Capitolo 5
La notte sembrava lunghissima. Non vedeva l'ora di rivederlo e il suo diario lo sapeva bene. Sorgi bel sole e uccidi l'invidiosa luna che è gia fiacca e pallida, invidiosa di te sua ancella che sei più bella di lei. Smetti di servirla quell'invidiosa! Aveva scritto su di esso.
Sua madre, ovviamente, era all'oscuro di tutto. Era sicura che le avrebbe impedito di rivederlo. Ma a lei già piaceva la compagnia di Gabriel, anche se aveva passato solo poche ore con lui.
Non era affatto come lo descrivevano le voci!
Prima di riporre il diario sulla scrivania scrisse un'ultima frase: Ma tu chi sei che avanzando nel buio della notte inciampi nei miei più segreti pensieri?
Poi si addormentò pensando all'indomani...
Prima che la sveglia suonasse, Alex era già pronta. Non aveva mai avuto un "appuntamento"con un ragazzo, in realtà, non aveva mai avuto un appuntamento in generale. Non parlava con un suo coetaneo da anni, e la cosa la preoccupava molto.
Si era svegliata prima per rendersi più carina: aveva spazzolato per bene i suoi lunghi capelli castani che aveva deciso di lasciare sciolti e aveva indossato una gonna a balze blu con una canotta abbinata. Non era solita truccarsi, ma quel giorno decise di mettersi un po' di lucida labbra alla pesca.
Verso le dieci del mattino lui si presentò a casa sua.
<Alex, puoi andare ad aprire tu? Io sono indaffarata > urlò la domestica impegnata in cucina. La ragazza corse subito verso la porta. < Buongiorno!> disse Gabriel salutandola con la mano. Lei rispose con un sorriso e lo fece accomodare. <Sono pronto per la lezione prof> Continuò dirigendosi verso il salone. Alex rise di gusto, dopo aver sentito quell'appellativo.
*****
<Ah quindi se faccio così vuol dire che ti sto chiedendo cosa mangerai oggi?> chiese passandosi una mano tra i folti capelli scuri e guardandola dritto negli occhi con un'espressione confusa. La ragazza lo guardò ridendo sotto i baffi e scuotendo la testa. Poi gli mostrò come si faceva.
"Resti a pranzo da noi?" Chiese Alex.
Notando la faccia del ragazzo perplessa e confusa, decise di scrivere ciò che aveva detto. Quando afferrò la penna con la mano lui la fermò e disse <no, ferma! Voglio capirlo da solo. Dammi sono qualche minuto>. Quando si concentrava la sua espressione era alquanto buffa e strana. Alex sorrise. <Stai ridendo di me eh? Non è vero, forse?> disse all'improvviso Gabriel corrucciando lo sguardo, cercando di assumere un'espressione arrabbiata. Alex negò e cercò di spiegargli che stava ridendo per la sua espressione indicando il suo viso. <Ah quindi ridi per il mio volto! Sai sei la prima ragazza che lo fa!> intervenì lui vantandosi della sua bellezza. Lei inarcò le sopracciglia e incrociò le braccia portandosele al petto. < Ok mi arrendo! Dimmi cosa hai cercato di dirmi prima> replicò porgendole la penna. Lei strappò un foglio dal bloc-notes e riprese la penna tra le mani. PRANZI NUOVAMENTE DA NOI? <Oh, oggi non posso mi dispiace Alex.> rispose Gabriel con un'espressione triste e sincera.
Poi notando, sul sofà, un quaderno rilegato in pelle, (proprio come quelli che usavano gli scrittori d'un tempo) disse<E quello cos'è? Appartiene a tua madre?>
Alex lo prese immediatamente e se lo portò al petto stringendolo tra le esili braccia, non accorgendosi che un foglio rosa era scivolato sul pavimento. <Ah, quindi è tuo>confermò Gabriel. <Eh questo cos'è > disse notando il foglio sul pavimento. Quando lo prese tra le mani, la ragazza cercò di toglierlo, ma lui la scansò. < Ah è una lista!> disse dopo aver letto qualche rigo. <Perché l'hai intitolata "lista del prima o poi "?> chiese incuriosito .
Finalmente riuscì a strappare il foglio dalle sue sue grinfie. Poi prese un foglio e iniziò a scrivere. QUESTA È LA MIA LISTA DEL PRIMA O POI. QUI SONO RIPORTATE LE COSE CHE UN GIORNO IO VORREI TANTO FARE. QUANDO SARÒ IN GRADO DI USCIRE DI CASA INTENDO.
<Oh capisco!>, < ma come mai non vuoi uscire di casa ?>continuò. È UNA STORIA TROPPO LUNGA. <Un giorno me la racconterai?> chiese speranzoso. UN GIORNO.
<Allora mi fai leggere qualche punto della tua lista?>, QUALE? Scrisse lei sul foglio. <Il punto numero uno> propose lui. Lei scosse velocemente la testa. <Non vuoi dirmi il punto numero uno allora dimmi...aspetta da quanti punti è composta la tua lista>, CIRA CINQUANTA. <Bene> disse sfregando le mani<dimmi la numero dodici >. Lei gli porse il foglio coprendo il punto numero uno.
<Bagnare i piedi nell'oceano > lesse ad alta voce. <mm.... Interessante>.
<Il pranzo è pronto > urlò Johanna, interrompendo la lettura della lista .
<Sarà meglio che io vada> affermò Gabriel.
Alex annuì e quando lo accompagnò alla porta lui disse < comunque la cena è la settimana prossima. A domani>. Quando chiuse la porta, si rese conto che non aveva mai riso così tanto da quando quel disastro aveva cambiato la sua vita. Ed era tutto merito di Gabriel...
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