Alexandra
Pov. Alexandra
Quando se ne andarono Crystal e Jacob, mi preparai a sbraitare contro Vincent.
Perché ha dovuto dirglielo?
Ovviamente lui lo sapeva, siccome glielo avevo raccontato io, ma non era tenuto a dirlo proprio davanti a Crystal.
-Cosa ti è saltato in mente? Doveva raccontarglielo lui!-.
Stavo per sgridarlo nuovamente, ma appena vidi nei suoi occhi una rabbia che non gli avevo mai visto, non osai dirgli altro.
Dovevo ammettere,che ero spaventata da quell'improvviso cambio d'umore: non era da lui.
Appena lo vidi alzarsi e venirmi incontro, mi rannicchiai sulla sedia, ma con quella reazione peggiorai solamente le cose.
Mi afferrò con furia per il polso e mi portò fuori dal locale, trascinandomi imperterrito lungo la strada nonostante le mie proteste.
Cosa avevo fatto, per renderlo così?
Chi è questo Vincent a me sconosciuto?
Decise di fermarsi, quando ci trovammo in un vicolo buio e guardandomi intorno, notai che non c'erano vie di fuga.
Mi voltai verso di lui con lo scopo di tranquillizzarmi, invece non potei fare a meno di provare più paura per quell'essere.
Gli occhi neri in cui trovavo sempre conforto, in questo momento incutevano solo terrore e notando il modo in cui chiudeva le mani, mi dava l'impressione, che fosse più nervoso di quanto credessi.
Vincent, vedendo il terrore nei miei occhi, rise e cominciò a girarmi intorno come fossi la sua preda.
In quel momento mi sentivo un coniglio pronta a finire fra le fauci del lupo.
Appena avvertii una mano sfiorare il mio fianco e sentendo la sua voce rauca vicino all'orecchio, trasalii:- Come mai hai così paura? Non ero la tua salvezza e l'unica persona in cui trovavi conforto?
Anzi, dovrei dire "prima".
Adesso che hai i tuoi nuovi amici e Crystal al tuo fianco, non hai più bisogno di me. Vero?!-.
Alzò il tono di voce alla fine della frase, tirando un pugno sul muro e poteii immaginare chiaramente la sua mano ferirsi all'impatto.
Possibile, che riuscivo a preoccuparmi per Vincent in un momento simile?!
Dovrei avere paura, per ciò che potrebbe accadermi con lui in questo stato.
Cercando di farmi forza, presi parola:- Stai dicendo, che sei arrabbiato perché ho degli amici?-
-Esatto! Tu devi stare con me e con nessun'altro-.
Me lo trovai vicino alle mie labbra, aspettandosi probabilmente un mio bacio, invece mi allontanai e gli dissi schifata:- Tu non sei il ragazzo, che credevo che fossi.
Devi sparire dalla mia vita!-.
Mi trovai scaraventata per terra, non capendo ancora cosa fosse accaduto, sentendo solo un bruciore intenso sulla mia guancia.
Però appena alzai lo sguardo, notando Vincent con una mano stretta a pugno, realizzai che poteva essere stato soltanto lui a picchiarmi, siccome ci trovavamo soli.
Lui si abbassò alla mia altezza, afferrandomi i capelli e alzando bruscamente il mio volto, disse:- Povera Alex...
Siccome sono bravo, ti lascio l'opportunità di scegliere:i tuoi amici o me.
Stai attenta a ciò che dirai-.
Una volta non avrei esitato a rispondere lui, perché era il ragazzo ideale da tutti i punti di vista.
Però adesso che ho potuto vedere la sua vera natura, scelgo di vivere la mia vita.
Nonostante mi sarebbero arrivati altri pugni, gli sputai in faccia, dicendogli:- Preferisco scegliere ciò che mi ha riservato il destino, piuttosto che stare con uno stronzo come te-.
Senza lasciarmi neanche il tempo di riflettere su quello che gli avevo detto, mi arrivarono una serie di calci allo stomaco.
Provai a parare i colpi, ma la sua forza era nettsmente maggiore alla mia, allora mi arresi, sperando che potesse arrivare qualcuno a salvarmi.
Ormai quando non sentivo neanche più il dolore, Vincent si allontanò da me.
Ma aprendo gli occhi, mi accorsi che c'era qualcun'altro in quel vicolo: Axel e Cam lo stavano tenendo fermo.
Provai ad alzarmi, ma tutto cominciò a girarmi intorno e persi l'equilibro rischiando di cadere se non fosse stato per Axel, che fu subito pronto a sostenermi.
Istintivamente lo abbracciai non potendone fare a meno, però peggiorai solo la situazione, facendo aumentare la gelosia di Vincent.
-Stagli lontano! È mia, non devi neanche toccarla!-.
Cam riusciva a tenerlo fermo, essendo il doppio di lui fisicamente, perciò bastò spingerlo per tenerlo lontano da noi.
- Sei te a doverle stare lontano da oggi.
Non ti permetteremo più di toccarla. Adesso vattene, prima che chiamiamo la polizia-.
Vidi Vincent combattuto dall'andarsene, ma non volendo finire nei guai, fu costretto ad allontanarsi non prima di riservarmi uno sguardo intenso, che solo io riuscii a capire:
Ritornerà, di questo ne ero certa.
Finito di raccontare a Crystal quello che era accaduto, si alzò furente dal letto e constatò,
-Se vedo quel deficiente, lo picchio! Anzi, ci vado adesso.-
La fermai, prima che facesse qualche sciocchezza.
Quella ragazza sarebbe stata capace di tutto.
È troppo impulsiva, però è proprio per questo che la ammiravo.
Faceva sempre tutto quello che le girava per la testa, senza pensarci su due volte.
-Ti prego, calmati.
Voglio che torni tutto alla normalità.-
Era questo pensiero a rendermi triste, perché nulla era normale nella mia vita.
Crystal mi guardò per qualche minuto, per poi decidere di darmi retta:- Ok, ma se si avvicina di nuovo a te, lo meno.-
L'abbracciai:anche se non si ricordava più di me, sembrava la Cry di una volta.
È sempre stata l'unica in grado di darmi l'affetto, che non ho mai avuto da nessuno e di questo gliene ero immensamente grata.
Quella sera dormii abbracciata a Crystal, perché solo con lei riuscivo a sentirmi veramente sicura, nonostante cercava di essere scostante.
Però bastò aspettare poco tempo, che riuscì a tranquillizzarsi e a prendere sonno anche lei.
Arrivò presto la mattina e appena presi coscienza, mi accorsi che nel letto mancava Crystal.
Dov'è andata?
Iniziai a preoccuparmi, ma mi accorsi di essere ridicola.
Sicuramente, sarà andata in bagno.
Aspettai altri minuti, ma lei non arrivò.
Ok, vado a cercarla io.
Mi alzai frettolosamente, non accorgendomi neanche di stare trascinando le lenzuola, fino a quando non mi trovai a scendere le scale.
Appunto, scivolai su di esse e conclusi la mia caduta, finendo arrotolata come un involtino.
Spero almeno, che non ci sia nessuno in casa.
Quando provai a muovermi, sentii delle risate provenire dietro di me.
Alzai la testa e notai tre figure capovolte, che mi fissavano.
Ovviamente la prima a commentare, fu Crystal.
- Originale il tuo modo per scendere le scale. Cam prendi esempio da lei altro che i tuoi scherzi-.
Suo fratello si voltò subito a guardarla male e si misero a rincorrersi, dimenticandosi di me.
-Ragazzi! Vi siete dimenticati di me-.
Crystal si prese il disturbo di guardarmi e rispondere:- E io che pensavo, fossi il nostro nuovo tappetino-.
Se non fossi bloccata in queste coperte, l'avrei strozzata.
Nonostante il suo commento, si affrettò a liberarmi e cercò di scappare via subito, ma Cam ci finì addosso e cademmo di nuovo per terra.
Io e la mia amica ci mettemmo a strillare:- Cam!!-.
-Scusate ragazze. La delicatezza non è una mia dote-.
Tutti scoppiammo in una risata, non prima di essere interrotti dalla madre di Crysyal,
-Farete tardi, se non vi sbrigate!-.
Corremmo tutti in cucina, facendo a gara per chi arrivasse primo, ma appena vedemmo sua madre cantare e ballare per la stanza con James, facemmo retro front.
Forse era meglio lasciargli soli.
Mi sentivo bene.
In casa mia non c'era mai quell'aria serena e tranquilla.
Forse mi stavo anche concedendo l'opportunità di dimenticarmi dei miei problemi, ma ben presto quando ci trovammo a discutere di Vincent, mi ricordai di quale fosse la vera realtà.
-Ragazzi mi raccomando: Damian non deve sapere nulla-.
Cam mi guardò stupito e scuotendo la testa, disse:- Se ne
accorgerà. Te ne rendi conto, vero?-.
Appunto per evitare che lo scoprisse, quella mattina mi ero truccata.
Ok... con scarsi risultati, ma almeno ero riuscita a coprire il livido violaceo sullo zigomo.
Però quello che non riuscirò mai a cancellare, sarà il ricordo di Vincent; la persona, la quale avevo imparato ad amare, non sarebbe mai più tornato come quello di prima.
Il mio faticoso lavoro venne rovinato dal male tempo:le nuvole grigie cominciarono a coprire il cielo e una fitta pioggia scese da esse.
Ecco, ci mancava solo questa.
Infondo, non potevo neanche nascondermi in eterno.
Trovandoci dinanzi ai cancelli della scuola, ci trovammo davanti un Axel preoccupato insieme a un Damian iperattivo.
Scommetto, che sapeva già tutto.
Era impossibile potere nascondere qualcosa a quel ragazzo.
Infatti appena vide la guancia tumefatta, mi corse incontro, afferrandomi il volto.
Dalla bocca proruppe un suono simile ad un ringhio, affermando ad alta voce:-Io lo ammazzo quello scemo! -.
Prima di andarsene, mi disse con quel tono fraterno che non gli sentivo da molto tempo,
-Stai tranquilla, non permetterò più a nessuno di ridurti così-.
Forse la mia vita stava cominciando veramente a tornare alla normalità.
In lontananza vidi già un gruppo di persone radunarsi a cerchio, probabilmente Damian aveva già visto Vincent.
Oddio, devo andare assolutamente a vedere quante se ne prenderà.
Alex mantieni il contegno!
Giusto, per fortuna esisteva la mia coscienza.
Così mi affrettai verso di loro e spintonandomi tra la folla, potei scorgere anche Crystal, Axel e Cam, i quali cercavano di calmare Damian.
Appena riuscii a raggiungerli, vidi la mia amica abbastanza scossa e in breve tempo trovai Vincent per terra a causa di un calcio da parte sua.
Si meritava questo è altro!
Cry stava per dire qualcosa, ma la comparsa della preside la fece zittire. Ci guardò tutti e cinque con aria di rimprovero e di autorità, per poi ordinarci:- Voi!
Tutti nel mio ufficio. Adesso!-.
Era abbastanza arrabbiata, perciò nessuno osò dirle niente, ma appena ci chiese delle spiegazioni, scoppiò il putiferio.
-Ragazzi, calma!-.
Quella donna era sempre molto calma e vederla così, dovevo ammettere, che intimoriva un pò.
Dopo averle spiegato con calma i fatti, Vincent si arrese e comprese di essere dalla parte del torto e non osò proferire parola.
-Devo ammettere, che non mi è mai successo di trovarmi in una situazione simile, perciò Vincent le soluzioni sono due:dovrò riferirlo alla polizia o cambierai scuola.
In tutti e due i casi, non potrai più avvicinarti a queste mura pertanto alla signorina Moonwhite-.
Ovviamente non volendo trascorrere mesi se non anni in una cella fredda e umida, accettò di malgrado la seconda soluzione.
Se l'era cavata troppo facilmente!
Ce ne stammo per andare tutti quanti, non prima di essere richiamati un'ultima volta:- E per quanto riguarda a voi, come saprete, ci sarà il ballo a breve, mi limiterò a non farvi partecipare.
Scusatemi, ma le regole valgono per tutti.
Nel caso in cui vengo a scoprire che sarete presenti anche voi, provvederò ad una sospensione.
Ci siamo capiti!?-.
Tutti annuimmo, non vedendo l'ora di allontanarci da quella bizzarra situazione.
Non era giusto! Solo perché avevamo scoppiato una rissa?
Si meritava quello e anche altro!
Il primo a proferire parola fu Damian:- Anche se non me ne importa nulla di quell'inutile ballo, mi piace trasgredire le regole:chi viene con me?-.
Ci guardammo negli occhi e capimmo di essere tutti d'accordo.
In fondo se non le facciamo adesso queste cose, quando sarebbe ricapitato una seconda volta?
Finalmente sistemata la situazione, continuammo le nostre ore scolastiche, come se nulla di tutto quello fosse accaduto.
Nonostante si fosse risolto tutto, avvertivo ancora una spiacevole sensazione: era stato fin troppo semplice.
Infatti quando aprii il mio armadietto, trovai un biglietto con su scritto: ritornerò presto, non me ne andrò così facilmente dalla tua vita.
Non riuscendo a sopportare altro, corsi via.
Non potevo avere una vita qualsiasi come una ragazza della mia età!?
Sentivo ripetere più volte il mio nome, ma mi accorsi, che erano più voci a chiamarmi.
Fantastico, mi avevano seguito anche gli altri.
Nonostante ciò non mi fermai, fino a quando mi trovai costretta siccome eravamo arrivati al ciglio di un bosco.
Tutto mi riportava a qui, non sarei mai riuscita ad abbandonare il passato.
Mi guardai intorno, quasi come se fossi ritornata indietro nel tempo, ma appena vidi Crystal di fronte a me venni catapultata di nuovo nella realtà.
Nulla sarebbe ritornato come prima.
Feci due passi indietro, allontandomi di più dal mio presente, ma trovandomi a un passo dalla morte.
Ero stata troppo distratta dal non accorgermi che dietro di me si trovava un fiume, ma appena me ne resi conto fu troppo tardi:il terreno cominciò a sgretolarsi ai miei piedi e non riuscii più a capire, ciò che stava accadendo.
Potei solo accorgermi di una mano pronta ad afferrarmi e sentire quel nome tanto atteso pronunciato dalle sue labbra, il quale mi era mancato da morire.
Si era ricordata di
me, ma quando mi voltai nella sua direzione, non riuscii a vederla.
Per salvarmi, era caduta lei nella corrente del fiume.
Eccomi qui dopo tre giorni!
Mi era mancato scrivere, ma finalmente ho avuto anch'io un pò di vita sociale.
Finalmente Vincent se n'è andato, ma molti altri problemi e misteri aspettano i nostri personaggi.
Inoltre già da questo capitolo possiamo notare, quanto hanno stretto amicizia grazie alla situazione tra Vincent ed Alex. Infondo è stato fondamentale anche lui per questa storia.
Se vi è piaciuta, continuate a mettere stelline per sostenermi e a commentare.
Ringraziamenti a:
Buona serata a tutti!
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