Capitolo 7


Levi's pov

Guardo Hanji , ancora indeciso sul da farsi , mentre una domanda mi sorge spontanea :

-Dove cazzo lo trovi ?-

Inclino un sopracciglio , incrociando le braccia al petto e sedendomi vicino a lei a gambe accavallate , e fa un sorso dalla tazza , ridacchiando . Punta i gomiti sulla scrivania , mettendo poi la testa sulle mani.

-Ci dovrà pur essere scritto l'indirizzo di casa sua , da qualche parte .-

Borbotta e si agita incominciando a muovere il mouse per controllare meglio da tutte le parti .

-Devi controllare a casa sua ? – mi alzo dalla sedia , continuandola a guardare .-No, la controllerai tu.- mi risponde , recuperando la tazza ed andando verso la cucina , ma la fermo per un braccio , guardandola storto.

-perché proprio io ?-

Sospira e riappoggia la tazza sulla scrivania , passandosi una mano nei capelli raccolti in una cosa alta.

– sembra evidente . Preferisce gli uomini alle donne , dato che le sue vittime sono solo maschi di tutte le età.-

Mugolo , preparandomi psicologicamente a ciò che dovrò affrontare questa sera.- per fortuna non dovrò vestirmi da donna .-mi appoggio con la schiena vicino allo schienale della sedia , rimanendo a braccia incrociate , e guardo a terra , in direzione dei miei piedi che sono l'unica cosa interessante da guardare in quel momento.

-Non sarà necessario.-

Mi avvicino ai monitor , osservando la foto del sospettato .

Eppure , sembra un ragazzo normale che conduce una vita normale .

[...]

Hanji è riuscita a racimolare alcune informazioni su Eren . Pare che sia uno studente liceale , ultimo anno per la precisione , con ottimi voti e due migliori amici . Ha perso i genitori in un'incidente stradale e vive anche solo nella loro vecchia casa. Parcheggio fuori casa del ragazzo , in un vicolo buio , e ,prima di scendere , controllo il perimetro di essa stando attento ad osservare anche qualche via d'uscita in tal caso debba scappare velocemente se la situazione non è delle migliori . Guardo Hanji nell'auto , che ha un portatile sulle gambe e mi annuisce , facendomi segno che posso proseguire liberamente . Mi acquatto , proseguendo in modo tale da non essere molto visibile , e cammino verso l'abitazione . Ho avuto modo di osservare meglio la casa di modeste dimensioni , avente due piani di cui quello inferiore ha le luci accese . Avanzo , aggrappandomi poi ad una sporgenza che mi permette di poter entrare in una delle finestre socchiuse al piano superiore . Sono entrato in quello che sembrerebbe uno studio . I libri disposti ordinatamente nella libreria . Una modesta scrivania , senza nemmeno un granello di polvere ,padroneggia al centro della stanza . Cammino , osservandomi intorno , ma una voce mi fa balzare sul posto :-Cosa ci fai tu qui ?-

E' la voce del moccioso.

Non faccio nemmeno in tempo a voltarmi che un dolore lancinante alla spalla mi fa mugolare a denti stretti. Guardo la mia spalla : il moccioso mi ha ficcato un coltello nella carne . Poggio la mano sul manico e cerco di tirarlo fuori . Lo guardo male , quando si avvicina a me , e noto una scintilla di pazzia nei suoi occhi , che erano completamente diversi al nostro primo incontro ed ora sono coperti dalla pazzia con la pupilla , talmente piccola , da sembrare inesistente .

Tra le mani ha una siringa , il cui ago lo infila direttamente nel mio collo facendomi perdere i sensi in poco tempo.

-Buonanotte , agente Levi Ackerman.-

Sento sussurrare da lui nel mio orecchio, prima di accasciarmi al suolo con gli occhi chiusi. 

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