Cam

Pov. Cam

In quell'ultimo periodo da quando ci eravamo trasferiti, il passato cercava nuovamente di riaffiorare nel nostro presente.

Avrei provato in tutti i modi per non fare accadere ciò, ma cominciai a dubitarne da quando mia sorella riuscì a ricordarsi di Alis.

Ormai pensavo fosse una storia sepolta e dimenticata ma, a quanto pare, i mostri del nostro passato non rimarranno mai tali.

Adesso mi ritrovavo qui, seduto su una panchina a sorseggiare la mia bevanda, mentre tutti i miei amici erano impegnati nel rendere quella serata, la più indimenticabile della loro vita.
"Addirittura mia sorella si stava divertendo con la sua amica."

A proposito di lei...
Da quando ci eravamo trasferiti il nostro legame stava cominciando a scemare sempre di più ma, infondo, ero felice per lei. Appoggiando malamente il bicchiere ricolmo di quella bevanda calda, lo feci cadere e finire su un vestito rosa confetto di una ragazza.
Tirando un calcio al muro, imprecai ad alta voce.
-Cavolo! Non doveva andare così.-

Una voce femminile e vellutata, mi riportò alla realtà.
-Infatti! Hai rovinato il mio bellissimo vestito.
Sai quanto mi è costato?-
Appena alzai il volto, mi resi conto di chi fosse e mi affrettai ad andarmene, non prima di sentire un suo sussurro.
-Ci mancavi solo tu...
Non bastava incontrare di nuovo quello stronzo-.

Mi voltai di scatto, non credendo ancora alle sue parole.
Lei rovinata da un ragazzo?
Semmai il contrario.
Ma, appena provai a domandarglielo, lei fece un sorriso sarcastico e notai in esso una nota di tristezza.
-Forza, chiedimi quello che vuoi.
Intanto conoscendo te e la tua famiglia, so che andrai subito a raccontarlo all'intera scuola.-.
Dal preoccupato divenni subito colmo di rabbia: nessuno doveva nominare la mia famiglia in cattiva luce.
"Cosa ne sa lei?
Non osa neanche immaginare ciò che abbiamo dovuto affrontare da una vita, per riuscire a superare quell'inferno".

Perdendo ogni traccia della mia maschera solito a portare, persi il controllo.
Le afferrai saldamente i polsi e l'avvicinai contro al muro.
-Non nominare mai la mia famiglia:non sai nulla di noi-.
Avvertii Sky, usando un tono aggressivo che non mi era mai capitato di sentire.

Rimase indifferente anzi, più sicura che mai si avvicinò al mio volto e fissandomi negli occhi, disse.
-Ne sei davvero tanto sicuro?
Sei te a non sapere nulla su tuo padre.-

Erano anni che nessuno lo nominava e, per qualche secondo, rimasi incapace di reagire.
Cosa c'entrava lui?
"Questa ragazza mi ha seccato".

La allontanai subito da me, spingendola addosso a un ragazzo molto robusto, il quale la accolse senza problemi fra le sue braccia.
Sky, stupendomi, gli rivolse parole poco gentili e se ne andò via, scappando da qualcosa che avevo inconsciamente creato.
Gli aveva riportato alla mente brutti ricordi che la trascineranno nell'oscurità delle sue ombre, alle quali era riuscita a sfuggirvi da anni.

Dopo essermi tranquillizzato, sentii il bisogno di andarmi a scusare con quella ragazza stramba perché, per quanto fosse insopportabile, ero quasi sicuro che qualcuno l'aveva resa così.
"Poi, a dirla tutta, ero curioso di venire a conoscenza di cosa ne sapeva lei sulla mia famiglia".

Una parte di me, per quanto cercavo di ignorarla, sapeva che stava dicendo la verità.
Nei suoi occhi non mi ero mai accorto di tutto quel dolore; quando la incontravo nei corridoi, mi soffermavo troppo spesso nell'osservare i suoi movimenti sinuosi ma, venendo a conoscenza della sua fama in quella scuola, non esitai nel giudicarla.
Ma, quando sentii il suo pianto sommesso, mi accorsi di quanto mi faceva male saperla in quello stato.
Avvertivo come un senso di protezione nei suoi confronti.
Mi sembrava di ricordarla, come fosse parte della mia vita.

Quando aprii la porta e mi ritrovai in un bagno con Sky vicino al lavandino che piangeva, capii di avere fatto male a giudicarla fin dal principio.
Nascondeva troppe cose, di cui gli altri non avrebbero mai potuto capire.

Però, quando mi avvicinai, lei protese la mano e mi ordinò con tono fragile.
-Non avvicinarti!-.
Vedendola incerta sulla sua decisione, ma anche solenne nel non mostrarsi troppo debole ai miei occhi, presi la decisione sedermi sul pavimento vicino a lei e di rimanere in silenzio.
Rimanemmo così per molto tempo, così tanto che quando provai a muovermi, le gambe erano intorpidite dal freddo delle mattonelle.

Ormai stufo di aspettare inutilmente, mi alzai e me ne andai, senza aspettare mia mamma o senza avvertire Crystal, percorrendo la strada per ritornare a casa da solo. Mi rilassai nel sentire solamente i rumori della notte: le foglie mosse dal vento gelido autunnale, il rombo dei motori delle macchine che passavano di tanto in tanto e i ramoscelli calpestati.

A quell'ultima osservazione ritornai con i piedi per terra e, voltandomi, mi ritrovai al fianco di Sky, che portava un vestito corto e privo di maniche.
"Non oso immaginare il freddo che prova con solo quell'indumento leggero".

Pero', quando le offrii la mia giacca, lei la rifiutò, nonostante era chiaro che stava tremando.
-Perché mi hai seguito?-.
Le dissi con fare perentorio, siccome tre minuti prima era lei ad avermi cacciato.
-Solo per chiarire-.
-Su cosa?-.
Gli domandai ancora più confuso.
-Su di noi.-
Non ci eravamo neanche mai parlati che, adesso, si era creato addirittura un "noi".
-Non so a che punto stai cercando di arrivare ma, ricordati che non sono come gli altri che ti porti a letto-.

Sky a quelle parole rise di gusto, ma non una di quelle allegre, che ti verrebbe voglia di sorridere con lei:era una risata triste.
"Perché sta ridendo? ".

Dall'essere preoccupato per lei, stavo cominciando a credere che fosse veramente pazza.
Aveva degli sbalzi d'umore incredibili, che superava addirittura anche quelli di mia sorella.
-Tra noi non ci potrà mai essere nulla, perché sarebbe troppo complicato-.
Disse sempre con quell'aria misteriosa, intenta nel non dirmi nulla.

Però, appena parlò mi dovetti ricredere, perché le parole che le uscirono dalle labbra erano così sincere e dolorose per lei, che non potei fare a meno di crederle.

Chi l'avrebbe detto?
Mio padre ci aveva nascosto una cosa così grande che, se fosse ancora in vita, non lo avrei mai perdonato.
In quel momento mi risultava quasi uno sconosciuto nello scoprire parti del suo passato, che mai sarei venuto a sapere se non avessi incontrato Sky.

Lei era mia sorella.

-Com'è possibile? Nostro padre era una persona fantastica!-.
La minaccia di stare dicendo il falso ma, in realtà, le avevo creduto già fin dall'inizio.
-Non credere mai a ciò che gli altri vogliono farti vedere di loro.
Adesso cercherò di spiegarti ma, ti prego, non dire nulla a Crystal.
Lei era troppo legata a nostro padre. Ha conosciuto ciò che è diventato, ma non sa cos'era stato prima-.

Ci sedemmo sul ciglio del marciapiede e passai l'intera serata ad ascoltare Sky e conoscere veramente nostro padre.

Tutto questo era iniziato ancora prima di conoscere Jennifer, mia madre.
Era nato nella povertà di Detroit e, incontrando una sera per strada una combriccola di ragazzi pericolosi, decise di farne parte per cambiare stile di vita, ma essi lo portarono sulla cattiva strada, convincendolo anche ad abbandonare la sua famiglia, ritrovandosi a trasferirsi con loro in California.
I primi mesi andarono bene, anzi strinse anche un buon rapporto con loro, fino a quando non conobbe una ragazza in un locale, Samantha. Per lui era stato solo tutto un gioco ma, quando ella rimase incinta, non se la sentiva di abbandonarla, perciò decise di lasciare il gruppo.
Ovviamente loro non la presero bene e promisero che non avrebbero mai perso le sue tracce e un giorno sarebbero ritornati per rovinare il suo futuro.

Sentendo tutto il suo racconto, non riuscii quasi a crederci, che era riuscito a nasconderci tutto il suo passato.
Però, c'era ancora qualcosa che non tornava.
-Come mai vi ha lasciate solo in seguito e poi cos'è successo? -.
-Nulla che non sai. Ha fatto molto carriera e perciò ci ha
trascurate... sempre.
Certo, non ci ha fatto mancare nulla per quanto riguarda i beni materiali ma l'affetto sì.
E da all'ora cerco sempre di trovare qualcuno in grado di riuscirci, ma non è mai cambiato nulla-.

Questo spiegava il fatto del come mai, la vedevo sempre con un ragazzo diverso.
-Non devi per forza cercarlo. Quando arriverà il momento giusto, comparirà lui sa sé.
Più ti impegni ad ottenere ciò che vuoi e più la meta sembra diventare lontana, perciò cerca di vivere solo il presente e non pensare troppo a ciò che puoi ottenere-.
Le rivelai perché, infondo, avevo vissuto tutta la vita cercando di non pensare troppo alle conseguenze, perché più ci riflettevo sopra e più mi sembrava irrisolvibile.

-Non mi hai ancora spiegato il motivo, per cui se n'è andato dalla tua vita-.
Sembrava sull'orlo di piangere, ma non vidi neanche una goccia cadere dai suoi occhi, fino a quando non l'abbracciai.

Non le faceva bene tenersi dentro ciò che sentiva e cercare comunque di nasconderlo.
Infatti, poco dopo, sentii del bagnato sulla mia spalla e capii, che stava piangendo in silenzio il suo dolore.
-Mi pare ovvio. Ormai ero diventata abbastanza grande e poteva rifarsi una vita da zero.
Devi sapere che, mentre stava con mia mamma, aveva cominciato a frequentare la tua-.
Più parlava e più mi rendevo conto di non avere mai conosciuto mio padre.

Quando sentii il suo respiro ritornare normale e quando mi accorsi della sua pelle gelata, mi affrettai a darle la giacca e a dirle.
-Ormai che non devi più fingere con me, prendila e vai a casa.
Non c'è più bisogno che cerchi di apparire ciò che non sei-.
-Per fortuna! Ero stanca di tutti quei vestiti in pieno inverno-.

Dopo avere provato tutto quel dolore, entrambi scoppiammo in una risata liberatoria e finalmente ci dirigemmo ognuno a casa propria.

Quando arrivai a casa era ormai mattina, infatti potevo già notare il sole sorgere e il cielo tingersi di un tenue arancione.
Avevo sempre adorato l'alba, perché faceva iniziare un nuovo giorno e potevo migliorare ciò che era andato male il giorno prima.

Beh... Per quanto riguardava me e la mia famiglia, ci doveva essere tutto il giorno il sole.
La sera portava soltanto brutti ricordi alla memoria.

Trovandomi davanti casa, mi accorsi di Axel seduto sui gradini della casa di Damian.
"Anche per lui la serata non deve essere andata nei migliori dei modi, qualunque cosa gli sia successo."

Aprendo la porta di casa, mi accorsi che stavano ancora tutti dormendo e non potei esserne che felice:non avrei dovuto rispondere al questionario di terzo grado di Crystal.

Feci appena in tempo a sdraiarmi sul letto e a chiudere gli occhi, che sentii dei passi pesanti sulle scale e la voce insistente di Alexandra.

Quella ragazza strana dargli occhi viola...
Mia sorella non faceva altro che parlare di lei, quando l'aveva conosciuta da bambina e io avevo cominciato a chiamarla così, siccome Crystal non mi aveva mai voluto dire il suo nome.

Mi avvicinai di soppiatto, curioso di sapere come mai tutta quell'urgenza di volere parlare con Crystal ma, appena sentii la voce di Damian, la mia curiosità divenne un'altra: cosa ci faceva lui nella sua stanza?

Provai a cogliere qualche dettaglio della loro conversazione, ma non riuscii a ricavarne nulla, fino a quando non li sentii scendere.
Forse, finalmente, adesso potevo riposarmi.

Però, dopo poco una mezz'oretta, sentii un forte rumore nella stanza di Crystal e, cercando di fare il più veloce possibile a percorrere il corridoio, mi affrettai ad entrare, trovando solo una pila di fogli sparsi disordinatamente un po' ovunque e una foto appoggiata sul letto, la quale attirò la mia totale attenzione.
Chi entrerebbe in casa di un altro, solo per lasciare una foto?

Però, quando notai le persone che venivano riprese in essa, mi dovetti ricredere:erano Sky e mio papà abbracciati.

Lasciai subito la sua stanza,appena in tempo per vedere Crystal e la sua amica dirigersi lì.
"Per fortuna non mi hanno notato".

Chiunque avesse lasciato questa foto, aveva intenzione di farle sapere la verità, ma non glielo avrei permesso proprio ora che stava cominciando a scoprire nuovamente il bello della vita.

Purtroppo fino alle vacanze di Natale, potrò aggiornare un capitolo a settimana per vari impegni.
Ringraziamenti a:
Elisa__01__

-camss-

dreamoverdose17

diablo-5sos

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