Capitolo 11.

Finalmente oggi è venerdì. Il resto dei giorni è passato lentamente. A scuola la solita monotonia, nel pomeriggio ho studiato e ho evitato di vedere Jason, perché preferivo stare sola, e la sera sono andata sempre da Margot. Ancora non ci sono novità per lei e i medici continuano a dire che è in una situazione statica.

Scendo in cucina per andare a fare colazione. Ai fornelli trovo mia madre che si sta facendo una tisana.

«Buongiorno» dico.

«Buongiorno» dice «dormito bene?»

«Si» dico mentre metto la tazza di latte nel microonde.

Ci verso una bella quantità di cereali al cacao e inizio a mangiare sedendomi davanti alla finestra. Oggi c'è il sole, sembra faccia caldo ma sono sicura che quando uscirò fuori mi rimangerò queste parole. Non mi va di fare il pezzo a piedi per prendere il pullman ma è l'unica soluzione visto che la macchina serve alla mamma la mattina e non mi accompagnerebbe mai a scuola.

Alle 7:45 stranamente sono già pronta quindi posso fare con calma il pezzo a piedi, fino alla fermata. Questa mattina i miei tempi sono stati più accellerati del solito, il che mi sorprende.

«Io vado, ciao mamma» urlo per farmi sentire a mia madre che sta al piano di sopra.

«Ci vediamo dopo» dice mentre sto per chiudere la porta.

Salgo sul pullman e riesco a trovare un posto vicino ad una ragazza. Prendo il mio Ipod e metto le cuffiette per sentire la musica. Qualcuno mi chiama strattonandomi il braccio, mi volto per vedere chi è e gli occhi blu dell'altro giorno mi travolgono di nuovo.

«Tu sei la ragazza dell'altro giorno giusto?» chiede incuriosito «a cui gli sono caduti i libri..» aggiunge.

«Ehm si» dico.

«Piacere io sono Ethan» mi dice ponendomi la mano, gliela stringo e mi presento anche io, poi dice: «scusa per i libri ma stavo uscendo di fretta»

«Tranquillo» dico, sorridendogli.

Mi rimetto composta nel mio posto e faccio partire la musica. Ripenso a questa stupida conversazione avvenuta col ragazzo dagli occhi blu, mi sembra si chiamasse Ethan e in volto mi si stampa uno stupido sorriso.

Arrivati a scuola, scendo dal pullman e c'è il ragazzo di prima ad aspettarmi. «Ciao» dico ridendo.

«Ci facciamo il pezzo a piedi insieme?» chiede.

«Okay» dico.

«Sei nuova? Non ti avevo mai vista prima» dice. Questa domanda mi fa quasi ridere, come glielo spiego che ho avuto una sorta di cambio look?

«No, ci sono sempre stata e che..» non riesco a finire una frase perché un ragazzo biondo ci interrompe.

«Amico, vedo che fai conquiste» ridacchia guardando prima me poi il suo amico. Ethan gli lancia un pugno sul braccio per scherzare e io sorrido imbarazzata.

«Comunque io sono Brian» si presenta il ragazzo biondo.

«Piacere Flaminia, ma puoi chiamarmi Flam» dico.

«Allora di cosa parlavate?» chiede Brian.

«Di quando si sta bene senza di te» scherza Ethan facendomi l'occhiolino

Mi sento in imbarazzo in questo momento e non so come comportarmi. In meno di mezz'ora ho conosciuto due ragazzi che hanno preso subito confidenza.

Al cancello vedo Dakota. Saluto i ragazzi e corro subito da lei, la mia salvezza. L'abbraccio e ci salutiamo.

«Chi erano quei due eh?» mi chiede.

«Due tipi che ho conosciuto questa mattina» rido.

«Perché a me non capita mai una cosa del genere? Pure io voglio venire a scuola e conoscere due fighi come loro» non posso fare altro che ridere per questo suo atteggiamento, sembra desolata.

«Non c'è niente da ridere, tu non hai idea di quante ragazze gli sbavano dietro a quei due e tu li conosci» dice.

«Te li presento allora» dico.

Le si illuminano gli occhi: «Sii» dice abbracciandomi e le dico che appena ci sarà un'occasione glieli presento.

Entriamo in classe due minuti prima dell' inizio della lezione. Vado a sistemarmi nel mio banco in fondo e vedo Jason entrare in aula. I nostri sguardi si incontrano per un attimo, dopodiché abbasso lo sguardo. In questo periodo lo sto evitando perché mi chiede spesso di uscire e non voglio che gli vengano strane idee e si illude.

«Buongiorno» sussurra mentre va a sedersi nel banco davanti a me. Non faccio in tempo a rispondere che il professore entra in classe.

«Buongiorno ragazzi, separate i banchi. Test a sorpresa» annuncia con tanto di sfacciataggine. Tutti iniziano a protestare e a lamentarsi. Credo che sia matto, non si può fare un test di chimica a sorpresa, andrà male, perlomeno a me.

Jason riesce a passarmi qualche risposta, il resto le metto a caso. Se solo ci avesse accennato di questo test mi sarei tenuta pronta a ogni lezione. La prossima settimana devo recuperare il voto perché non posso permettermi di finire l'anno con l'insufficienza a chimica.

Al suono della campanella, Dakota scatta in piedi e viene verso il mio banco, la rabbia le si legge in faccia: «ti sembra una cosa normale? Sono sempre più convinta che questa scuola faccia schifo. Per fortuna è l'ultimo anno» sbuffa.

Jason si volta e ci lanciamo un' occhiata, vorrei ridere ma non posso altrimenti la mia amica se la prenderà anche con me, quindi mi limito a dire: «È da pazzi, la prossima settimana devo recuperare»

«Come tutti, penso» dice e torna al suo posto perché l'ora di matematica è iniziata.

La mattinata é cominciata da poco e già sono successe troppe cose. Spero che non ci saranno altre sorprese.

A ricreazione accompagno Dakota al bar per comprarsi qualcosa da mangiare. All'ingresso vedo Ethan e Brian: «Ciao ragazzi» dico.

«Ciao Flam» dice Brian mentre Ethan mi fa un cenno.

«E tu sei?» chiede a Dakota. Ho capito che Brian è cosi aperto con tutti e non si fa scrupoli a fare amicizia.

«Ehm.. Piacere Dakota Anderson» dice allungando la mano. I ragazzi le si presentano e credo che lei stia morendo dalla vergogna.

«Noi andiamo che dobbiamo scendere fino alla palestra» dice Ethan. Li salutiamo e vanno via. Dakota inizia a esultare e abbracciarmi, rimango sorpresa da che effetto gli fa quei due tipi.

Mentre torno a casa decido che il pomeriggio lo passerò senza pensare alla scuola. Dopo una settimana faticosa, piena di test e interrogazioni, un pomeriggio tranquillo è meritato. Domani, inoltre, è sabato e non ci saranno lezioni, quindi posso approfittare per mettere in ordine la mia stanza e dormire.

Mia madre è uscita appena dopo pranzo e ora sono sola in casa. Accendo la radio e faccio partire la musica ad un volume abbastanza alto. Sulle note di "Adore" inizio a sistemare la stanza. Solitamente non ascolto questo genere di musica ma quando si tratta di fare pulizie o attività fisica, le canzoni del momento sono perfette.

Inizio col togliere il mucchio di vestiti dalla sedia, mettendo da lavare quelli sporchi. Dopodiché inizio a spolverare la scrivania e le mensole. Mi metto ad osservare le foto che ci sono in camera. Alcune sono io da piccola, in altre ci sono le mie amiche e ce n'è una, credo sia la più bella, di me e Margot, in secondo superiore. Mi ricordo benissimo quando ci facemmo quella foto: eravamo alla festa di fine anno della scuola, era la prima volta ed eravamo tutte elettrizzate dall'idea di poter ballare tutta la notte. Al ricordo di quella sera mi scende una lacrima e allo stesso tempo mi si stampa in faccia un sorriso.

Quando ritengo che la mia stanza sia abbastanza in ordine e pulita, decido di andare a farmi una doccia prima di stendermi sul letto.

Mentre l'acqua scorre sulla mia pelle, penso a tutte le cose che sono successe nell'ultimo periodo: il mio cambiamento, l'amicizia con Jason, l'incidente di Margot e oggi quei due ragazzi. Non so cos'altro mi aspetterá ma sono curiosa di scoprirlo vivendo ogni istante.

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