-Capitolo 12
Pov. Crystal
Mi voltaii lentamente, terrorizzata da quel ragazzo che a quanto pare, mi conosceva.
Come faceva a sapere chi ero?
Vedendo il modo in cui incurvò le labbra in un sorriso triste, capii, che lui mi conosceva veramente.
Provò ad abbracciarmi e pertanto riuscendo solamente a complicare la situazione, ma venne bloccato in tempo da Damian:il ragazzo si trovò scaraventato a terra.
Quell'aria serena che si era creata nel pomeriggio, scomparì all'istante e si andò a formare una tensione tale, da potere riuscire quasi a tastarla.
Damian afferrò tra le mani la maglia del ragazzo e con tono minaccioso, disse:-Ti conviene stargli lontano,se non vuoi ritornare a casa con il tuo bel viso rovinato-.
In effetti, era davvero bello:era simile in tutto e per tutto a Damian.
L'unica pecca erano i tratti del volto molto più delicati a differenza di quelli più gravi del mio" amico", se così potevo definirlo.
Il ragazzo, nonostante le minacce di Damian, mantenne un'aria calma, fin quando non riuscì a liberarsi con agilità dalla sua presa ferrea.
I movimenti erano stati così leggiadri e veloci, che furono difficili da notare anche per Damian.
Non oso immaginare a che livelli inimmaginabili, ha raggiunto la sua pazienza.
Il ragazzo si avvicinò sconvolto a me e con voce tremolante,non potendo credere ai suoi occhi che non mi ricordassi di lui, disse:- Non puoi avermi dimenticato. Sono Jacob.
Davvero hai scordato i giorni, che trascorravamo insieme io, te e Alis? -.
Chi è questa ragazza?! Io non ricordo nulla di tutto ciò.
Però, non so per quale strano motivo, la mia mente mi pregava di credergli, ma a causa del mio carattere non riuscivo a fidarmi di quel ragazzo.
In fondo era comparso così dal nulla, come potevo accettarlo subito nella mia vita?
Damian, confuso quanto me, prese parola:- Stai dicendo che vieni da Londra?-.
Il ragazzo strabuzzò gli occhi,
-Cosa?? Io e lei abbiamo vissuto qui in California-.
Questo fu un colpo basso:volete dire, che avevo dimenticato una parte del mio passato?
No, si sta prendendo solo gioco di me. Mia mamma e Cam me l'avrebbero detto una cosa così importante.
Damian, notando che stavo per crollare dalle troppe informazioni, si avvicinò a me.
Però, quando fece per afferrarmi una mano, lo allontanai, senza mai distogliere lo sguardo da Jacob.
Per quanto mi sembrasse impossibile avere dimenticato una parte della mia infanzia, sapevo di potere fare affidamento su di lui, ma al momento volevo stare sola.
Prima di andarmene, lo avvertii,
-Per quanto le tue parole sembrano vere, non ti aspettare che mi fiderò subito di te-.
Iniziai a correre e nonostante sentivo altri passi dietro di me non mi fermai, anzi aumentai di velocità, fino ad arrivare sotto al portico di casa mia.
Suonai innumerevoli volte il campanello, finché non si decise ad aprirmi Cam.
Voltandomi un'ultima volta, vidi Damian e Jacob sfiniti sotto alla pioggia.
Ci mancava solo questa!
Erano il mio presente e il mio passato.
La combinazione era tremendamente pericolosa e riuscii a trovarmi dentro l'oblio.
In cui oltre ad avere dimenticato una parte della vecchia me, ormai non sapevo neanche piu chi fossi.
Sono stati come dei tornadi, entrati a fare parte della mia vita così all'improvviso, che sono riusciti a sconvolgerla completamente.
Cos'era successo nel mio passato prima della morte di mio padre?
Ero sicura,che c'era molto di più nascosto dietro a quel velo , il quale mi distanziava dai miei ricordi.
Salii velocemente le scale, ma mi bloccai a metà, sentendo un pianto angosciante:era la voce di mia mamma.
Mi recai decisa nella sua stanza, dove potei sentire la sua voce rauca riecheggiare in quelle quattro mura spoglie:-Oh George...ogni giorno che passa, sento sempre di più la tua mancanza. Ho fatto il possibile per andare avanti, ma non faccio altro che rimanere ancorata al passato.
In questo momento, se ci vedessi, non riconosceresti neanche più la tua famiglia. Faccio il possibile, ma non cambia niente-.
Si bloccò un'istante, per piangere altre lacrime amare.
Mi faceva male vederla così.
Avanzai di alcuni passi, ma Cam mi bloccò subito, indicandomi qualcosa nella stanza:c'erano tre bottiglie di vino frantumate sul pavimento.
Mia mamma ubriaca?!
Non poteva essere:lei era una donna forte, non poteva farsi abbattere.
Strinsi forte la mano di mio fratello per infodermi coraggio, ma non servì a nulla, non appena senti le sue ultime parole:-Negli ultimi tempi,ho conosciuto James.
Ti assomiglia tanto, lo sai?
Il modo di spettinarsi i capelli quando è agitato, oppure come cammina o quando sorride.
Mi ha aiuto ad affrontare il dolore e ad uscire da quella gabbia, che mi imprigionava.
Lui ha trovato la chiave per liberarmi, mi ha fatto imparare di nuovo ad amare, per poi andarsene.
Mi chiedo solo una cosa: perché mi abbandonate tutti?-.
Mia mamma si afferrò il capo e cominciò a dondolare sul posto, continuando a scalciare i piedi nel vuoto.
C'era solo una cosa da fare, anche se non mi allettava per niente:dovevo capire cosa fosse successo e fare ritornare James nella sua vita.
-Cam rimani con lei; io torno subito-.
Lui capì al volo ciò che avevo in mente ed entrò in quella stanza.
Cam ha sempre preferito prendere un pò del suo dolore, piuttosto di vederla in quelle condizioni.
Sfrecciai nella notte, portando con me una scia di desolazione e di dolore, sperando che quelle gocce di pioggia ,ne potessero cancelare l'esistenza.
Trovandomi davanti alla porta di James, provai un'improvviso moto di rabbia e di delusione.
Nonostante lo avevo sempre odiato, vedevo come mia madre era felice con lui e ormai avevo imparato ad accettarlo.
Bussai insistentemente alla porta e appena mi aprì, gli tirai uno schiaffo.
Mi ero promessa di trattenermi, ma non c'è l'avevo fatto:avevo sempre desiderato ,poterlo fare.
Rimase immobile, scioccato dal mio gesto e cercando di riprendersi, mi urlò contro:-Cavolo ti prende?! Non ti sono mai piaciuto e questo lo so, ma non mi sarei mai aspettato questo da parte tua!-.
Lo fulminai con lo sguardo.
Dopo avere abbandonato mia madre, si permetteva ancora di fare la parte della vittima?!
Gli andai dinanzi, puntandogli l'indice contro il petto, accusandolo di essere così menefreghista:-Devi smetterla di fingere! Lo so,cos'è succcesso:hai fatto soffrire mia mamma! L'hai usata fin dal principio. Ammettilo-
Per qualche istante rimase confuso dalle mie accuse, ma poi scoppiò in una risata amara.
Mi stava ridendo in faccia?!
Io lo faccio scomparire dalla faccia della Terra!
Mi preparai ad assalirlo ulteriormente, ma lui mi stupì:-Sì, sono stato io a mollarla. Però, è stata lei ad avermi rubato il cuore-.
-Non capisco...-
-Semplice. Mi ha usato, solo per rimanere a capo dell'azienda:non era vista di buon occhio, perciò le servivo io per mantenere il suo ruolo-.
Rimasi un pò scioccata da quella notizia:mia madre non ne sarebbe stata capace.
-Secondo me,c'è dell'altro. Se la conoscesti almeno un pò, lo sapresti anche tu-.
Feci per andarmene, ma sentii la sua mano sulla mia spalla.
-Forse,hai ragione. Scusatemi! Permettimi di venire con te. Dovevo ascoltare prima la sua versione-.
Quanto odio le persone ,che saltano subito alle conclusioni.
Crystal, ricordati, che lo fai per tua mamma.
-Andiamo-.
Arrivammo a casa, ormai ricoperti d'acqua e i vestiti ridotti a un sottile strato di tessuto.
Quando superammo la soglia, mi aspettai pianti disperati, invece ci ritrovammo in un silenzio irreale.
Cos'era successo?
Alzai lo sguardo e notai Cam in cima alla scalla, che mi stava mimando con le labbra:-stai tranquilla-.
Feci segno a James, di dove si trovasse mia madre e li lasciaii soli.
Bene, adesso tutto ciò che voglio, è andare a dormire e dimenticare questa giornata d'inferno.
Appena varcai la soglia di camera mia, mi buttai a peso morto sul letto, però un rumore attirò la mia attenzione:avevo sentito un suono provenire dal bagno.
L'ansia cominciò ad impossessarsi del mio corpo, ma mi obbligai a reagire.
Presi la prima cosa a portata di mano e mi avvicinai timorosa; vidi la porta socchiudersi e quando si aprì completamente, mi venne quasi un infarto.
-Ti ero mancato? Stavolta, non mi scappi-.
E anche stavolta vi lascerò con il fiato sospeso !
Cosa potrà mai succedere nel prossimo capitolo?
Lo saprete soltanto continuando a leggere!
Se vi è piaciuto, schiacciate quella piccola stellina e se avete qualche critica, scrivetemi e vi ascolterò volentieri.
Adesso passiamo ai ringraziamenti:
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