi..."
"Buon suggerimento", approvò Jerry, prima di chinare la testa e catturarle le labbra in un bacio; cominciò dolcemente, labbra contro labbra, per poi approfondirsi nell'incontro delle lingue, che scivolarono l'una contro l'altra in un sensuale scambio di carezze. Raffaella sospirò, ed in quel sospiro Jerry colse il destarsi del suo desiderio; poi lei mosse il bacino contro il suo, strofinandosi lentamente sulla sua durezza virile, e l'arciere lasciò perdere tutto, concentrandosi interamente sulla donna che teneva tra le braccia, calda e fremente e desiderosa della sua più completa attenzione. Sua moglie, la sua compagna, l'altra metà di se stesso, colei che riempiva e completava la sua vita...
Raffaella si sentiva girare la testa; le accadeva spesso, quando Jerry le dimostrava quanto la desiderava, un desiderio che si premurava sempre di farle capire come nascesse dal suo amore per lei e non da una brama meramente carnale. Era proprio questo ad accendere la fiamma in lei, il fatto di sapere che si trattava sempre di sentimento e mai soltanto di sesso.
E c'era un'altra cosa che rendeva il loro rapporto vincente: l'abitudine, il dare le cose per scontate sono i peggiori nemici di una relazione, e poiché entrambi ne erano ben consapevoli, facevano in modo di tenerli ben lontane da loro, lavorando giorno per giorno per mantenere il loro rapporto vivace e vibrante come all'inizio. Comportarsi giocosamente era uno dei sistemi più efficaci e allo stesso tempo divertenti, come fingersi amanti clandestini e sgattaiolare nelle scuderie per un incontro rovente... oppure come adesso, iniziando un incontro amoroso in sala da pranzo sulla scia di una coppia ben più recente della loro.
Raffaella sentì Jerry gemere nella sua bocca quando si strusciò contro di lui e questo la eccitò indicibilmente. Abbassò le mani dalle sue spalle al davanti della camicia che indossava e ne tirò lateralmente i lembi, aprendo la fila di bottoni automatici fino all'addome. Jerry abbassò le braccia, permettendole gli sfilargli l'indumento, poi le lasciò le labbra, afferrò l'orlo del suo top e glielo levò dalla testa, mandandolo a cadere sopra la propria camicia, seguito attimi dopo dal reggiseno.
Raffaella vide lo sguardo dell'uomo offuscarsi per il desiderio e si sentì ancor più invogliata; raddrizzò il busto, offrendogli una visione migliore.
Raccogliendo il suo tacito invito, Jerry si chinò, prendendo in bocca un apice eccitato, lambendolo delicatamente e suggendolo poi con decisione. Raffaella emise un lamento di piacere che lo rese ancor più smanioso; passò all'altro seno, mentre le abbassava rapidamente i leggings e gli slip, che finirono nel mucchio crescente degli abiti eliminati. La donna si mosse per agevolarlo, poi con dita impazienti gli aprì la cintura e la cerniera dei jeans; buttando da parte gli infradito, Jerry si liberò degli ultimi indumenti, poi tornò ad abbracciarla e, afferrandole i fianchi, la sollevò da terra; Raffaella gli circondò il collo con le braccia e la vita con le gambe mentre veniva trasportata.
Jerry la depose seduta sul tavolo, si scostò e le posò una mano alla base della gola, facendola poi scendere carezzevole lungo il centro del suo corpo, sul petto, tra i seni, giù fino alla sua meta, la calda e fremente femminilità di lei.
Quando le sue dita tentarono l'accesso al suo giardino segreto, Raffaella emise un lamento sordo e lui percepì sui polpastrelli l'incremento del suo desiderio di lui. Continuando ad accarezzarla eroticamente, si chinò, deponendo piccoli, ferventi baci sul suo collo, poi scese, ripercorrendo il tragitto fatto dalla propria mano, finché non la raggiunse e ne fece prendere il posto dalle labbra, baciando e lambendo il punto di maggior piacere di Raffaella.
Lei gettò un'esclamazione estatica mentre lo sentiva vezzeggiarla intimamente. "Jerry!" boccheggiò. "Ti prego, Jerry..."
L'arciere continuò a stimolarla impietosamente per qualche altro lungo momento e lei cominciò a tremare ed a gemere incontrollabilmente; allora, infine soddisfatto di averla portata al punto che voleva, Jerry si sollevò e l'arrovesciò gentilmente sul tavolo, sdraiandosi su di lei. Le fece sollevare le gambe attorno alla propria vita e poi, lentamente, entrò, accolto dal suo sensuale calore. Incoraggiato dai suoi gemiti senza fiato, cominciò subito a muoversi vigorosamente, le labbra che le accarezzavano il collo. Raffaella affondò le dita di una mano tra i capelli del marito, muovendo le pelvi in sincronia con lui con uguale vigore, la mente oscurata, il respiro affannoso, il corpo in fiamme; la sensazione della loro carne unita, estensione fisica dell'unione dei loro cuori, come sempre era travolgente e la infiammava tanto nel corpo quanto nell'anima, specialmente perché Jerry sapeva esattamente come darle il massimo piacere. Infatti, anche stavolta si impegnò con entusiasmo; adorava udire i versi d'amore della moglie, adorava sentire i suoi movimenti contro di sé, adorava soprattutto il momento in cui, raggiungendo l'apice, percepiva le sue profondità contrarsi attorno alla propria virilità, godendone come del proprio piacere.
Raffaella sentì avvicinarsi il culmine ed i suoi gemiti aumentarono di volume, fino ad erompere in un grido di pura estasi; Jerry continuò a muoversi, prolungando l'attimo il più possibile, poi quando sentì di non farcela a trattenersi ancora, si arrese a sua volta al godimento, coronando il loro atto d'amore.
Il respiro affannoso, rilassarono i corpi accaldati, momentaneamente esausti, ma continuarono a tenersi stretti, in attesa di recuperare le forze.
"Oh Raffi..." mormorò Jerry al suo orecchio, in tono profondamente emozionato. "Che donna sei..." si tirò leggermente su per tuffare gli occhi in quelli di lei. "Non ne ho mai abbastanza di te – moglie, donna, persona, mia amante e mia migliore amica..."
Raffaella sentì un groppo formarsi in gola: dopo quasi otto anni, Jerry riusciva ancora a trovare il modo di emozionarla profondamente. "Neanch'io ne ho mai abbastanza di te", bisbigliò. "Ti amo talmente tanto, Jerry..."
"E io amo te", sussurrò lui, chinando la testa per posare le labbra sulle sue in un bacio dolcissimo.
Rimasero qualche altro minuto a scambiarsi baci e carezze; poi, data la posizione non proprio comoda, si sciolsero dal loro abbraccio e si rivestirono.
OOO
Richard e Nives scesero nuovamente attorno alle undici e mezzo, le espressioni rilassate e soddisfatte come ci si poteva aspettare.
"Cosa prepariamo per pranzo?" s'informò Nives, guardando Raffaella.
"Ci penso io", dichiarò Jerry. "Avevo in mente una grande specialità statunitense, ma avrò bisogno della collaborazione di tutti."
Gli altri si dichiararono d'accordo. Si recarono quindi tutti in cucina, pronti a tirarsi su le maniche. Jerry aprì il frigo e cominciò a tirar fuori tutto l'occorrente per preparare degli hot dog in piena regola. Raffaella cominciò a ridere, imitata subito da Richard e Nives.
Jerry li guardò, fingendosi offeso. "Beh, che avete da ridere? È o non è una specialità statunitense?"
"Oh, sì sì", si affrettò a rispondere Richard. "Indubbiamente!"
La sua mimica esagerata provocò altre risate, compresa quella di Jerry.
Si sbizzarrirono quindi ad imbottire i soffici panini – chiamati buns – usando wurstel, ketchup, senape, verdure alla piastra come peperoni, cipolla e pomodori, bacon tostato e cetrioli. Poi si sedettero al bancone della cucina, fingendo che fosse quello di un tipico diner statunitense, ed accompagnarono il tutto con dell'ottima birra chiara. Terminarono con un caffè, naturalmente in stile americano, in grandi tazze variamente decorate. Quella di Raffaella, ad esempio, aveva un cuore disegnato in bianco su sfondo viola, a confermare il suo amore per quel colore, non a caso identificativo del suo Avenger preferito, Occhio di Falco, arciere infallibile come Jerry.
Poiché stava continuando a piovere, si trasferirono in salotto e cercarono un bel film in televisione. Girando per i vari canali, Raffaella intravide Kevin Costner in Robin Hood, principe dei ladri.
"Guardate, il mio Robin preferito!" esclamò, soffermandosi.
"Oh, ma questo Robin piace molto anche a me!" dichiarò Nives, sporgendosi verso lo schermo. "A suo tempo, ero pazza di Kevin Costner..."
"Ehi!" esclamò l'altra, vivacemente. "Tu hai già Guy, Robin lascialo a me!"
"Come sarebbe a dire?" finse d'inalberarsi Jerry. "Rich è Guy, e va bene, ma Robin non sono io... devo essere geloso di Costner?"
"No di certo! Per me, saresti un Robin Hood molto più attraente... con una calzamaglia che lascia ben poco all'immaginazione..."
Jerry rise alla sua battuta impertinente, imitato dagli altri.
Finì che guardarono quel film, trascorrendo un pomeriggio piacevole in barba al maltempo.
Lunedì 15 agosto 2016
Glen, l'amico fotografo di Jerry, arrivò puntualmente. Rivelandosi professionale e simpatico, fotografò separatamente le due coppie, a più riprese, cercando di metterli tutti a loro agio in modo che apparissero rilassati e naturali, e soprattutto che dalle immagini trasparisse la loro felicità di coppia. Infine, scattò alcune foto di tutti e quattro insieme, in giardino sotto il luminoso sole della Florida.
Richard e Jerry lo pagarono subito e Glen quindi scaricò sul portatile dell'arciere le foto scattate, poi si congratulò con Richard e Nives per il loro fidanzamento e prese congedo.
A Richard era venuta improvvisamente un'idea e la espose subito alla fidanzata. "Nives, che ne diresti di mettere all'asta l'esclusiva delle nostre foto ufficiali – eccetto ovviamente quella che sceglieremo per Twitter – e poi devolvere la cifra in beneficienza, metà per ciascuno?"
"È un'idea meravigliosa!" esclamò Nives, deliziata. "Darò il ricavato a Action Aid, la conosci?" quando lo vide scuotere il capo negativamente, spiegò. "È un'associazione che si occupa di adozioni a distanza. Lo sa solo mio padre, ma sono loro sostenitrice da quasi dieci anni..."
Richard la guardò, ancora una volta piacevolmente colpito dal suo cuore generoso; se possibile, il suo amore e la sua stima per lei si accrebbero ulteriormente.
"Vuoi dire che hai adottato un bambino a distanza?" domandò Raffaella, e quando l'amica annuì per confermare, proseguì in tono ammirato. "Che bella cosa fai!"
Nives si strinse nelle spalle con la sua usuale modestia. "Ho solo pensato che, non avendo figli miei, potevo però aiutarne qualcuno nei Paesi poveri del mondo. Nel corso degli anni, le adozioni sono cambiate, solitamente perché i bambini si spostavano con le loro famiglie in aree che l'associazione non raggiungeva. Finora sono stati quattro, tre bambine e un bambino."
"È davvero una gran bella cosa", reiterò Raffaella. "Francamente finora non ci avevo mai pensato, ma potrei farlo anch'io."
"Non sono cifre particolarmente impegnative", la informò Nives. "Anche se puoi ovviamente donare di più, se vuoi. Ed è pure tutto detraibile dalle tasse."
"Interessante..."
"E tu, Richard?" domandò Jerry. "So che segui diverse associazioni benefiche."
"Sì, è vero", ammise l'attore. "Sono molto sensibile alle problematiche dei più giovani e faccio quello che posso per aiutarli tramite queste organizzazioni. Per questa particolare occasione, pensavo a Young Minds, un ente inglese di aiuto e sostegno ai giovani e ai bambini con problemi", corrugò la fronte. "Vorrei citare Glen come il realizzatore delle foto, ma non ho pensato a chiedergli se ha un account su Twitter. O anche Instagram", aggiunse, poiché aveva da pochi giorni aperto un account anche su quel social. Nives aveva fatto altrettanto, volendo seguirlo anche lì.
"Gli mando un messaggio e glielo chiedo", si offrì Jerry, prendendo il telefonino per farlo subito.
Mentre i neofidanzati sceglievano insieme la foto da pubblicare, giunse la risposta del fotografo, che dava loro i suoi nominativi su entrambi i social media. Poco dopo, Richard postò l'immagine prescelta sui suoi account, con la didascalia Oggi ho chiesto a @NivesNardini di sposarmi, e lei ha detto di sì!
Nives postò in contemporanea, scrivendo Sono al settimo cielo: oggi @RCArmitage e io ci siamo fidanzati!
"Lo pubblico anche sul mio account ufficiale di Facebook", disse, spostandosi su quel social. "Scommetto che tra poco anche Mario posterà la notizia sulla sua pagina..."
"Richard & Nives Love", disse Raffaella. "La seguo! Mario è sempre molto rispettoso, sembra essere veramente felice per voi due. Ha già annunciato d'aver finito di leggere il tuo libro, Nives, e se n'è dichiarato entusiasta, al punto da augurarsi che ne facciano un film."
"Eh, magari!" rise Nives.
"Non si sa mai", Raffaella le sorrise, incoraggiante, ma l'amica scosse la testa: per quanto fosse felice del successo che il suo romanzo fantasy stava riscuotendo, preferiva rimanere coi piedi ben piantati a terra e non azzardare voli pindarici. Del resto, il suo sogno più grande – stare con il suo amore di sogno – si era già realizzato, e non sentiva bisogno di chiedere di più, dalla vita.
Le reazioni del fandom di Richard non si fecero attendere: i cuoricini cominciarono a fioccare pochi secondi dopo la pubblicazione, e subito arrivarono anche i primi commenti. Tutti sembravano elettrizzati ed entusiasti, a parte un paio di laconici auguri o felicitazioni. Alcuni ricordarono che l'attore era stato visto da Cartier ed affermarono che ora il mistero era svelato, perché chiaramente era andato a comprare l'anello per la sua fidanzata. Molti chiedevano se avevano già fissato una data per le nozze, altri se il matrimonio sarebbe avvenuto in Italia o in Inghilterra, altri ancora dove sarebbero andati a vivere.
"Vedi?" disse l'attore britannico, sorridendo a Nives. "L'annuncio è stato ben accolto dai miei fan."
"Per il momento sì", mormorò la donna con una smorfia, poi parve rifletterci un momento e scrollò le spalle. "Sai che ti dico? Se ci saranno commenti negativi, manderò a farsi benedire chi li ha fatti."
Lui la prese tra le braccia e la strinse a sé. "Brava, esattamente così devi fare", approvò, baciandole i capelli.
Lei contraccambiò la sua amorevole stretta, chiudendo gli occhi e sorridendo tra sé: le fan gelose potevano blaterare quel che volevano, Richard era suo e di nessun'altra!
Comunque, gli immancabili commenti negativi furono quasi tutti soltanto sarcastici, alcuni delusi. Solamente una fan fu apertamente offensiva, definendo Nives un'arrampicatrice sociale grassa e goffa, indegna di stare al fianco di un uomo del livello di Richard; ma fu letteralmente sbranata a parole da almeno due dozzine di altre fan, che la seppellirono di insulti, al punto che Richard intervenne cancellando il commento offensivo – e il relativo thread – e bloccando l'insultatrice. Poi, seccato come raramente gli accadeva, pubblicò un altro tweet, affermando che nessuno era obbligato a seguirlo e invitando chi non era contento delle sue scelte, lavorative o personali che fossero, a cliccare sul pulsante non seguire più. Con sua soddisfazione, ottenne una vagonata di apprezzamenti.
Martedì 16 agosto 2016
Subito dopo colazione, Richard controllò le sue e-mail come faceva tutti i giorni e trovò una proposta arrivata tramite il suo agente statunitense; leggendola, si entusiasmò e quindi la comunicò subito a Nives. "La Audible mi chiede se voglio fare un altro audiolibro", annunciò, attendendo volutamente la sua reazione prima di scendere nei dettagli.
"Che bello!" rispose lei, mentre intrecciava i lunghi capelli bruni come sempre prima di scendere in piscina. "Adoro sentirti leggere... Di cosa si tratta, stavolta?"
"Un altro libro di David Hewson", le rivelò, riferendosi al co-autore di Hamlet Prince of Denmark, che tanto successo aveva avuto due anni prima. "E un'altra opera di Shakespeare riadattata."
"Fantastico!" esclamò Nives con entusiasmo. "Adoro Shakespeare e adoro te, mettiamoci anche Hewson ed è fatta... Dai, dimmi di che opera si tratta!"
A quel punto lui le fece l'occhiolino. "Una che si svolge in Italia..."
La donna sgranò gli occhi. Shakespeare aveva scritto soltanto due storie ambientate in Italia, entrambe a Verona: la commedia La bisbetica domata e la tragedia Romeo e Giulietta, quest'ultima probabilmente la sua opera più famosa. Ripensò a una cosa che aveva detto a Richard agli inizi della loro conoscenza, ossia che le sarebbe molto piaciuto vederlo recitare un'opera di Shakespeare, magari...
"Romeo e Giulietta?" domandò, quasi senza fiato. Lui annuì con un sorriso a trentadue denti. "WOW!" esclamò Nives, facendo letteralmente un salto di gioia. "Ma è stupendissimo!!" corse ad abbracciare il fidanzato, stampandogli un bacio sulla bocca. "Non sarà come vedertelo fare a teatro, ma sarà meraviglioso lo stesso", affermò. "Anche Raffi sarà elettrizzata: adora il film di Zeffirelli!"
Richard capì subito a quale lavoro del famoso regista italiano si riferiva. "Quello con Olivia Hussey? Sicuramente la miglior trasposizione cinematografica o televisiva mai fatta di questa tragedia shakespeariana."
"Sono d'accordo! Per quanto sia una storia tristissima, è la mia preferita del Bardo tuo connazionale. Per questo sono così contenta che narrerai l'audiolibro!" concluse Nives, saltellando fanciullescamente per la contentezza.
Felice che lei fosse così felice, Richard la circondò con le braccia e la strinse a sé; fu allora che gli venne un'idea per un regalo da farle quando avesse compiuto gli anni, a novembre, ma non proferì parola per poterle così fare una sorpresa coi fiocchi. "Rispondo subito che accetto", disse invece, baciandola prima di procedere.
Andarono poi in piscina, dove si accomodarono su uno dei letti da sole coperti – arrivati puntualmente la settimana prima – e attesero l'arrivo dell'altra coppia.
Jerry e Raffaella li raggiunsero pochi minuti dopo. Nives si alzò e andò incontro all'amica. "Richard farà l'audiolibro di un romanzo ispirato a un'opera di Shakespeare", le comunicò subito con un gran sorriso. "Indovina quale!"
Il suo atteggiamento che sprizzava entusiasmo da tutti i pori fece immediatamente intuire a Raffaella di cosa si trattava. Come poco prima Nives, sgranò gli occhi. "Non dirmi che si tratta di Romeo e Giulietta!"
"Sììììì!!!"
"Meraviglioso!!" rise la romana, battendo le mani. "Rich, sappi che non ho mai preso un audiolibro in vita mia, ma stavolta farò un'eccezione!"
Richard le rivolse un sorriso. "Davvero? Grazie! Sono contento di farti conoscere qualcosa di nuovo."
Raffaella volle conoscere tutti i particolari e Richard fu lieto di parlargliene.
Anche Jerry era colpito. "Ho sempre pensato che gli audiolibri fossero intesi per persone non vedenti", commentò, un po' perplesso.
"Anch'io", ammise Nives. "Finché non ho scoperto che Richard ne aveva fatti alcuni tratti da romanzi di genere Regency di Georgette Heyer. Ho provato a prenderli e ho capito che ascoltare e leggere in contemporanea mi avrebbe aiutato a migliorare il mio inglese in modo divertente. Così, mi sono procurata tutti quelli che ho potuto, alcuni anche difficili da reperire, come The Witchfinders, racconto originale ispirato alla serie BBC Robin Hood. O addirittura un oggetto da collezione come The Lords of the North, uno della serie di romanzi di Bernard Cornwell su cui si basa la serie TV The Last Kingdom."
Richard era sorpreso. "Oggetto da collezione? Sul serio?"
Quello era stato il primo audiolibro importante da lui registrato, nel 2007, per conto della Chivers Audio Books, un'editrice affiliata alla BBC: più di dodici ore registrate su dieci CD. Non aveva avuto una grandissima distribuzione, probabilmente per la sua ponderosità – non era ancora arrivata l'era digitale – ma Richard non aveva idea che fosse divenuto oggetto da collezione.
"Sì, difficilissimo da trovare", confermò Nives. "Chi ce l'ha se lo tiene ben stretto, e chi lo vende lo fa a prezzi esorbitanti. L'avevo trovato su eBay a più di trecento sterline."
Raffaella fischiò. "Ammàzzate", bofonchiò in romanesco.
Richard era rimasto a bocca aperta. "Non avrai speso tutti quei soldi...!" esclamò preoccupato.
"No, no", lo rassicurò la fidanzata. "L'ho ricevuto in regalo da un'amica che l'aveva comprato per caso a Londra quando l'hanno pubblicato, ma non le piaceva – non la tua lettura, bensì proprio il romanzo – e quindi, sapendo quanto io fossi pazza di Richard Armitage, me l'ha dato. Considerandone il valore di mercato, volevo pagarle almeno i soldi che aveva speso comprandolo, ma non ha voluto saperne."
"Beh, meno male... Non che tu non possa fare quello che vuoi dei tuoi soldi", Richard aggiunse, non volendo essere frainteso. "Però trecento sterline mi sembra una cifra assolutamente esagerata."
"Dipende da quanti soldi si ha", osservò Jerry scrollando le spalle. "Ci sono certi figli di papà che spendono migliaia di dollari per un paio di calzini usati da qualche star del baseball... Dico sul serio, è accaduto veramente!" aggiunse a voce più alta per superare le risate degli altri. "Due o tre anni fa, hanno venduto i calzini di non mi ricordo più quale battitore della Major League per qualcosa tipo cinquemila dollari."
"Pazzesco!" Nives scosse la testa tra il divertito e l'indignato. "Chi può permettersi di spendere tanti soldi, dovrebbe usarli per aiutare chi ne ha bisogno, non per comprare un paio di calzini puzzolenti."
"Hai perfettamente ragione", fu d'accordo Richard. Non pensò che lui lo faceva, perché per lui aiutare il prossimo come poteva era naturale come respirare. Lo pensò però Nives, che lo guardò sentendo il cuore gonfiarsi d'amore: era un uomo meraviglioso sotto tutti i punti di vista, e lei era la donna più fortunata del mondo perché era suo...
Trascorsero la mattinata a poltrire piacevolmente sui letti a baldacchino, con un bagno per rinfrescarsi. Mentre si avvicinava l'ora di pranzo, Nives si rivolse al fidanzato. "Mi piacerebbe molto visitare le Everglades", gli disse. "Ho visto in rete che organizzano gite in idroscivolante con guide specializzate che illustrano la flora e la fauna locale. Che ne dici?"
Richard non amava particolarmente stare sull'acqua su imbarcazioni leggere – la gondola a Venezia due anni prima era stata un'eccezione e non era stato facile per lui superare la propria paura – ma visitare un habitat così peculiare come le Everglades lo incuriosiva. "Perché no?" rispose. "Magari una gita privata..."
"Chiaro", sorrise Nives, consapevole che, per la sua condizione di persona famosa, per Richard era meglio evitare gite collettive. "Ora domando anche a Jerry e Raffi se sono interessati..."
Interpellata, Raffaella accettò subito. "Ma certo che mi piacerebbe! La volta scorsa non ci siamo stati e m'è rimasta la curiosità."
"Che ci crediate o no, non ci sono mai stato neppure io", ammise Jerry. "Diamo un'occhiata alle gite proposte e scegliamo la migliore offerta."
Dopo pranzo, quindi, Nives e Jerry si misero a navigare in internet per trovare la soluzione più adatta. Trovarono un'agenzia che, per poco meno di quattrocento dollari, organizzava escursioni private della durata di due ore fino a sei persone, oltre a pilota e guida. La contattarono e, con loro somma soddisfazione, poterono prenotare già per il giorno dopo.
"Ci aspettano domattina alle nove al parcheggio del Sawgrass Ricreation Park", annunciò Jerry. "Significa partire alle otto e un quarto circa, quindi direi sveglia alle sette, sette e un quarto?"
"Meglio le sette", decise Raffaella. "Non sia mai che troviamo qualche intoppo per strada e dobbiamo fare una deviazione."
"Giusto", fu d'accordo Jerry. "Non si può mai sapere."
Contenti del programma, passarono un pomeriggio sereno. La sera cenarono a base di pesce ai ferri, preso alla vicina rosticceria, e poi andarono a dormire.
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