7. Sesso, niente amore
Ludovic si avvicinò al Principe con fare minaccioso, sovrastandolo per incutergli timore. Gli mise una mano dietro la schiena, facendo aderire completamente i loro corpi, mentre con l'altra mano prese ad accarezzargli teneramente le labbra. "Tu sei mio."
"Bada bene a ciò che fai, Ludovic: questa è casa mia e tu sei solo un ospite." Fu tutto ciò che riuscì a dire il ragazzo, che nel frattempo si era allontanato da quell'abbraccio a suo parere così disgustoso e fastidioso.
"Questa è casa nostra, Julian. Presto ci sposeremo e condivideremo ogni cosa, a partire dai nostri palazzi." Il duca strinse l'altro in un abbraccio possessivo e dolce allo stesso tempo, mentre faceva combaciare perfettamente le loro labbra. Julian tentò di resistere al bacio, ma presto si accorse che più opponeva resistenza, più a Ludovic sembrava piacere. "Suvvia, dolcezza, non fare tanto il ritroso. Sono normali queste cose tra fidanzati, no?"
"Tieni lontane le tue luride mani da me, hai capito?" Julian lo guardò negli occhi con uno sguardo tutt'altro che sereno, per poi prendere coraggio e tirargli uno schiaffo sul viso.
"Perché mi odi così tanto, Julian?" Domandò il francese con un'espressione alterata, cercando di non perdere le staffe per non sembrare ai suoi occhi uno stupido che si faceva guidare soltanto dall'ira.
"Tu sei soltanto uno stolto che non ha rispetto per gli altri; uno come te non potrà mai essere il mio amato."
"Sei soltanto un ipocrita: fai tanto il moralista sull'avere rispetto, quando poi sei il primo che non ne ha nei miei riguardi."
"Questo perché neanche tu ne hai molto, o sbaglio? E il bacio di prima ne è la conferma." Julian indietreggiò di qualche passo, finendo con la schiena contro il muro, mentre cercava di resistergli a testa alta. "Ho sempre odiato il fidanzamento che ci è stato imposto dai nostri genitori perché non sopporterei mai di avere al mio fianco un mostro come te."
"Ma tu hai bisogno di me, Jul, così come il tuo regno." Il sadico Ludovic si fece avanti, prendendo il mento del Principe tra le dita e forzandolo nuovamente a baciarlo sulle labbra. "Il tuo povero regno sta per arrivare allo stremo, la carestia è dannosa e l'inverno è lungo. Quegli schifosi barbari scozzesi non la smettono un attimo di attaccare te e le tue truppe... E allora chi pensi che salverà la situazione, eh? Chi vi aiuterà a sconfiggere gli invasori?"
"Voi francesi." Sospirò rassegnato il povero ragazzo dai capelli neri, chiudendo gli occhi quando il più alto lo baciò nuovamente sulle labbra.
Fece un paio di smorfie di disgusto mentre l'altro continuava a mordere e succhiare senza sosta, ma alla fine decise saggiamente di restare calmo per evitare di farlo arrabbiare.
"Quanto mi era mancato tutto questo." Sussurrò il duca pieno di desiderio, iniziando a sbottonargli rapidamente la veste per scoprire così quella pelle perfetta e candida che, notte dopo notte, aveva ardentemente bramato. "A letto diventi la più remissiva delle sgualdrine, Julian."
"Vaffanculo." Fu tutto quello che il Principe ebbe da dire, per poi essere scaraventato senza alcuna delicatezza sul suo stesso letto. Ludovic gli fu sopra in un attimo, mentre con le mani iniziava già a vagare per il suo corpo con gli occhi pieni di lussuria.
"Cos'è questo?" Improvvisamente il Duca divenne verde di rabbia, tastando grossolanamente il succhiotto violaceo sulla sua pelle. Lo guardò in silenzio, come se si aspettasse una qualche sorta di giustificazione, poi gli mise le mani al collo con rancore, sbattendogli la testa con forza contro il letto. "Tu sei soltanto mio, come hanno osato farti questo sapendo che tu appartieni a me, eh?"
Ludovic svestì completamente il Principe, girandolo poi di schiena e bloccandogli entrambe le mani contro il materasso per evitare che potesse ribellarsi. Avvicinò le labbra al suo orecchio con fare sensuale, succhiando più volte il suo collo finché non gli lasciò una scia di succhiotti scuri. "Tu sei mio, hai capito? Continuerò a ripetertelo finché tutti non lo capiranno, cancellerò quel misero succhiotto tra i centinaia che ti lascerò io stesso."
"Ludovic..." Implorò l'altro con un filo di voce, gemendo e ansimando a ogni tocco del duca. Spinse la testa tra i cuscini per annegare così il suo imbarazzo e tutti i sentimenti che stava provando in quel momento, mentre sentiva la sua mano che pian piano gli scivolava su tutto il corpo.
A sentire il suo nome pronunciato in quella maniera così sensuale ed eccitante, Ludovic non ce la fece più a trattenersi. Entrò con un dito dentro di lui, in maniera esigente ma allo stesso tempo molto delicata: la cosa che più gli piaceva era sentire i gemiti di Julian che i cuscini fallivano a soffocare, il che lo spronò ad aumentare il ritmo e ad aggiungere persino un secondo dito.
"Ti prego, L-ludovic..." Chiese il reale supplichevolmente, stringendo le lenzuola così forte che gli si sbiancarono le nocche. Il duca lo abbracciò, continuando a parlargli con malizia all'orecchio per provocare in lui una qualche sorta di reazione.
"Ti prego cosa? Vuoi che smetta subito?" Chiese il duca in maniera perversa, fermandosi immediatamente. Il Principe girò la testa, guardandolo negli occhi lascivo e desideroso che continuasse, implorandogli con le labbra di continuare a toccarlo. Ludovic ridacchiò tra i baffi, riprendendo il lavoro che aveva iniziato poco prima. "Quando mi supplichi in questo modo non riesco proprio a dirti di no, Jul."
Una volta che lo ebbe preparato per bene, Ludovic entrò dentro di lui con una spinta rapida e poderosa, iniziando subito dopo a muoversi.
Julian gemette dal dolore, stringendo ancora più forte le lenzuola, mentre l'altro riprese a baciargli la nuca e la schiena nel tentativo di calmarlo. "Jul, devi rilassarti, oppure rischierò di farti male."
Il Principe annuì, rimanendo però nervoso e continuando a tremare come una foglia: era da molto tempo che non aveva un rapporto, il che lo metteva un po' in soggezione. Al suo contrario, Ludovic sembrava a suo agio a tal punto che Julian sospettò che il Duca lo avesse tradito.
"Mio dolce Jul, sei ancora rigido come un ciocco di legno." Commentò con fare sardonico il francese, mentre scuoteva la testa fingendo disappunto. "Non è che in realtà ti piace quando le cose si fanno più speziate?"
"Stai zitto, se non sei abbastanza bravo da soddisfarmi non è colpa mia." Fu la dura risposta del ragazzo dai capelli neri, che inconsapevolmente stava cercando di stuzzicarlo.
La reazione di Ludovic non tardò ad arrivare: entrò con tutta la sua forza dentro Julian, tappandogli la bocca con una mano e aumentando così tanto la velocità che il Principe venne in maniera precoce, impossibilitato a trattenersi ancora. "Visto, Jul? Non puoi nascondere il tuo vero essere da me, ti conosco come le mie tasche."
Ludovic afferrò le braccia del nobile, bloccandogliele entrambe dietro la schiena con una mano, mentre con l'altra gli tappava la bocca. Aumentò l'intensità e la velocità delle spinte, mordendosi il labbro per trattenere i gemiti, quando finalmente venne.
Si concesse qualche secondo per riprendere fiato, poi lasciò andare Julian e si stese accanto a lui, guardandolo dentro agli occhi con passione. "È stato bellissimo, Jul."
"Pft, nella norma." Disse un po' imbronciato il nobile, incrociando le braccia e girandosi dall'altra parte. Ludovic lo strinse tra le sue braccia, lasciandogli un bacio sul collo mentre la sua testa continuava a vagare ancora tra i sentimenti di piacere che aveva provato pochi secondi prima.
"Almeno sono migliorato rispetto a qualche mese fa, vero?" Disse con tono un po' incerto, respirando piano contro il collo del suo promesso sposo.
"Effettivamente sì, i fianchi li muovevi in maniera più decisa; chissà quanta gente ti sei fatto per arrivare a questo risultato." Sibilò Julian in maniera acida, tentando invano di scostarselo di dosso. Non era la prima volta che Ludovic lo tradiva, eppure la cosa gli faceva male al petto ogni volta come se fosse la prima.
"L'ho fatto per te, per farti provare ancora più piacere." Il Duca neanche si sforzò di nascondere i suoi peccati, sfacciato com'era: sembrava quasi che il nobile francese si vantasse delle sue malefatte. "Non c'è bisogno di essere gelosi, il mio cuore appartiene soltanto a te."
Julian scattò in piedi, offeso da quelle parole che alle sue orecchie sembravano soltanto menzogne. Lo guardò con odio negli occhi, indicandogli con un dito l'uscita. "Vattene. Adesso."
Ludovic sospirò e decise saggiamente di lasciarlo in pace; si rivestì in meno di un minuto e presto fu fuori dalla porta. "Ti amo, Jul." Disse a bassa voce prima di lasciare la stanza, ma il Principe finse di non aver sentito.
Non avrebbe più ascoltato le sue bugie, mai più.
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