Capitolo I: Giovedì 3 settembre e settimane seguenti

Giovedì 3 settembre 2015

"Come procedono le cose?" domandò Nives, guardando Richard tramite il monitor, in collegamento con lui via Skype. L'attore era a Los Angeles, dov'era arrivato un paio di giorni prima per registrare il commento al dvd della terza stagione di Hannibal.

"Meteo magnifico, ma me lo godo poco perché passo quasi tutto il tempo rinchiuso nello studio di registrazione", rispose lui con una smorfia. "Era molto meglio da Raffi e Jerry, dove eravamo sempre all'aperto... o quasi", soggiunse con una strizzata d'occhio; Nives ridacchiò: rammentava perfettamente le stupende ore trascorse chiusi nella loro stanza a fare l'amore, a coccolarsi o a parlare. "E da te?"

"Il bel tempo perdura", rispose lei, "ma adesso fa meno caldo. Con Lorraine sto organizzando per questo sabato un'escursione al Cerchio di Faggi", gli raccontò.

"Bello!" si entusiasmò lui. "Lo ricordo bene. Salutami il mio albero, vuoi?"

"Lo farò certamente", sorrise lei. "A proposito di Hannibal... sappi che mi hai fatto piangere anche con Francis", dichiarò poi, tornando seria. "Al di là di alcune scene davvero troppo terribili per me – già sai che mi sono coperta gli occhi – alla fine quando il tuo personaggio viene ucciso ho provato compassione per lui, mentre invece di solito esulto, quando i serial killer vengono ammazzati nei vari telefilm polizieschi che seguo. Questo rende bene l'idea di quanto io abbia apprezzato la tua recitazione, che non esito a definire assolutamente straordinaria."

"Grazie..." fece Richard, emozionato. "So quanto ti è costato guardare questa serie, e che l'hai fatto soltanto per me: per questo apprezzo i tuoi complimenti molto più di quelli di chiunque altro, fosse perfino Bryan Fuller o l'intera giuria degli Emmy."

Nives si sporse verso lo schermo. "Per te, Richard, sfiderei il Drago Rosso in persona... e lo farei scappare a gambe levate", asserì con determinazione.

L'attore sentì un groppo di commozione stringergli la gola. "Io farei altrettanto per te, Nives", mormorò, posando le dita sul monitor, laddove c'era la guancia di lei, in una carezza virtuale.

"Grazie", bisbigliò la donna, sfiorando a sua volta lo schermo in corrispondenza della guancia di lui.

Tacquero per qualche istante, entrambi profondamente emozionati.

"La Audible mi ha fatto un'altra proposta per un audiolibro", annunciò infine Richard, cambiando discorso. "Stavolta si tratta di David Copperfield di Charles Dickens, lo conosci?"

"Solo di fama", rispose Nives. "Sarà un'ottima occasione per leggerlo. È la volta buona che mi prendo un e-reader, così posso scaricarmi l'e-book e leggerlo ascoltandoti... sarà quasi come averti vicino a me..."

Si interruppe con un sospiro: Richard le mancava terribilmente, come al solito.

Lui non ebbe bisogno che glielo dicesse; si avvicinò alla webcam, ponendosi in primissimo piano sullo schermo. "Anche tu mi manchi tanto, amore mio", le disse a bassa voce, "ma ho una bella notizia per noi: ho approfondito il discorso per quella serie televisiva di spionaggio e, dato che quello che mi hanno risposto mi ha convinto, ho deciso di accettare. Quindi passerò a Berlino diversi mesi e sarà più facile vederci."

"Ma è stupendo!" gioì Nives, sentendosi di colpo meglio. "Quando inizi?"

"A novembre", rispose lui, "e quindi conto di poter stare con te, il giorno del tuo compleanno... Quest'anno viene di domenica, magari potresti fare un salto a Berlino, che ne dici?"

"Dico di sì!" esclamò la donna, al settimo cielo: sarebbe stato favoloso trascorrere il compleanno con l'uomo che amava più della propria vita...

Lui sorrise di contentezza, ma non aveva ancora finito di esporle le proprie considerazioni in merito a come sfruttare la loro relativa vicinanza. "Sono anche già d'accordo con la produzione che a Natale mi prendo due settimane di permesso: passerò alcuni giorni dai miei, poi verrò a trovarti. Sarò molto felice di trascorrere qualche giorno da te, e di rivedere tuo padre e i tuoi amici."

A quel punto Nives aveva un groppo in gola per la gioia: ma come faceva, lui, a sapere sempre esattamente come renderla felice?

"Sarà meraviglioso..." riuscì a malapena a mormorare.

Richard udì la commozione nel suo tono e si sentì altrettanto commosso: gli pareva di fare così poco, eppure sembrava che quel poco fosse un'immensità, per Nives. Non osava neppure immaginare quanto avesse sofferto, in quegli anni di solitudine tra la fine del suo matrimonio ed il loro incontro.

Decise di alleggerire l'atmosfera parlando d'altro. "Dimmi... sei andata a prendere i risultati della risonanza magnetica?"

"Sì... Mi hanno diagnosticato un'infiammazione, di quale natura spetta ora al fisiatra stabilire. Ho già preso appuntamento per il 23 settembre."

"Ci vuole così tanto?"

"Non è niente di urgente, in fondo", rispose lei facendo spallucce, "così ho scelto una data ed un orario che mi fossero comodi, senza dover prendere troppe ore di permesso dal lavoro."

"Beh, comunque fammi sapere cosa dice esattamente il medico, va bene?"

"Ma certo! Intanto ho un'altra novità, molto più piacevole, da comunicarti..."

"Oh? E che cosa?" sorrise Richard.

"Ho ripreso a praticare Tai chi!"

"Sul serio? Ma... così all'improvviso?" trasecolò lui.

"Sì, è stata una decisione improvvisa", confermò Nives. "Non sapevo cosa fare: il corso di danza del ventre, a causa della scarsità di partecipanti, ha riunito le allieve di livello avanzato con quelle che hanno appena concluso il primo anno e quindi è giocoforza che si debba andare incontro a queste ultime, col risultato che anche l'anno scorso mi sono un po' annoiata perché per me era tutto troppo facile; il fitness non mi entusiasma, lo yoga mi piace ma non è il mio ideale... e di colpo l'altro ieri m'è venuto in mente che potevo ricominciare col Tai chi. Allora sono andata subito alla palestra dove so che il mio vecchio Maestro insegna e mi sono informata; io stavo uscendo quando ho incrociato lui che stava entrando. Ci siamo riconosciuti all'istante e abbracciati stretti come se fossimo fratello e sorella, tutti e due molto commossi..." si interruppe un istante perché le tremolava la voce al ricordo. "Insomma, mi ha detto che potevo cominciare subito e così ieri sera ho fatto la prima lezione!" concluse con entusiasmo.

"Sono felice per te", dichiarò Richard. "So quanto sia bello ritrovare una persona che è stata importante in passato, e sicuramente per te il tuo Maestro lo è stato."

"È così", confermò Nives annuendo. "Ho ripescato il mio vecchio kimono, e anche il borsone... Non mi ero mai decisa a buttar via niente e adesso so perché: dovevo tornare!" concluse ridendo.

Parlarono ancora un po', poi allo scadere della pausa pranzo di Richard si salutarono con un bacio virtuale, dandosi appuntamento per la volta successiva.

OOO

Giorgio ha comprato un cavallo bianco di nome Ombromanto! scrisse Raffaella in chat a Nives, il sabato della settimana seguente.

MA DAIIIIII!!!!!! rispose Nives, aggiungendo una faccina con la bocca spalancata. Non ci posso credere!

Pazzesco, vero??? Non è un Andaluso, come quello del film, ma è un Gipsy Vanner, la stessa razza dei cavalli di Beorn ne Lo Hobbit!!!

Che coincidenza INCREDIBILE!!!

Guarda, non par vero neanche a me! Giorgio va a prenderlo domani col trailer, l'allevamento si trova in provincia di Ferrara.

Mi piacerebbe tanto cavalcarlo...

Sapevo che lo avresti detto LOL Sarà un onore, per Ombromanto, portare Nerwen la Verde, così come ha portato Gandalf il Bianco XD.

Anche il Grigio, per la verità... puntualizzò Nives.

Ahah, dimenticavo che sei una Tolkienpedia ambulante!

LOL lo dicono in molti!

Giorgio dice che è addestrato sia alla monta western che a quella inglese, proseguì Raffaella.

Sul serio? Non sapevo che si potessero addestrare i cavalli a entrambi i tipi di monta!

Non lo sapevo neanch'io, Jerry mi ha detto che non è molto frequente, ma si può fare.

Interessante!

Dimmi, cosa racconta Richard? domandò Raffaella, cambiando argomento.

Nives le raccontò della nuova serie televisiva per cui l'attore britannico era stato ingaggiato e che lo avrebbe portato a lavorare a Berlino, e le due amiche chiacchierarono ancora a lungo.

Era quasi mezzanotte quando Nives andò a dormire. Scivolò tra le lenzuola e sospirò nostalgicamente, rammentando l'ultima notte trascorsa in compagnia di Richard in quel letto. Erano trascorse meno di tre settimane, ma le parevano già altrettanti mesi, nonostante si sentissero due o tre volte la settimana via Skype e ogni giorno via Whatsapp, che aveva sostituito gli sms perché gratuito. Le mancava da impazzire, ma era comunque una condizione psicologica mille volte migliore della solitudine che l'aveva oppressa per così tanto tempo che oramai non sapeva neppure più cosa significasse essere felice.

Lunedì 14 settembre 2015 e giorni seguenti

"Ho una brutta notizia riguardo alla convention italiana", disse Nives a Richard attraverso il monitor del computer. "Hanno dovuto annullarla a causa del numero insufficiente di adesioni. Mi hanno chiesto di dirtelo confidenzialmente in anteprima, lo hanno comunicato stasera agli agenti degli attori ospiti. Domani faranno l'annuncio ufficiale e cominceranno la procedura di restituzione dei soldi a coloro che avevano già prenotato."

"Che peccato!" mormorò Richard, deluso. "Ero così contento di poter tornare a Milano, dopo tutti questi anni... Per non parlare della possibilità di vederci..."

"Già", sospirò la donna, abbattuta.

Richard si illuminò all'improvviso. "Beh, ma mi ero tenuto libero per poter venire alla convention, e se anche è saltata, possiamo vederci lo stesso... Che ne dici se quel fine settimana ci troviamo a Parigi? È bellissima, nel periodo natalizio, e potremmo anche festeggiare il tuo compleanno insieme, anche se con una settimana di ritardo."

Nives ci pensò su un istante: le sarebbe piaciuto trascorrere il compleanno con Richard a Berlino, come avevano originariamente progettato, ma la prospettiva di un giorno in più e inoltre in una città romantica come Parigi era ancora più allettante.

"Che idea stupenda!" esclamò, rincuorata. "Volevo partire per la convention il venerdì e tornare il martedì, per arrivare e ripartire con comodo. Invece che Milano, facciamo Parigi!"

"Purtroppo per venerdì non ce la faccio", disse Richard, dispiaciuto. "Ormai ho già stabilito quali giorni liberi avrò durante le riprese di Berlin Station, fatto salvo ovviamente imprevisti gravi; ma posso certamente chiedere che quel venerdì terminino le mie riprese il più presto possibile, così che io possa prendere un volo serale: da Berlino a Parigi non ci vorrà poi molto, aspetta che controllo..." verificò rapidamente su uno dei tanti siti che offrivano biglietti aerei low cost. "Ecco trovato: un'ora e quarantacinque minuti, una bazzecola."

"Affare fatto", sorrise Nives, sempre più felice dell'idea, soprattutto dopo la delusione che aveva provato quando Alessandra, la coordinatrice della convention, l'aveva avvisata della loro decisione, dolorosa ma necessaria per non far perdere troppo denaro alle persone che avevano dato loro fiducia acquistando i biglietti, chiedendole di avvertire anticipatamente Richard in via confidenziale.

"Posso suggerire un albergo dove sono stato altre volte e mi sono trovato bene", disse l'attore. "È un Best Western, vicino al centro e comodo sia da Orly che dal Charles de Gaulle, così l'aeroporto di arrivo non è vincolante per la scelta."

"Direi che è ottimo."

"Allora penso io alla prenotazione. Comincio il conto alla rovescia delle settimane", dichiarò Richard sorridendo.

Ne mancavano dieci e ad entrambi sembrava un'eternità.

OOO

Qualche giorno più tardi, controllando il calendario Nives si accorse che, durante il fine settimana parigino, sarebbe stata nel periodo di pausa dalla pillola e che avrebbe avuto il ciclo esattamente in quei giorni. La cosa le dispiacque enormemente, così chiese consiglio al proprio ginecologo, che le suggerì di assumere due confezioni senza interruzione, in modo da anticipare la pausa di una settimana. Nives rifece i conti e vide che in tal modo evitava anche il periodo natalizio, quando Richard sarebbe venuto a trovarla per trascorrere con lei qualche giorno a cavallo di Capodanno. Non poteva andare meglio di così, pensò, felicissima della cosa.

Domenica 20 settembre 2015

"Buon anniversario, mio tesoro", le disse Richard, non appena lo schermo gli rivelò il volto di Nives. Lui adesso era a New York per registrare David Copperfield, cosa che avrebbe richiesto complessivamente circa tre settimane.

Lei gli sorrise. "Anche a te, amore mio."

Si alzò e si allontanò dalla webcam per farsi inquadrare a figura intera, rivelandogli d'aver indossato il regalo che le aveva fatto recapitare il giorno prima, ovvero una splendida camicia da notte con vestaglia in seta e pizzo viola, un colore che sapeva tra i preferiti di Nives.

"Sei bellissima", le disse Richard, ammirato.

"Grazie... intendo portarla a Parigi", dichiarò Nives.

L'attore sollevò un sopracciglio con aria scettica. "Allora penso che la terrai addosso molto poco..."

Lei non si fece cogliere in contropiede e ribatté. "Guarda che ci conto..."

Richard scoppiò a ridere: adorava il modo con cui lei gli teneva sempre testa, con malizia e umorismo pari ai propri. Poi sospirò. "Mancano ancora più di due mesi..." si dolse.

Nives tornò a sedersi davanti al pc, rifacendosi seria anche lei. "Prova a rovesciare i termini", gli suggerì. "Pensa che sono già passate quattro settimane, ovvero sono quattro settimane in meno rispetto a quando ci siamo separati."

Richard annuì lentamente. "Hai ragione, vista così, è un po' meno dura..."

OOO

"Ieri sono stata dal fisiatra", annunciò Nives, parlando con Richard via Skype come al solito. "Mi ha diagnosticato una periartrite allo stadio iniziale."

"Oh caspita... e quale cura ti ha prescritto?" domandò l'attore, dispiaciuto.

Lei scosse la testa. "Solo esercizi fisici tipo questo", fece dei movimenti con le braccia, prima verso l'alto e poi verso il basso e dietro la schiena, "e brevi applicazioni di ghiaccio. E per stati particolarmente dolorosi, aspirina..." concluse con una smorfia.

"Non mi sembri molto convinta."

"Per niente, infatti. Se non miglioro entro poche settimane, dovrò prendere in considerazione... aspetta che non so come si dice in inglese..." controllò rapidamente sul vocabolario online, scoprendo che era assai simile all'italiano. "Infiltrazioni di cortisone", fece una faccia disgustata. "Detesto l'idea, come sai evito quanto più possibile le medicine chimiche, ma nelle ultime settimane il dolore è peggiorato di colpo e non posso andare avanti ancora a lungo così. Figurati che a volte ho difficoltà a sfilarmi il reggiseno sportivo perché è molto stretto e faccio fatica a fare questo movimento", gli mostrò, sollevando le braccia come a togliersi una maglietta dalla testa. "Insomma, deve pur esserci un modo di fermare il dolore!"

"Certo che c'è", la rassicurò Richard. "Che ne pensi dell'agopuntura?"

Lei rifletté: aveva sentito parlare molto, e molto bene, di quell'antica tecnica cinese, anche dal suo Maestro.

"Potrebbe essere una possibilità", rispose. "Sento il parere del mio medico di famiglia, che è molto aperto alla medicina alternativa. Grazie per il suggerimento!"

Ottobre 2015

Due settimane dopo, Nives accese come al solito il computer per l'appuntamento serale via Skype con Richard, ancora a New York, dove si sarebbe fermato fino alla partenza per Berlino. Fece partire la chiamata, a cui venne risposto dopo appena due squilli; sul monitor comparve il volto dell'attore.

"Buongiorno, mia dolce ragazza italiana", le disse, rivolgendole quel suo tenerissimo piccolo sorriso che la faceva squagliare ogni volta.

"Buonasera, mia bel ragazzo britannico", replicò. "Come stai?"

"Bene, a parte che mi manchi", le rispose lui. "E tu?"

Per tutta risposta, lei sollevò un plico e lo mise vicino alla webcam per inquadrarlo in primissimo piano. Richard vide subito che era la copertina di un libro, intitolato Sul sentiero della Dea, su cui compariva la figura di una giovane donna dai capelli candidi, abbigliata come una guerriera e affiancata da un cavallo grigio pomellato; poi notò il nome dell'autrice: Nives Nardini.

"Ti hanno pubblicato il romanzo!" esclamò, felice per lei.

Il libro scomparve, sostituito dal viso della donna. "No, non ancora: questa è solo la bozza", spiegò Nives, sorridendo a trentadue denti. "La devo correggere entro quattro settimane, poi mandarla indietro, e poi faranno un programma per la pubblicazione. Entro fine anno potrebbe essere in distribuzione!" aggiunse trionfante. "La casa editrice è una delle maggiori d'Italia e perciò ha una catena distributiva diretta e capillare, il che significa che il libro arriverà dritto dritto in tutte le migliori librerie del Paese; inoltre si occuperà di fare un'adeguata pubblicità, cosa che potrebbe significare un certo impegno per me, come presentazioni e interviste in giro per l'Italia. Non sono un'autrice famosa, per cui non so quanto ci sarà di tutto questo, ma insomma vedremo", concluse con una scrollata di spalle.

"Magari ti invitano a qualche talk show", ipotizzò Richard sorridendo. "Così avrai un assaggio di quello che tocca fare a un povero attore come me..."

Nives scoppiò a ridere, immaginandosi seduta sulla poltrona di Che tempo che fa, con Fabio Fazio di fronte; sarebbe stata felicissima di conoscere Luciana Littizzetto, una donna che ammirava moltissimo.

"Vedremo", ripeté, poco convinta.

OOO

Anche Raffaella fu molto felice per Nives e le disse di volere assolutamente una copia autografata; naturalmente Nives le primise di fargliela avere.

Come sta Ombromanto? le domandò poi.

Si è ambientato molto bene, da come riferisce Giorgio, rispose l'elbana oriunda romana. È molto soddisfatto dell'acquisto. I clienti fanno a gara per prenotarlo, tutti vogliono cavalcare il mitico cavallo di Gandalf ahahahah!

Beh anche io!! dichiarò Nives, aggiungendo una faccina ridente.

Quando vuoi, lo sai! rispose Raffaella, ricordandole che per lei, le porte della Tenuta d'Altariva erano sempre aperte, qualsiasi stagione dell'anno.

OOO

Il 31 ottobre, un sabato, Nives andò a trovare Lorraine a Venezia; era una splendida giornata di sole e le due amiche si divertirono moltissimo a girare per la città lagunare vestite a tema Halloween, in eleganti abiti neri o viola e pesante trucco gotico. La madre di Lorraine, un'arzilla signora settantenne di nome Jacqueline, scattò loro delle foto, che Nives mandò via Whatsapp a Richard, ancora a New York.

Due dark lady bellissime e molto affascinanti! le scrisse l'attore quella sera, aggiungendo una faccina dagli occhi sgranati e una di sorridente. Non credo che potrò fare di meglio, soggiunse, affermò, mettendo una faccina dispiaciuta.

Cos'hai in mente? gli domandò Nives, incuriosita.

Stasera sono invitato a una festa privata, le rispose lui. Ci sarà anche Yaël e di sicuro riuscirà a farmi fare qualche scemenza a tema Halloween.

Nives gli mandò una faccina che si sbellicava dalle risate: Richard le aveva raccontato come la carismatica regista di The Crucible fosse capace di combinarne di cotte e di crude e di coinvolgere i suoi amici nelle proprie imprese.

Va bene, mi racconterai, concluse.

Tieni d'occhio il mio account Twitter, la avvertì lui con una faccina simile.

Il mattino seguente Nives andò a controllare e si fece una risata per l'immagine che Richard aveva postato, che lo ritraeva con Yaël Farber, entrambi incappucciati e con denti da vampiro. Le reazioni dei suoi fan erano del pari molto divertite; anche lei commentò l'immagine, mettendo una sfilza di faccine che si sbellicavano.

Più tardi, come quasi ogni domenica, si parlarono via Skype.

"Siete proprio due burloni", disse Nives ridendo, riferendosi a lui e alla regista.

"Vero!" ammise lui, ridendo a sua volta. "Ci siamo fatti un sacco di risate...Yaël mi ha fatto molte domande su di te: le piacerebbe conoscerti."

"Sul serio?" trasecolò Nives. "Beh, anche a me piacerebbe molto conoscere lei!"

"Speriamo ci sia un'occasione, allora", concluse Richard. "Novità sul tuo romanzo?" domandò poi, cambiando discorso.

"Sì!" esultò lei. "Ieri mi hanno comunicato che prevedono di pubblicarlo entro fine novembre. Mi manderanno le copie omaggio almeno la settimana prima."

"Me ne potresti portare una?" le domandò Richard. "Mi piacerebbe molto averla. Così ne approfitto per esercitare il mio italiano."

"Volentieri", accettò Nives, lusingata, "e se avrai difficoltà a capire qualcosa, chiedimi pure."

"Mi farai da vocabolario vivente..." scherzò l'attore, facendola ridere.

Novembre 2015

Le settimane passarono; Lorraine venne a trovare Nives per il suo compleanno, arrivando il sabato pomeriggio: avrebbe trascorso la notte dall'amica, dormendo nella camera degli ospiti, poi il giorno dopo avrebbe partecipato al pranzo organizzato da Nives con gli amici in uno dei suoi ristoranti preferiti, specializzato in pietanze di pesce, per poi ripartire verso sera.

Stavano chiacchierando davanti a una tazza di infuso speziato dal sapore vivace, quando suonarono il campanello d'ingresso. Era un fioraio, che consegnò a Nives un bellissimo mazzo a forma di cuore di rose rosse e bianco-rosa, contornato da foglie verdi, accompagnato da un romantico biglietto che diceva semplicemente Buon compleanno, mia dolce ragazza italiana. Ti amo, Richard.

Manco a dirlo, Nives si sentì riempire gli occhi di lacrime di commozione. Ringraziò il fattorino e tornò in casa.

"Che meraviglia!" esclamò Lorraine, ammirata. "Richard è così romantico..."

"Un vero Uomo", affermò Nives, facendo sentire la maiuscola. "Solo i veri Uomini non scambiano il romanticismo per debolezza e quindi non temono di venir presi in giro dai maschi."

Anche Lorraine era d'accordo con Nives che aveva inventato l'espressione, a distinguere tra uomini e maschi: i primi ragionavano con cuore e cervello, i secondi con il loro organo sessuale. Così capì perfettamente il significato dell'affermazione di Nives ed annuì con enfasi. "Aspetta, ti faccio una foto con i fiori", si offrì d'impulso, "così la mandi a Richard con i tuoi ringraziamenti e baci."

"Bellissima idea", approvò la vicentina, indicandole il proprio cellulare posato sulla credenza. Lorraine lo prese e la inquadrò; lei accostò il volto al mazzo e sorrise con aria sognante mentre l'altra scattava un paio di foto. Giudicandole entrambe belle, Nives le inoltrò a Richard via Whatsapp, con una serie di cuoricini verdi e le parole Grazie, mio bel ragazzo britannico; anche io ti amo... tantissimo... seguito da altri cuoricini.

"Se non fossi già follemente innamorata di lui", sospirò poi, "me ne innamorerei in questo momento."

Lorraine sorrise, felicissima per l'amica. "Ti capisco perfettamente!"

OOO

Il pranzo con gli amici di Nives fu divertente come sempre; con grande piacere, Lorraine incontrò per la prima volta i figliocci di Nives, Michele e Marina, nonché le loro rispettive famiglie, e diversi altri, quasi tutti appassionati di Star Trek e di Tolkien in varia misura, chi più uno o più l'altro, chi entrambi; ma soprattutto, incontrò nuovamente Luigi, il padre di Nives, con cui aveva legato immediatamente appena l'aveva conosciuto, qualche anno prima, perché le ricordava tantissimo il proprio padre, morto quando lei non era ancora ventenne.

Il pranzo terminò verso le 16.30, poi tutti si salutarono affettuosamente e tornarono alle rispettive dimore, lieti d'aver passato alcune ore in buona compagnia. Nives accompagnò Lorraine alla stazione ferroviaria, da dove avrebbe preso il treno per Venezia, e le due amiche si salutarono con la promessa di rivedersi presto.

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