5. Bacio a mezzanotte

"Nicholas!" Sussurrò il Principe con il cuore in gola, che venne prontamente zittito da un altro bacio del suo servitore. Il rosso continuò imperterrito a baciarlo, troppo preso da lui per poter dare retta ai suoi flebili lamenti.

Si staccò un attimo da lui, respirando affannosamente, per poi sbottonargli con rapidità i primi bottoni della sua veste, facendo in modo che rimanesse con il collo ed il petto completamente scoperti. Lo guardò negli occhi senza dire nulla, desideroso di lui, in seguito prese a baciargli e a mordicchiargli con dolcezza il collo, scendendo di tanto in tanto per cercare di trovare il suo punto più sensibile.

Julian fece improvvisamente un rumore strano, molto simile ad un gemito: Nicholas capì che la sua ricerca era finalmente terminata, quindi iniziò a succhiare avidamente un pezzo della pelle del Principe, arrivando persino a lasciarci un succhiotto. Dopo aver marchiato Julian, l'altro si concentrò nuovamente sulle sue labbra.

Lo baciò per la seconda volta, senza però riuscire più a trattenersi: il risultato fu un bacio umido e passionale, così intenso e profondo da lasciare entrambi senza fiato. Julian oppose inizialmente resistenza, cercando di sottrarsi alla salda presa della sua guardia del corpo, ma alla fine dovette soccombere al volere dell'altro e cercare quantomeno di godersi quel momento.

Nicholas si staccò dalle labbra del Principe con un sorriso sadico e sfacciato sul volto, guardandolo intensamente negli occhi mentre si apprestava a riprendere fiato. "Julian, io-"

"Lasciami immediatamente andare." Ordinò con tono flebile il nobile, cercando di mostrarsi il più freddo e autoritario possibile, nonostante le guance rosse come il sangue ed il labbro che ancora gli tremava.

"Ti desidero, Julian. Dal primo momento che ti ho visto." Sussurrò il rosso con tono calmo, mordendosi il labbro per cercare di contenere le sue emozioni. "Tu non mi hai messo le mani addosso come quei vecchi schifosi, non mi hai mai trattato come uno schiavo e hai persino pagato un intero sacco di monete d'oro per avermi."

"Ho detto di lasciarmi andare, io non posso stare con te." Disse il ragazzo con un'espressione indecifrabile sul volto, iniziando a tossire e singhiozzare a causa della sbornia. "Sono già fidanzato."

"Cosa?" Nicholas si sentì cadere il mondo addosso in quel momento, tanto che si trattenne a stento dal lanciare un grido di rabbia. Guardò Julian con fare perplesso, afferrandolo per le spalle senza alcuna delicatezza. "No! E con chi?"

Il Principe non rispose, si limitò a mormorare soltanto un paio di parole a caso, poi ebbe un mancamento a causa dello stress. Nicholas ci mise giusto un attimo a ricomporsi, successivamente sollevò il nobile da terra ed iniziò a trasportarlo in stile sposa, troppo sconvolto per poter proferire parola.

"È fidanzato, accidenti. E con chi?" Pensò risentito, mentre una morsa di gelosia gli stringeva lo stomaco. Il bel reale che lo aveva accolto nel suo palazzo con così tanta premura e di cui lui si era invaghito era già impegnato, come poteva essere così sfortunato? "Forse la colpa è mia che mi sono infatuato di uno che neanche conosco bene. Cosa ne potevo sapere io della sua vita amorosa?"

Nicholas scosse la testa con forza, guardandolo di sfuggita: il Principe era così bello e pacifico nel sonno, a tal punto da far venire in mente al servo pensieri così osceni e strani che chiunque sarebbe rabbrividito. "Cavolo, ma io lo desidero così tanto! Darei qualsiasi cosa pur di passare almeno una notte con lui, maledizione."

Il rosso sospirò, senza però perdere la speranza. Era stato davvero ingenuo a prendersi una simile sbandata per qualcuno che neanche conosceva bene, ma alla fine come si poteva biasimarlo? Julian era così maestoso, raffinato e gentile che chiunque con un po' di buon gusto lo avrebbe apprezzato. E poi era bello, tremendamente bello, così bello da poter essere paragonato tranquillamente ad un Dio Greco.

"Sarai mio." Sbuffò poi Nicholas, baciando teneramente il Principe sulla fronte, mentre la sua presa divenne più salda che mai. Non si sarebbe lasciato sfuggire Julian così facilmente, questo era chiaro; fidanzato o meno, lui un giorno sarebbe stato finalmente suo e nessuno avrebbe potuto impedirlo.

***

Il giorno dopo il Principe Julian si svegliò con il fiato che gli puzzava incredibilmente di alcool.  Il letto era disfatto, i suoi capelli spettinati e la sua gola completamente secca, a tal punto che gli sembrò di morire. Afferrò una brocca d'acqua posizionata sul suo comodino e la bevve avidamente, rischiando persino di rovesciarla tutta per terra a causa della sua foga.

"Cosa diamine è successo ieri sera?" Si domandò grattandosi la testa, spogliandosi dai suoi abiti stropicciati e sudati per sentirsi più libero. Si diresse verso lo specchio per cercare di capire se gli fossero venute le occhiaie, ma ciò che vide lo sconvolse più di ogni altra cosa: sul suo collo si trovava un livido violaceo così grosso e scuro che il nobile pensò di essersi ammalato di qualche strana malattia contagiosa. "Cosa è questa mostruosità che osa deturpare la mia bellezza? Chi ha osato farmi una cosa del genere?"

Imprecò mentalmente per un paio di minuti, cercando di trovare un qualcosa per poter coprire quel marchio così strano. Prese una sciarpa dal suo armadio ma, dopo essersela provata, si rese conto che sembrava davvero ridicolo con quella cosa addosso. Scavò e scavò tra una montagna di stoffe e vestiti pregiati, rassegnandosi infine a coprire quel marchio con un nastrino nero di seta che si avvolse intorno al collo. "Bah, spero di non aver fatto idiozie ieri sera, altrimenti potrei seriamente rimetterci la faccia. Nessuno mi prenderebbe più sul serio come sovrano, sarei rovinato!"

"Principe Julian? La colazione sarà pronta a breve." Lo informò una domestica, bussando alla porta con gentilezza senza però entrare in stanza.

"Grazie, Stephanie. Scendo subito, dammi solo un attimo." Assicurò il ragazzo con una punta di panico nella voce, buttandosi alla velocità della luce nella sua vasca da bagno e aprendo il rubinetto per far fluire l'acqua. La sua stanza era un piccolo capolavoro d'ingegneria moderna, con un bagno capace di prendere l'acqua corrente direttamente da una cisterna poco distante per trasportarla sin dentro la sua vasca. Nessuno in tutto il regno si sarebbe potuto permettere una cosa così avanzata e costosa, solo il Principe era ricco abbastanza da potersi permettere questi piccoli lussi, e la cosa di certo non gli dispiaceva.

"Ah, voglio morire. Che vergogna." Sussurrò poi con le guance rosse, affondando il viso in acqua per tentare di affievolire quella sensazione sgradevole che già da un po' si portava dietro; il non ricordare cosa fosse accaduto lo mandava davvero in bestia, ma una cosa era certa: avrebbe fatto di tutto per ricordare e spiegare l'origine di quel misterioso segno sul collo.

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