Capitolo dieci

Castiel's point of view

Un suono molesto mi strappa dalle braccia di Morfeo: il mio cellulare sta vibrando perché qualcuno mi sta chiamando. Sbuffo, allungando un braccio per afferrarlo.

- Pronto? Will?

- Ciao, Castiel... mi dispiace disturbarti a quest'ora, ma dovresti venire qui... si tratta di Shining Tears.

- Arrivo - dico in un soffio, senza nemmeno chiedergli il motivo. Chiudo la chiamata.

Salto giù dal letto e vado a svegliare mio padre.

- Papà... - lo chiamo, scuotendolo. - Papà... svegliati, per favore.

- Che c'è... - brontola, assonnato. Io mi sento già un nodo alla gola.

- Papà, devi portarmi da Shine, ti prego, è importante!

Si gira dall'altro lato, mandandomi in panico. Accendo la luce, sperando si svegli.

- Papà - lo chiamo di nuovo, cercando di non avere un tono disperato.

- Arrivo... - mugugna.

~~~

Quando arrivo in cortile ci sono June, il veterinario (un ragazzo giovane dai capelli scuri e gli incredibili occhi dorati) e Will che sta facendo passeggiare Shining Tears.

- Una colica - m'informa Will, passandomi la longhina. - Non grave e non letale, per fortuna. Starà bene, tra poco. Non avrei voluto svegliarti, ma credo che la tua presenza la farà stare meglio.

- Oh Shine - dico, abbracciandola. Non credo stia più soffrendo tanto, ma è evidente che non sta bene. E Will, Will ha detto che non era letale, che starà bene, ma io ho paura lo stesso, perché Shining Tears è molto più del mio cavallo, è la mia migliore amica e ciò di più importante che mi resta della mamma... non posso sopportare il pensiero di perderla.

Scoppio a piangere contro il suo collo muscoloso, finché qualcuno non mi toglie la longhina di mano e mi allontana dolcemente.

- Ehi, ehi, va tutto bene, adesso la portiamo nel box, okay? Sarà stanca... - cerca di rassicurarmi Will.

- Chiama Brooklyn - singhiozzo.

- Eh?

- Ti prego - singhiozzo di nuovo, piangendo incontrollabilmente e tremando.

- O-okay... cosa gli dico?

- Di venire qui - rispondo, tirando su col naso. Tira fuori il cellulare, dandomi le spalle, però non si allontana. Riesco a cogliere degli spezzoni di conversazione.

- Ciao, Brook... scusa il disturbo... potresti venire qui? Castiel... okay, grazie.

Si rivolge a me e abbozza un sorriso.

- Arriva.

Cinque minuti più tardi è qui, in pigiama come me: sulla spalla ha una coperta e sul braccio tiene una felpa.

- Per te - mormora, poggiandomela sulle spalle. Io affondo il viso nel suo petto e continuo a piangere.

- Ci pensiamo io e June a Shining Tears - lo informa Will. Brooklyn mi abbraccia con delicatezza.

- Shh... - soffia, accarezzandomi la schiena. - Castiel...

- Cas - lo correggo automaticamente, fra un singhiozzo e l'altro.

- Andrà tutto bene... Shine starà bene, Cas. Mio cugino è un veterinario molto competente.

- Lo... so... - farfuglio, scostandomi unicamente per asciugarmi il viso. Brooklyn allenta la presa sul mio corpo per permettermelo, tuttavia non mi lascia andare. - Vivo attorno ai cavalli da sempre ma... Goldie non ha mai avuto le coliche e neanche Shine! 

Ho paura, vorrei aggiungere, quando lui mi bacia una lacrima.

- Brooklyn! - singhiozzo, cercando di spingerlo via. 

- E dài... non posso consolarti? - protesta, scostandomi i capelli dalla fronte e asciugandomi un'altra lacrima con le labbra.

- Perché? Non sei il mio ragazzo!

Sbuffa, offeso. I primi giorni dopo che mi ha baciato... sono stati parecchio imbarazzanti, poi tutto è tornato alla normalità.

- Perché non c'è niente di male a trattarti con dolcezza, anche se non mi vuoi - risponde, sospirando. - Non mi piace vederti p-...

- Cos'avete intenzione di fare, ragazzi? - c'interrompe Will. Mi separo da Brooklyn come se avessi preso la scossa. - Per adesso c'è mia sorella con Shining Tears e stavamo pensando di fare dei turni per tenerla d'occhio, anche se dovrebbe essere fuori pericolo. Voi avete scuola, domani, vero? Forse è meglio se andate a dormire e io vi tengo informati.

- No - ribatto. - Voglio restare con Shine. È il mio compito.

- Immagino sarete qui da tanto, Will - asserisce Brooklyn, pacatamente. - Sto io con Castiel... tu e June andate a dormire. Anche voi domani dovete lavorare, no?

Lui tentenna, dopodiché scrolla le spalle.

- Okay... chiamatemi, se avete bisogno di qualcosa - acconsente, prima di sparire nella scuderia. Lo seguiamo.

Io ringrazio lui, June e il veterinario, poi entro nel box con Brooklyn.

- Mi hai fatta preoccupare - dico in tono di rimprovero a Shining Tears, strofinandole la fronte e lasciandole un tenero bacio sul naso. Lei soffia forte dalle froge, quasi a chiedermi scusa.

Brooklyn si è seduto sulla paglia e mi fa cenno di accomodarmi vicino a lui. Obbedisco e lui mi passa la coperta attorno alle spalle.

- Grazie di essere qui - borbotto, fissando le zampe della mia cavalla.

- Puoi sempre contare su di me quando hai bisogno - replica, arruffandomi gentilmente i capelli. Lo lascio fare, la sua mano sosta fra i miei capelli. È... piacevole. 

Gli poggio la testa sulla spalla.

- Puoi dormire, se vuoi - sussurra, indulgente. - Ti sveglio, quando sono stanco.

- No, no, va bene così, è che sei... comodo...

Ride sommessamente. Oltre che comodo è caldo... sono tentata di accoccolarmi ancor di più contro il suo corpo.

Ad un tratto la sua mano si affloscia sulla mia spalla e la sua testa sulla mia. Gli lancio un'occhiata di sottecchi: si sta appisolando. Non distolgo lo sguardo.

- Odio il fatto che mi sto innamorando di te - bisbiglio, tanto non mi può sentire.

Resto sveglia a lungo, controllando Shine di tanto in tanto. Dorme, come Brooklyn. E poi, all'improvviso, m'addormento anch'io.

~~~

Il mattino seguente mi sveglio spalmato sul petto di Brooklyn, con il suo braccio attorno alle spalle.

- Buongiorno, Cas.

- Castiel... - lo correggo, sbadigliando e facendo per tirarmi a sedere. Mi bacia il capo, prima di concedermi di spostarmi. Ho le spalle e il collo tremendamente indolenziti. - Buongior-NO.

Ridacchia, tuttavia la sua risata si trasforma in un lamento di dolore quando si muove.

- Ugh...

Mi alzo lentamente, dopodiché gli tendo una mano. L'afferra e si tira su altrettanto lentamente.

- Non ti chiederò se hai dormito bene - borbotta, grattandosi il capo e arruffandosi i capelli. Come fa ad essere bellissimo anche appena sveglio?

- Tu sì, però... mi hai detto che potevo dormire e poi sei stato il primo a crollare - lo punzecchio. Avvampa, imbarazzato.

- Mi dispiace...

- Sto scherzando - sbuffo, accarezzando Shining Tears. - Sei rimasto con me tutta la notte, fino ad adesso. È sufficiente. Come stai, Shine? Ti sei ripresa?

Posa il muso sulla mia spalla, frugando col naso nelle tasche della felpa.

- Non ho zuccherini, tesoro - rido, prima di realizzare che è perché la felpa non mi appartiene.

- Puoi tenerla - dice Brooklyn, leggendomi nel pensiero. Sorride. - Ti sta bene.

Controlla il cellulare.

- E poi fuori sarà fresco - aggiunge rapidamente. - È presto. Ti va di venire a far colazione con me? 

- Preferisco andare a casa... mia, grazie - rispondo il più cortesemente possibile.

- Okay - replica, stiracchiandosi. - Ci vediamo oggi pomeriggio, allora.

Si avvicina, stampandomi un bacio sulla tempia. E se ne va, mentre io divento rosso come un pomodoro. Nascondo il viso nel collo della mia cavalla.

- L'hai fatto apposta, vero? Ne saresti capace... - farfuglio. - Perché mi vuoi vedere felice...

Shining Tears nitrisce sommessamente, quasi stesse ridendo.

-

Note dell'autrice:
konbanwa! Probabilmente più tardi posterò ancora, ma non vi assicuro nulla. Un abbraccio

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