Non capisco

18 ottobre 2021

Ieri notte mi è successa una cosa parecchio bizzarra.

Stavo ultimando uno schizzo che ci è stato assegnato da fare nel corso di disegno naturalistico che sto seguendo online il sabato mattina. Sarebbe uno schizzo di, ecco...

Un finocchio. E nel frattempo avevo alle cuffie (di mio fratello tra l'altro, perché le mie hanno sempre vita breve per qualche strana ragione) Geogaddi di Boards Of Canada, un disco di cui avevo precedentemente ascoltato soltanto pochi brani. 

Vi posso certamente dire che non è proprio l'album più adeguato per un'attività relativamente leggera e spensierata come quella di disegnare soggetti naturali. All'una di notte, soprattutto (o forse proprio sì, perché io vivo soltanto di emozioni intense e contrastanti 😌).

Per intenderci, è ricchissimo di simbolismi satanici.

Già.

Molto adorabile.

Detto questo, la vera impressione non l'ho avuta fino a che non è arrivata questa brevissima, tranquillissima traccia tipicamente ambient.


Shock. Sbigottimento. Mi ha totalmente colta di sorpresa.

Avevo subito interrotto il flusso del tratto perché non riuscivo a credere a ciò che stavo ascoltando.

Ma non è perché non sia avvezza a musica di questo tipo, figuratevi: io respiro musica intima e introspettiva come fosse ossigeno. E' assolutamente una delle cose che mi ha aiutata ad andare avanti, in questi ultimi due anni burrascosi. E non ne posso essere più grata.

Ma il punto è proprio questo...questa traccia apparentemente innocua non mi ha fatta sentire per niente bene. Sarei portata a credere che debba provocarmi un effetto rassicurante, al limite di lieve e agrodolce malinconia. Ma ciò non è avvenuto. Nient'affatto.

Improvvisamente mi sono trovata impregnata di lacrime sul viso. Per nessuna particolare ragione.

Cioè, non è che fossi depressa o chissà che cosa. Il mio umore è forse l'unica cosa a essere stata più o meno stabile in queste ultime settimane, a parte il mio convinto impegno ad andare a seguire le lezioni in presenza.

Nemmeno anche contenesse un testo che avesse una particolare risonanza: è praticamente tutta strumentale. 

Eppure, mi ha completamente devastata. Mi ha fatta sentire inerme, trafitta al cuore del mio essere. Non ho mai sentito un pezzo che mi trasmettesse così tanta tristezza e solitudine.

Così tanto senso di abbandono e di inesorabilità.

Ecco, mi si stanno nuovamente bagnando gli occhi. Non lo trovate così assurdo? Cioè, andata a letto non riuscivo a frenare tutto quel carico emotivo che mi aveva gettato addosso. E' di un tormento incredibile, divorante, assolutamente inspiegabile. Mi esprime una sensazione così tanto vaga, così sfuggente, per poterla collocare a un evento specifico della mia vita.

Porca miseria...io davvero non capisco. Sono notoriamente una che si emoziona parecchio con la musica, se è quella giusta. Lo sapete benissimo ormai. Scrivo paragrafi chilometrici su cose che alla maggior parte delle persone non direbbero nulla.

Ma ecco, non credo affatto, o almeno non ricordo, che mi sia mai capitata una cosa del genere.

Si può sapere perché mi abbia suggestionata fino a questo punto, una così minimale costruzione di note? Questo è proprio uno dei momenti in cui mi sorge una voglia incredibile di imparare l'ABC della teoria musicale, su come funzionino le melodie, i modi e gli accordi. Perché, diamine, quanto è potente tutto ciò!

Mi sento così a pezzi...eppure ho sempre voglia di ritornarci, da brava masochista che sono.

Vi prego, aiutatemi a comprendere. A voi cosa evoca questa traccia? Badate però ad ascoltarla in un momento di solitudine, non sia mai che vi capiti la stessa cosa che è capitata a me, e non riusciate a darle freno.

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