13
La neve aveva smesso di cadere, ed a terra era intatta, pura, bianchissima. Il cielo era coperto, per cui la luce era lattiginosa. Non c'era anima viva. L'unico rumore era quello dei loro passi; non c'era vento.
Harry lo fece fermare, osservando le cime degli alberi per accertarsi che fossero immobili.
-Ok. Ci sono ambulanze? Sirene? Rumori del traffico?- Gli chiese.
-No. C'è silenzio- rispose Louis, beandosi della quiete.
-Ok. Ascolta-
-Cosa? Ti ho detto che non ci sono rumori-
-Silenzio. Rimani in ascolto-
Louis eseguì, rimanendo immerso nel silenzio. Poco dopo, lo schiocco di un ramo, piegato dal peso della neve, lo fece sobbalzare.
-Ecco. Questo è il motivo- disse Harry, osservando la sua reazione. Louis lo guardò.
-Prima di fare l'operazione, sentivo soltanto i rumori con molti decibel, quelli che le persone definiscono assordanti. Io sono nato e cresciuto così, per me questa è la normalità. Fare l'operazione e udire, per me, è stato bello e terrificante allo stesso tempo. La mia voce era orribile, e sentirmi in effetti è stato molto utile per correggere la mia dizione, ho fatto tanta logopedia per questo. Ma tutto il resto...era legato ad Adrien. Era uno stress, ma era bello perché vedevo il suo entusiasmo, il loro entusiasmo. Erano felici per me, tutti quanti. Io ero una persona diversa. Per me era difficile non essere continuamente distratto, anzi, direi disturbato dal mondo esterno. Dopo che lui è morto, io ho avuto bisogno di una pausa, e poi man mano che i mesi passavano, mi sono reso conto che mi riconosco in questa dimensione. Non trovo motivi per ricominciare ad essere diverso da ciò che sono. Per me, sentire adesso sarebbe come essere continuamente disturbato dal rumore, come te poco fa. Non so se tu possa comprendere, ma davvero, io sto meglio così. Io sono così-
Louis ci pensò su un po'.
-Non sono certo di capire fino in fondo le tue motivazioni, ma la vita è la tua e se hai deciso così, lo rispetto. Quindi, concludiamo così? Chiuderò la tua cartella clinica. Se vuoi, mi contatterai via mail per fissare degli incontri quando ne sentirai il bisogno- concluse Louis, sentendo un peso sul cuore.
-Va bene. Sedute finite. Non sono più un tuo paziente, e tu non sei più il mio medico- ribadì Harry.
-Sì- confermò Louis, percependo qualcosa nel tono di Harry, ma non capendo dove volesse andare a parare.
-Quindi, possiamo prendere quel famoso caffè insieme, ogni tanto? Se non siamo più legati da un rapporto professionale...-
Louis si immobilizzò, spiazzato. Harry non gli aveva mai dato modo di pensare che volesse conoscerlo al di fuori dell'ambito di cura, ma convenne:
-Certo, possiamo farlo...-
Harry annuì, estraendo il telefono dalla tasca.
-Allora adesso ci scambiamo i numeri di telefono, così al posto delle mail usiamo Whatsapp. È così che fanno gli amici, no?-
Louis battè le palpebre, disorientato da questa improvvisa virata nella conversazione.
-Certo, Harry. Io te l'ho sempre detto, eri tu a non volerlo fare, preferendo la posta elettronica- esclamò.
-Sì, ma adesso non siamo più medico e paziente- ribadì Harry, aspettando di leggere i numeri sulle labbra di Louis.
Il medico gli dettò il suo numero di telefono, ed Harry gli fece uno squillo, mentre il cuore del medico era stranamente sgravato da ogni peso.
9/06/2018 Sia mai che io possa essere la colpa di ali arruffate! Ecco qua, piccolo Cupido di plinio1975. Va meglio?😉
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