4. Il Giardino dei Sogni
I galà reali di beneficenza erano una delle cose che Nicholas odiava di più al mondo. A detta sua non erano altro che delle feste il cui unico scopo era ostentare la ricchezza dei nobili, che allo stesso tempo si facevano belli donando qualche spicciolo ai poveri.
Il rosso era appoggiato con il busto sul cornicione dell'ampio balcone reale, ad osservare annoiato le stelle ed il giardino adiacente al palazzo, quando qualcuno gli sfiorò la spalla.
"Nicholas, tu non vieni dentro a ballare?" Domandò con gentilezza il Principe Julian, guardandolo dritto in quegli occhi color zaffiro che lo rendevano così raro e prezioso.
"Sua Maestà, preferisco prendere un po' d'aria qua fuori, se non vi dispiace." Fu la secca risposta dell'altro, che si girò subito dopo per continuare a guardare fuori dal balcone con finto interesse.
"Ti piace davvero tanto quel giardino, eh? Ci sei mai stato?" Domandò il nobile, sbottonandosi il primo bottone della sua veste, che stava iniziando davvero a fargli mancare l'aria. "Mia madre lo fece costruire dieci anni fa, quando mio padre morì. All'epoca avevo soltanto nove anni, per me fu un vero shock."
"Lei ha diciannove anni?" Nicholas sgranò gli occhi per la sorpresa, guardando il reale con la bocca spalancata. Julian era indubbiamente molto più basso e sottile di lui, ma non gli avrebbe mai dato meno di vent'anni.
"Sì, perché? Tu quanti ne hai?" Ridacchiò sotto i baffi il ragazzo, appoggiandosi anche lui al cornicione per fargli compagnia.
"Venticinque." Sussurrò Nicholas a bassa voce, cercando di non guardarlo negli occhi. Non appena però l'altro si avvicinò a lui, la guardia avvertì l'inconfondibile odore dell'alcool su Julian. Probabilmente era lievemente ubriaco, ma il rosso decise di non dare troppo peso alla cosa; dopotutto si trovavano pur sempre ad una festa.
"Oh, che sei vecchio. Tra un po' avrai bisogno di un bastone!" Lo prese in giro il ragazzo dai capelli neri, afferrandolo poi per una mano e costringendolo a seguirlo. "Ti porto a visitare il giardino, okay?"
Nicholas annuì flebilmente, lasciandosi guidare dall'altro nel più remoto angolo del giardino, un luogo segreto circondato da muri di piante e alberi, così nascosto ed impenetrabile da essere praticamente invisibile agli occhi di chi non lo conoscesse già da prima. Il giardino segreto dove i due giovani erano arrivati si estendeva per poche decine di metri, tuttavia era uno spettacolo verde con cespugli, alberelli e fiori di tutti i tipi.
Nicholas si lasciò sfuggire un verso di meraviglia, mentre Julian lo guardò soddisfatto, porgendogli una mano con fare galante. "Vuole concedermi questo ballo, signore?"
Nicholas afferrò il braccio del Principe e successivamente spostò la mano libera sul suo fianco, avvicinandolo bruscamente a sè. La musica che proveniva dal palazzo poteva essere udita persino da loro, il che era perfetto per ballare.
Un passo, poi un altro e i due si ritrovarono a danzare insieme sotto una pioggia di foglie e polline, che vorticavano intorno a loro quasi come per magia. Julian sollevò il viso, un po' imbarazzato, mettendosi in punta di piedi per cercare di arrivare all'altezza dell'altro. "Non mi avevi detto di saper ballare così bene. Dove hai imparato."
"Err... Qualche anno fa, mentre servivo alla corte del principe della Scozia. Io ero soltanto un semplice schiavo porta-bicchieri, quindi dovevo sorbirmi ore e ore di danze."
"Beh, almeno adesso sai di non aver sprecato tempo." Julian ridacchiò amabilmente, stringendo ancora di più le braccia intorno al suo collo, muovendosi a ritmo di musica.
Nicholas arrossì nuovamente di colpo, sentendosi in imbarazzo a causa della vicinanza del Principe, ma dopotutto era lui che lo stava stringendo forte a sè, quindi non poteva lamentarsi. Perse l'equilibrio per un secondo, iniziando ad incespicare nel disperato tentativo di non pestare i piedi al Principe, quando entrambi caddero addosso ad un albero.
Nicholas bloccò involontariamente Julian contro il tronco dell'albero, in maniera così brusca che il nobile si spaventò un po' e tentò di recuperare il coltellino che teneva nascosto nella tasca dei pantaloni.
"No, non farlo." Sussurrò il rosso impulsivamente, afferrandogli entrambi i polsi per evitare che prendesse quel maledetto coltello. Si era dimenticato nuovamente di dargli del lei, ma dopotutto non era colpa sua se nei momenti d'intimità voleva concedersi qualche libertà in più. "Non voglio farti del male... Voglio proteggerti."
Julian deglutì piano, con la vista un po' appannata a causa dell'alcool che aveva in corpo. Annuì in modo flebile, quasi impercettibile, per poi sentirsi mancare per un secondo. Si aggrappò a Nicholas per cercare di non cadere, ma il risultato finale fu disastroso: entrambi caddero sull'erba in maniera sgraziata, facendosi anche un paio di lividi.
"Tutto bene?" Disse Nicholas con una nota di preoccupazione nella voce, puntando i gomiti per terra per evitare di schiacciare il Principe con il suo peso. Julian era a terra, con le guance rosse a causa dell'alcool e dell'imbarazzo, che mormorava parole sconnesse e senza senso.
Nicholas, a quella visione, si sentì avvampare sin dall'interno: il nobile giaceva completamente indifeso sotto di lui, con le vesti un po' stropicciate ed il primo bottone aperto, che lasciava intravedere così parte del suo collo. Il respiro delicato e caldo del reale solleticava la pelle di Nicholas, troppo impegnato a trattenersi dallo sbavare per accorgersene.
"Io non voglio farti del male, mio Principe. Non mi permetterei mai." Sussurrò Nicholas, acquistando in quel momento un po' della sua proverbiale sfacciataggine e mettendo da parte l'imbarazzo. La sensazione dei loro corpi che combaciavano era così bella e piacevole che alla guardia sembrò proprio di aver toccato il Paradiso con un dito. "Io ti proteggerò anche a costo della mia vita; lo giuro su tutto quello che ho di più caro."
E, dopo aver preso un lungo respiro, il rosso fece la sua mossa e baciò Julian proprio sulle labbra, troppo desideroso di lui per potersi trattenere ancora.
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