10.
Mary mi prese per il polso e mi portò in un'altra ala dove potevamo rimanere soli, aveva gli occhi colmi di lacrime, era nel pieno di una crisi, non sapevo cosa fare.
Mi abbracciò, stringendomi tra le sue braccia e in quel momento mi sembró di sparire tra di esse, ignorando tutto il resto.
La strinsi a me e cercai di consolarla.
Io non sono affatto bravo con le ragazze, sono sempre stato una persona timida, ho sempre preferito leggere un libro piuttosto che interessarmi a loro.
Nonostante ciò provavo un grande rispetto per loro e provavo fastidio quando sentivo certi commenti maschilisti e sessisti verso di loro.
-Non dobbiamo per forza accettare
L'affermazione di Mary mi riportò alla realtà.
-Non abbiamo altra chance, o stiamo qui per sempre ci sposiamo, facciamo quello che vogliono e ce ne torniamo alla normalità.
-Tu mi vuoi sposare davvero?
A quella domanda fu come cadere in un buco, sentivo i miei nervi tesi e percepivo la paura, paura di cosa? Di sposarmi ancora da adolescente?mica sarà un vero e proprio matrimonio!
-Si, perché tu non vuoi?
-Non abbiamo scelta...
-Okay, ma intendo,nella realtà, se tutto ciò non ci fosse, tu mi, beh, sposeresti?
Mary rimase a guardarmi in silenzio, ci stava pensando.
-Se fossimo fidanzati, magari dopo non so, qualche anno, magari con dei lavori stabili, dopo la convivenza.
La frase appena detta da Mary mi rimbombó in testa.
-Potremmo fingere di stare gia assieme, fingere di amarci e sposarci.
-Ma tu lo vuoi davvero? Sappi che è un impegno...
-Si, ci proveremo, assieme
Mi uscì un sorriso spontaneo, ma quel momento fu rovinato da Kabil che entrò di colpo nella sala chiedendoci cosa avevessimo deciso, e per tanto, senza nessuna via di scampo, decisi di accettare assieme a Mary.
Subito ci portò assieme a lui verso l'interno del castello e ci fece salire delle scale di granito molto lunghe, per farci andare verso la nostra camera da letto, in modo da riposare e sistemarci per il giorno dopo.
Entrai seguito da Mary nella stanza, era una stanza molto grande, era anch'essa in stile medievale, con un grande letto a baldacchino con le tende tirate.
Sui muri vi erano i quadri della famiglia reale, lo si poteva intuire leggendo i nomi e la scritta "Re e Regina".
Riguardai il letto a baldacchino e realizzai solo in quel preciso momento che avrei dovuto dormire con lei...nello stesso letto, magari facendomi piccolo piccolo tra le lenzuola per non far pensare male, per evitare di passare per un pervertito. Milioni di pensieri mi attraversarono la testa ed aumentarono il battito del mio cuore.
Ma come al solito Mary mi tirò fuori dai miei pensieri.
-Posso stare sul lato destro?
-Em, okay, va bene
Si sdraió sul letto e si intrufoló velocemente sotto alle coperte, mi ricordava tanto mia mamma, quando dopo un litigio con papà si rannicchiava sotto le coperte e voleva rimanere da sola, infatti rimasi lí, fermo, a guardarla, pensando che non volesse più vedermi.
Mi guardó e mi fece segno di avvicinarmi al letto.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top