Capitolo I: Agosto - novembre 2016

Agosto 2016, settimane e mesi seguenti

Al suo ritorno, Nives venne letteralmente travolta dagli amici che si congratulavano con lei per il fidanzamento ufficiale con Richard Armitage. In particolare, Francesca, Fulvia e Lorraine furono le più felici, perché erano quelle con cui Nives si era maggiormente confidata negli anni della propria triste solitudine. Era però suo padre Luigi quello ad essere più felice di tutti perché, anche se non lo aveva mai detto apertamente, era sempre stato preoccupato per la figlia, che sarebbe rimasta completamente sola, quando lui sarebbe mancato; certo era stato lieto che avesse trovato l'amore in un brav'uomo come Richard, ma fintanto che era stata soltanto una relazione ufficiosa non si era mai sentito completamente tranquillo, mentre adesso che la cosa si era fatta seria – sebbene non avesse avuto motivo di dubitare che non lo fosse anche prima – era molto più sereno. Ora, poteva raggiungere la sua Tina senza l'angoscia di dover lasciare sola Nives... ma questo non glielo disse, non voleva certo rattristarla con pensieri di morte, anche perché comunque contava di vivere ancora qualche anno e vederla effettivamente sposare Richard.

Anche Marilena, la sua datrice di lavoro, si complimentò con Nives quando venne messa al corrente della cosa. "Pensi di trasferirti in Inghilterra o in America?" le chiese, ovviamente già pensando a quando avrebbe dovuto sostituire la sua fidata segretaria, in un futuro più o meno vicino.

"Finché ci sarà mio padre, rimarrò qui", rispose Nives, con sincerità. "Lui non potrebbe mai trasferirsi all'estero, adattarsi a un Paese di cui non conosce neppure la lingua, lasciare mia madre qui... Non esiste. Richard questo lo sa e lo accetta. Se ci sposeremo, non vivremo assieme, perché io non voglio chiedergli di trasferirsi qui, sarebbe impossibile, col suo lavoro; continueremo a vederci ogni volta che è possibile, come adesso."

"Non sarà facile..."

"No, infatti... ma in qualche modo faremo", concluse Nives, "anche se non ti nascondo che ho un po' di timore. D'altronde, però, non vedo altra soluzione..."

OOO

Il 22 settembre, un giovedì, Love Love Love debuttò al Laura Pels Theatre di Manhattan in anteprima per la stampa specializzata.

"Sono un po' nervoso", Richard confessò a Nives; erano le sette di sera – l'una a New York – e stavano parlando via Skype. "Non sarà un'opera impegnativa come The Crucible, ma è la prima volta che faccio una commedia di critica sociale. Non ho idea di come la possa accogliere il pubblico, specialmente in un momento così difficile come quello che il mondo sta vivendo adesso."

"Avete un cast e una troupe di prim'ordine", gli fece notare Nives. "Amy Ryan è un'eccellente attrice, Bartlett un autore premiato con l'Olivier Award... sarà un successone! Sia di critica sia di pubblico. Anzi, le tue fan sgomiteranno alla stage door e dovrai far attenzione a non farti ammaliare da qualche brunetta!" aggiunse ridendo, per cercare di distrarlo.

Ebbe successo. "Ah, non c'è pericolo!" dichiarò l'attore, rivolgendole un sorriso innamorato. "Sono stato stregato da una certa brunetta italiana, e non riesco a vedere nessun'altra donna, bruna, bionda o rossa che sia."

Nives si sentì sciogliere sulla sedia a quella dichiarazione così romantica e appassionata insieme. Attraverso lo schermo, gli accarezzò la guancia con un dito. "Così come io sono stata stregata da un certo inglese con gli occhi azzurri, tanto che non m'interessa neppure guardare qualcun altro..."

Richard posò il dito sul punto del monitor nel punto dove vedeva quello di lei. "Lo sai che ti amo, vero?" mormorò.

"Lo so... e tu sai che anch'io ti amo, vero?"

"Certo..."

Si dimostrò che Nives aveva avuto ragione: i pareri furono in generale più che favorevoli, definendola una satira brillante, divertente e graffiante, con solo alcuni che indicavano blande critiche relativamente all'esposizione a volte troppo diretta di critica sociale. La sera seguente, il pubblico si alzò in una standing ovation che emozionò moltissimo Richard, come raccontò a Nives il giorno dopo; e come lei aveva previsto, le fan – molto meno disciplinate negli Stati Uniti che in Inghilterra – avevano sgomitato all'uscita degli artisti per un autografo o un selfie, ma c'erano addirittura due guardie del corpo pronte a intervenire se avessero esagerato, per cui non accadde nulla di spiacevole.

Giovedì 29 settembre Richard si recò a Los Angeles per la première di Berlin Station, che avrebbe poi debuttato a metà ottobre sulla piattaforma digitale Epix che, per la disperazione della maggioranza delle sue fan, era visibile soltanto negli Stati Uniti. In effetti, gli account Twitter della Epix e di Berlin Station erano bombardati da messaggi di fan che protestavano per questa limitazione. Nives riteneva che questa scelta da parte della casa produttrice fosse poco lungimirante: nessuna piattaforma digitale è immune da hackeraggi e quindi era sicura che l'ultimo lavoro del suo fidanzato sarebbe stato visibile in streaming probabilmente già il giorno seguente alla messa in onda. Non le piaceva la pirateria e la evitava, ma pensava che eccessive limitazioni territoriali fossero praticamente un invito a farne uso.

Le testate internet davano la diretta della première, ma in Italia sarebbe stato piena notte, così Nives si accontentò di guardare le interviste il giorno seguente. Su suo suggerimento, Richard aveva chiesto ad una curatrice d'immagine italiana di scegliere il suo look, ed infatti il risultato soddisfece pienamente Nives: l'attore britannico era elegantissimo in un completo grigio chiaro di Armani ed una spiritosa cravatta di Valentino, in seta blu con la stampa bianca di un ananas.

I commenti dei fan furono sostanzialmente unanimi: in Armani era perfetto. Sulla cravatta invece i pareri erano divisi: c'era chi l'adorava trovandola simpatica, chi la detestava trovandola kitsch. Nives gli scrisse, sia sul suo account Twitter, sia sulla pagina Facebook che aveva aperto a fine agosto: Dovresti vestire italiano più spesso, stai divinamente. Il suo commento venne grandemente apprezzato, e Raffaella, in virtù della loro amicizia, si permise un'osservazione spiritosa sotto il suo solito nickname: Concordo, ma l'importante è che si SVESTA italiano LOL. Dato che Nives rispose dandole ragione e aggiungendo un adesivo che si spanciava dalle risate, anche questo commento venne apprezzato parecchio, con molti che si dichiaravano d'accordo. Coloro che non apprezzarono – le fan gelose di Nives – non si fecero vive, per una volta.

OOO

"A volte è un po' stancante fare la stage door", Richard confidò a Nives una decina di giorni più tardi. "Dopo quasi tre ore di tensione costante sul palco, spesso avrei solo voglia di andarmene a casa, fare una bella doccia e buttarmi sul letto, ma sapendo che ci sono persone che vengono anche da molto lontano per vedermi, non me la sento di piantarli in asso..."

"Altri attori lo fanno", considerò Nives, come sempre colpita dalla generosità del suo uomo verso il proprio pubblico, "ma tu sei tu, dei tuoi fan a te importa per davvero; anche se a volte ti fanno un po' dannare, sai che ti amano e quindi vuoi contraccambiarli con la tua disponibilità."

"Esatto: dopotutto, uno può essere l'attore più bravo del mondo, ma se il pubblico non lo segue, decretandone il successo, il suo talento non gli serve a un bel niente. Comunque, la settimana prossima parte la programmazione di Berlin Station e, per obbligo contrattuale, devo partecipare a svariate interviste e a sessioni di tweet dal vivo durante la trasmissione, inoltre comincio la registrazione di Romeo and Juliet..."

"Troppe cose che si accavallano... rischi di stancarti troppo", si dispiacque Nives, con una smorfia preoccupata.

"Temo d'aver esagerato, infatti", ammise Richard. "Purtroppo però ormai sono in ballo e devo ballare", concluse con un sospiro.

"Già..."

Anche Nives era così: quando si assumeva un impegno, lo portava a termine ad ogni costo, e l'unica cosa che l'avesse mai fermata era stata la salute che, un paio di volte, le aveva imposto uno stop anche brutale, come qualche anno prima quando, a causa di una collega inaffidabile che doveva seguire costantemente, si era sottoposta ad uno stress continuo e le era venuta una violenta febbre durata solo un giorno, ma che l'aveva lasciata debilitata per altri tre, tanto che il medico di base le aveva dato un'intera settimana di malattia. A seguito di questo episodio, Nives aveva imparato a calibrare meglio le proprie forze, ma qualche volta ancora ci cascava ed eccedeva. Era questione di carattere, un tratto che evidentemente condivideva con Richard.

OOO

Domenica 16 ottobre andò in onda la prima puntata di Berlin Station; come previsto da Nives, il giorno dopo era già disponibile in streaming. Troppo desiderosa di vedere il fidanzato in questo lavoro, la guardò nonostante l'illegalità. L'aveva fatto anche per Hannibal, ma come per quella serie, anche per questa avrebbe acquistato i dvd non appena disponibili, in qualche modo rimediando al crimine.

La premessa le piacque molto, come anche il ritmo serrato della narrazione. Apprezzò in particolare Leland Orser, che già le era stato simpatico durante il suo soggiorno di febbraio a Berlino, e gli fece i suoi complimenti via Twitter, dove si seguivano vicendevolmente. A sorpresa, si ritrovò seguita dalla Leland Legion che, sulla falsariga dell'Armitage Army, era il soprannome che si erano dati i fan di Orser. Quello stesso giorno ebbe anche la gradita sorpresa di vedersi seguire da David Hewson, l'autore dell'audiolibro che Richard stava registrando, che lei stava già seguendo da quando aveva saputo della loro rinnovata collaborazione. La volta successiva che parlò con il fidanzato via Skype, venne a sapere che era stato lui a dirgli che lei lo seguiva e quindi lo scrittore si era premurato di contraccambiarla.

All'inizio di novembre, Richard e Hewson intervennero alla presentazione della copertina di Romeo and Juliet organizzata dalla Audible, con tanto di intervista insieme. L'intervistatore, sicuramente con intenzione, chiese a Richard se si fosse mai sentito come Romeo; la risposta dell'attore fu: "Ero convinto di sì, perché ero stato innamorato alcune volte; invece ho scoperto che mi sbagliavo. Ho capito davvero come si sente Romeo soltanto dopo aver incontrato Nives, la mia fidanzata."

La sua dichiarazione fece sorridere Hewson. "Vorrei poter leggere il suo romanzo", affermò, con somma sorpresa e delizia di Nives. "So che sta avendo un gran successo, in Italia. Richard, so che tu l'hai letto in lingua originale: com'è, e sai se verrà tradotto in inglese?"

"Mi è piaciuto moltissimo, e non soltanto perché lo ha scritto Nives", rispose l'attore con sincerità, "ma perché è appassionante e appassionato e scritto benissimo. Poi è riuscita perfettamente a mixare tre generi – lo storico, l'ucronico e il fantasy – in un insieme coerente. Purtroppo, al momento non mi risulta che ci sia in vista una traduzione in lingua inglese", concluse.

"Peccato! Beh, non mi resta che sperare che una casa editrice inglese o statunitense si faccia avanti presto", disse lo scrittore.

A fine intervista, il conduttore domandò a Hewson se voleva fare una dedica; lo scrittore rispose che dedicava questa sua opera alla figlia Selina, poi si rivolse a Richard e gli fece la stessa domanda che gli aveva appena fatto il presentatore.

"A Nives, con tutto il mio amore", rispose l'attore di slancio, in un tono fermo che non riuscì però a celare completamente la sua commozione. "Tanto più che è la sua opera shakespeariana preferita", aggiunse.

La reazione dell'Armitage Army a questa sua dichiarazione fu entusiasta, anche se naturalmente non mancarono le solite critiche; ma dato che provenivano sempre dalle stesse persone e non cambiavano mai tenore, sia Richard sia Nives le ignorarono.

OOO

"Nell'episodio di stasera c'è la scena sexy tra Esther e Daniel", Richard avvertì Nives il 13 di novembre. "Non ho visto come l'hanno montata, ma penso sia alquanto romantica: il regista Capotondi ha voluto una luce dorata e soffusa, quasi da candele."

"Se assomiglia a quella che hai girato per Hannibal, sarà certamente molto bella", affermò Nives, rammentando la scena tra Francis e Reba, che le era molto piaciuta.

"Diciamo che è più esplicita", disse Richard. "Si vede bene la mia... parte posteriore."

Nella mente di Nives si affacciò il paragone con Between the Sheets; scoppiò a ridere. "Vuoi dire che avremo una bella visuale del tuo sedere nudo?"

Anche lui si mise a ridere. "Penso proprio di sì..."

E infatti fu così, ma nell'insieme Nives rimase profondamente delusa: il taglio dato alla scena dal montaggio la fece risultare troppo affrettata e quasi pornografica, coi due protagonisti che, dopo poche battute preparatorie arrivate dopo quattro puntate in cui sembrava che non potessero soffrirsi, si strappavano letteralmente i vestiti di dosso e consumavano l'atto contro il muro, sbrigativamente e senza un minimo di tenerezza. La luce dorata voluta dal regista non era neanche lontanamente sufficiente a mitigarne la crudezza al limite della volgarità. Nives notò che, durante il live tweeting, Richard aveva glissato su questa scena, senza proferir una singola parola di commento su di essa, e sospettò che ne fosse rimasto deluso quanto lei.

"Sono furiosa con quelli della Epix", dichiarò Nives con veemenza quella sera via Skype, parlando con Richard. "Già mi ero resa conto che stanno usando la tua fisicità in maniera sfacciata, come quella scena in cui esci dalla doccia con addosso solo i boxer – ma poteva anche starci, mostrarti almeno una volta quasi nudo – però qui hanno proprio esagerato! Tu non sei un pornodivo, per la miseria! Hai quasi vinto un Olivier, e vinto due volte un Saturn, non meriti di essere trattato come una bistecca umana, carne da mettere in mostra per il loro tornaconto economico! E neppure Mina!" terminò, citando l'interprete di Esther, la bella e simpatica attrice tedesca che aveva conosciuto a Berlino in febbraio.

Era la prima volta che Richard vedeva Nives così alterata per una questione riguardante il suo lavoro d'attore. "Non essere arrabbiata, amore", la esortò. "Non piace neppure a me, ma purtroppo a volte capita..."

"Gli venisse un accidente!" sbottò lei in italiano, poi cercò di placare la sua collera. "Il fatto è che mi fa una rabbia tremenda vederti trattato come un attorucolo da quattro soldi, come se tu non avessi nient'altro da offrire se non un bel culo, quando invece sei un eccellente attore che sa comunicare emozioni e pensieri anche con soltanto lo sguardo... Ma sei proprio obbligato a fare la seconda stagione che hanno già annunciato...?" gli domandò poi.

"Eh sì, era parte del contratto che ho firmato", rispose Richard, senza nascondere il proprio dispiacere. "Neppure io mi aspettavo che mi trattassero così, ma ne hanno il diritto perché non stanno usando la mia immagine, bensì quella di Daniel Miller, che è una loro proprietà e quindi possono farne quel che vogliono. Non ho mai rescisso un contratto, e non lo farò neppure stavolta, ma se nella prossima stagione hanno intenzione di comportarsi ancora così, non intendo firmare per un'eventuale terza stagione: glielo dirò per tempo, così sapranno regolarsi. Mi sta bene fare scene sexy, purché poi nel montaggio non perdano di significato. Qui doveva essere che Daniel e Esther cercassero consolazione l'uno nell'altra dopo una giornata difficile che aveva visto la consegna di un essere umano – per quanto un traditore – a una fine crudele. E l'attrazione tra i due doveva essere più palese, da più tempo. Invece, tutto si è ridotto a due minuti."

"Infatti! E la scena di sesso, a meno di quaranta secondi. Questo rende la scena successiva tra i due, quando vanno sul luogo della morte della madre di Daniel, del tutto senza senso: entrambi paiono feriti dal comportamento dell'altro e non si capisce perché dovrebbero, dato che sembra che abbiano fatto solo sesso e che quindi non ci sia nessun tipo di affetto o tenerezza tra loro. Lasciamelo dire: quelli della Epix stanno rovinando la serie. Ha delle grosse potenzialità ma si sta perdendo per strada. Lo dico come intenditrice di polizieschi e spy story. E aggiungo che hanno messo in ombra il tuo personaggio a favore di Hector, cioè sembra lui il protagonista, non tu. Rhys è bravissimo, intendiamoci, ma se il protagonista è Daniel, non dovevano dargli così tanto risalto. Sono davvero molto, molto delusa dalla Epix."

"Dovresti fare la critica di professione", commentò Richard, colpito. "Hai fatto una disamina competente e precisa che non sfigurerebbe sul Guardian o su Variety."

Nives ridacchiò. "Dici? No beh, diciamo che so di avere uno spirito critico molto sviluppato, nel senso che non mi faccio piacere le cose per forza solo perché, ad esempio, sei tu il protagonista – anche se penso che la tua recitazione sia sempre eccellente – o perché appartiene a un franchise che mi piace come, che so, gli X-Men o i romanzi di Marion Zimmer Bradley. Se c'è qualcosa che non mi convince, lo dico chiaro e tondo."

"Non è solo quello, è il modo in cui lo fai, portando argomentazioni chiare e convincenti", sorrise Richard. "Potresti insegnare a certi critici che sparano i loro pareri a casaccio."

"Quel tipo di critici sono solo dei frustrati, invidiosi di un talento che vorrebbero avere ma non hanno e pertanto buttano merda addosso a chi invece ce l'ha, il talento... Ops, forse non dovevo dire merda, è poco da signora!" concluse ridendo.

Anche Richard rise. "Da quando t'importa che qualcosa venga considerato da signora o meno?"

Sapeva benissimo, infatti, che Nives non badava affatto alle convenzioni di questo tipo e faceva e diceva qualsiasi cosa ritenesse calzante, senza preoccuparsi del genere.

OOO

Il 29 novembre, giorno del compleanno di Nives, veniva di martedì; la donna festeggiò la domenica precedente, come al solito assieme agli amici.

La sera del suo compleanno, immancabilmente Richard la chiamò; ancora adesso, dopo oltre due anni che stavano insieme, non dimenticava mai di mandarle giornalmente un messaggio per dirle ti amo, tranne quando si sentivano via Skype.

"Buon compleanno, mia dolce dama", le disse, non appena il collegamento si fu stabilito.

"Grazie, mio meraviglioso cavaliere..." rispose lei, il cuore palpitante d'emozione come ogni volta che lui le rivolgeva nomignoli teneri.

"Hai ricevuto i miei fiori?" le domandò lui.

"Sì, sono arrivati stamattina in ufficio... Il cesto è bellissimo, per tutto il giorno tutti quelli che entravano, a partire dai colleghi, sono rimasti incantati. Grazie..."

"Spero che un giorno mi sarà possibile essere con te alla data precisa", sospirò l'attore. "L'anno scorso a Parigi ci siamo andati vicino, ma non è proprio lo stesso."

"Non preoccuparti, ci rifaremo la settimana prossima", sorrise lei. A fine ottobre, infatti, aveva deciso di andare a New York per vedere Richard recitare in Love Love Love approfittando del ponte dell'Immacolata. Sarebbe stato un po' un tour de force, ma ci teneva troppo.

"Certamente... non vedo l'ora", sorrise l'attore. "Ma intanto ho un altro regalo per te... aspetta che te lo mando. È un file zippato perché piuttosto ponderoso..." premette un tasto sul portatile, dove aveva evidentemente già preparato l'e-mail da spedire. "Fatto."

"Cosa sarà mai?" mormorò Nives, curiosissima; aprì il suo account di posta elettronica. "Oh, è già arrivato. Aspetta che lo scarico..."

Lo fece; il file zippato si chiamava semplicemente A Nives, ma quando lo aprì, rimase a bocca aperta: c'erano dentro ventidue file vocali, il primo dei quali si intitolava Una festa a lungo attesa.

"M...ma che hai fatto?" balbettò. "Hai registrato La Compagnia dell'Anello??"

"Esattamente. Quando ho deciso di accettare di registrare Romeo e Giulietta, ho pensato che sarebbe stato il regalo perfetto per te: so quanto ti piace Il Signore degli Anelli. Ho quindi approfittato dello stesso studio di registrazione e, finito il lavoro, ho fatto questo. E prossimamente registrerò anche il resto, poco per volta."

"Il mio libro preferito letto – anzi, recitato – dal mio attore preferito", mormorò Nives in tono estatico. "Che sogno!"

"Oh, sono solo il tuo attore preferito?" la provocò lui.

La donna gli fece l'occhiolino. "Si dà il caso che tu sia soprattutto l'uomo che amo."

Richard avvicinò il volto allo scherno e vi posò le dita. "Che è l'unica cosa che m'importa di essere, per te", disse sottovoce, in tono intenso.

Nives sentì gli occhi inumidirsi; posò le dita dove vedeva quelle di lui. "Ti amo, Richard", sussurrò.

"E io amo te, Nives..."

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