Capitolo 15

Il ragazzo castano è ancora sotto i miei piedi , che continua a contorcersi mugolando dal dolore del calcio precedente .
Lo afferro per il capelli, lui mi guarda con gli occhi sgranati ed un sorriso inquietante stampato sul volto.
Lego alla sedia il moccioso che ancora implora di fargli del male.
Che devo esagerare.
Sbuffo:-Se mi dai il tempo ti ammazzerò anche.-
Borbotto io.
-Sei troppo calmo.-
Ringhia, per poi ridacchiare .
Una risata maniacale che rimbomba in quella stanzetta così piccola , imprimendo il suono sulle mura.
Gli tiro un pugno in pieno viso, sulla mascella , facendogli sputare del sangue .
Del sangue che imbratta anche un po' la mia faccia.
-Mi hai rotto il cazzo.- sbotto.- potrò sembrarti calmo, ma nella mia testa già ti ho ucciso tre volte .- mi pulisco la faccia con il dorso della mano,facendo un verso di disprezzo.

Tiro fuori il coltello e lo incomincio a premere sulla sua pelle, creando dei solchi profondi .
Mugugna dal dolore, ad occhi chiusi , cercando di districarsi dalle cinghie con cui l'ho legato alla sedia.
-Cos'è , non avevi detto tu che dovevo farti del male ?-
Gli rimbecco in modo ironico, continuando a disegnare sulla sua pelle .
Respira velocemente, strizzando appena gli occhi la cui pupilla è ritornata normale.
-continua.-balbetta.
-mh...-
Poggio il coltello sul colletto della sua maglietta e la strappo via , graffiandogli poi il ventre con la punta lucente della lama. Inarca la schiena , strizzando gli occhi, mentre noto l'ennesima erezione che cresce tra le sue gambe fasciate dal pantalone.
-Che schifo.-
Commento acido, premendo il ginocchio sul cavallo dei suoi pantaloni in modo tale da salire sulle sue gambe.
-ti si sta alzando ?-
Ghigno , premendo il coltello un po' più giù del suo stomaco e lo rimango lì , facendolo urlare dal dolore.
-musica per le mie orecchie.-
Sorrido.
-Da quanto ho aspettato questo momento. Vorrei assaporarmi ogni attimo.-
Abbasso lentamente ciò che ho addosso e prendo in mano il mio membro.
Volta la testa , quando rilascio un grugnito a denti stretti .
-Ti faccio eccitare anche io ?-
Inclina un sopracciglio, senza smettere di ridacchiare .

Roteo gli occhi:-mi procuri solo disprezzo.- ringhio a denti stretti, affondando di più con il coltello nel suo addome , mentre gemo e , prima di venire, affondo il mio membro eccitato nella sua bocca , premendolo fino in fondo.
Fa dei versi strozzati, lacrimando e strizzando gli occhi, dimenandosi sulla sedia.
-non volevi questo , puttanella ?-
Ghigno, affondando di più e trovando le pareti della sua gola molto scivolose , tanto che non riesce nemmeno a muovere né la bocca né la lingua.
Stacco il mio cazzo, venendogli a spuzzi , accuratamente , nelle ferite appena procurate.
Ansimo, guardandolo negli occhi , e sfilo il coltello dal suo addome facendolo urlare dal dolore.
I suoi occhi sono sgranati dalla paura , ora .
Mi fa quasi pena.
Quasi.
Prendo il coltello tra due mani e lo innalzo sopra la testa.
-Ti prego.-incomincia a balbettare, tremando peggio di una foglia.-non farmi del male.-
Ora sembra completamente un'altra persona ; che soffrisse di personalità multipla , bipolarismo ?
-perché non dovrei ? -inclino la testa , abbassando lentamente il coltello in direzione del suo petto, e lui strizza un occhio, mugugnando addolorato.
-me l'hai detto proprio tu...-poggio la lama sul suo petto.-Volevi che ti facessi del male.-
Le sue guance vengono solcate da lacrime salate , e non mi ci vuole molto a capire che sta piangendo .
-Perché ora piangi ?-
Ringhio faccia e faccia.
Mi sta facendo incazzare .
-Sono io quello che dovrebbe piangere. Privato di una ragazza ... privato di una vita.-
Gli sibilo ogni parola con disprezzo, premendo la punta della lama sul suo petto.
Sussulta :-Sono geloso di te . Ecco tutto. Volevo che nessuno ti toccasse, a parte io.-
Ammette a testa bassa .
Lascio cadere il coltello sul suolo ,ad occhi sgranati, che produce un fastidioso suono stridulo .

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