3 " Notte fonda."
Francesco aveva pranzato a casa di lei; lui le era parso una persona molto timida, o poco loquace; ancora non era riuscita a capirlo.
Era una notte di luna piena e i raggi, entrando da una finestrella, illuminavano il piccolo angolo in cui giaceva la ragazza, sotto una coperta di tela.
Adesso era intenta a pensare alla sua vita da sposata, attorniata da dieci marmocchi urlacchianti, lui che tornava dal lavoro dei campi e lei che lo interrogava:
"Com'è andata, caro?"
"Mh!" grugnito di risposta.
"Faceva caldo oggi, eh?"
"Mh!"grugnito.
"A proposito, oggi Olivia, la nostra ottava figlia, ha detto: "mamma" per la prima volta; non è stupendo?"
"Mh!" grugnito.
"Hai fame?"
"Mh!" grugnito.
"È buona la zuppa di cipolle, caro?"
"Mh!" grugnito...
"No! No! No! Devo fuggire! Io sono destinata a qualcuno di meglio: al principe!" pensò con veemenza.
Rubò un pezzo di formaggio, un tozzo di pane, li avvolse in un fazzoletto, ne legò i lembi.
Uscì di soppiatto dalla finestra e poi, via, in una corsa senza fiato; diretta verso il bosco illuminato a giorno dai raggi della luna piena.
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