🗣️ La sacralità del momento
L'ennesimo discorso impulsivo da bacheca, ahahah. Ma ci credo molto e quindi penso che sia degno di essere condiviso pure qua. Buona lettura :)
12/10/2021
Cellulare col wifi acceso: il peggior inquinante che esista
Mi sto spostando un sacco per l'università ultimamente e, non avendo accesso alla rete fuori casa (oltre al fatto che le mie cuffie sono decedute giusto pochi giorni fa), tutto ciò che posso fare in pullman è leggere e guardarmi intorno.
E onestamente non c'è nulla di meglio.
La chiarezza, lo spazio mentale con cui improvvisamente ti ritrovi è qualcosa di inestimabile. Dopo la monotonia del disordine, monotono perché annebbiante, si ripristinano colori vividi e distinti.
E così anche la connessione tra spirito e sensi.
Una connessione che, stranamente, proprio in quest'era che fa delle connessioni motivo di orgoglio, che considera propria prerogativa, spesso viene a mancare.
E ne ho avuto una conferma proprio oggi, con un esperimento più di necessità che effettivamente premeditato: mi sono proibita di toccare il telefono durante i pasti.
Avete mai notato che tendiamo così spesso a trascurare il momento del mangiare, a vederlo come un'attività da eseguire in background mentre ci si occupa di qualcos'altro ritenuto "più importante"? Che so, prendo il caffè mentre invio questa email, vado a fare cena adesso che c'è questo programma in TV, mi tengo questi biscotti mentre studio...è raro che vi si dedichi separatamente, deve fare da accompagnamento a qualcos'altro.
Magari a volte lo saltiamo pure, quel momento.
Ad ogni modo, ciò che ho dedotto da questa proibizione mi ha sconvolta: erano giorni che non provavo così tanto piacere nel mangiare.
Un piacere di cui veniamo costantemente privati, a causa di una mentalità pervasiva che vuole sempre pensare al dopo, al nuovo, alla notifica, alla novità, al progresso inarrestabile, alla "next big thing". E tutto questo, immediatamente.
Il che si traduce in un'idea di futuro piuttosto fasulla, bisogna dire. Basti pensare allo sciagurato scenario verso cui stiamo portando il nostro pianeta, se non ci adoperiamo ad invertire la rotta.
Insomma, la perdita è doppia. Né godiamo del nostro presente, né preserviamo il nostro futuro.
È ora che si riconsideri, per davvero, il concetto di sacralità. Altro che culto del denaro! Aderirei al culto del cibo in qualsiasi momento. Perché ne ho bisogno, ne abbiamo tutti bisogno. La concezione secondo cui corpo e mente siano due entità separate è una balla pazzesca.
p.s. no, non sono una tecnofoba. Penso solo che l'ago della bilancia sia spostato troppo verso una parte, che sia necessario riassestare le nostre priorità come umani.
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