Dopo essere ritornato nella sua stanza a casa, Goro, avvolto da pensieri maligni e benigni riguardo Ren e Joker Ombra, decise di sgattaiolare via ed entrare di nascosto nella casa benessere di Ann e Ryuji, situata vicino alla palestra, aprendo la porta con un calcio.

Si diresse al secondo piano e fronteggiò la piscina normale pulita e piena d'acqua, con delle luci all'interno che alternavano colori come il giallo, il blu, il rosso e il verde. 

Senza scrupoli, nel buio della stanza, si privò di ogni indumento, compresa la biancheria intima e s'immerse nella piscina completamente, per bagnare i lunghi capelli sporchi d'impronte di Ren tra le ciocche castane. Era da solo nelle luci di una grande vasca piena di rilassamento. 

«Il solito stupido, Amamiya», rise da solo.

«Mi lasci perire le mie pene sul letto e mi critichi alle mie spalle? Sei sleale, ed è questo che insieme alla tua illegalità, stoltezza, il tuo essere un traditore a vita, mi attrae molto di te. Capisco come Yusuke ti abbia appigliato, con una personalità comunque molto complessa e buia, ogni volta si scopre qualcosa di lui che non immagineresti mai».

Improvvisamente, Ren si fece vedere tra le varie fioche luci a bordo piscina, nudo, col riso sulla bocca e lo sguardo perverso negli occhi grigi. Goro ebbe un fremito, non se lo sarebbe mai aspettato, poi in un secondo momento abbassò le iridi rosse verso Ren e col dito indice della mano destra lo invitò a entrare nella piscina con lui. 

Il corvino non se lo fece ripetere due volte a gesti e voce, si tuffò dalla parte più profonda della piscina e raggiunse Goro, bloccandolo al muro della piscina, «Va bene. Avrai ragione riguardo al Metaverso...», gli toccò il braccio sinistro e lo fissò profondamente negli occhi.

Goro ridacchiò, «Dirmi che avevo ragione non conta. Tu sei e rimarrai la mia risorsa e la mia rovina», Ren avvolse le nude e umide braccia attorno al collo di Goro e lo baciò sulle labbra, mentre il detective posò le mani sui glutei del corvino e ricambiò il peccato, approfondendo quanto poté fino alla morte del fiato. 

«Capisci che la nostra è sempre stata solo amicizia di letto?», sussurrò Goro nel suo orecchio, sotto i capelli neri fracidi di acqua, «Ora me ne rendo conto», rispose Ren, staccandosi alla fine del bacio. Goro scoppiò a ridere ancora e scrutò i dintorni, controllando non ci fosse nessuno.

«Dove sono i tuoi vestiti, Joker?», domandò a Ren, stuzzicandolo.

«Non lo so, i tuoi dove sono, Crow?», domandò a sua volta a Goro.

Il castano ghignò, «Non lo so».

«Restiamo qui tutta la notte, allora?», domandò ancora Ren, a cui Goro rispose con un'alzata di spalle. Dopodiché profittò della calma per prenderlo tra le braccia e inchiodarlo al muro della piscina, «Dimmi, grande genio, vuoi tornare a piedi a casa nudo?».

Ren s'ammutolì per tre abbondanti minuti prima di parlare, «Non vorrai mica...».

Goro lo spostò di lato, spingendolo, poi cominciò a nuotare per raggiungere l'altra sponda della piscina. Ren decise di seguirlo e quando approdò dall'altra parte batté il suo corpo contro quello dell'altro, lanciando un urlo, piuttosto che lieve gemito. Il castano a quel punto dal retro schiena gli coprì la bocca, «Sssh, non vorrai farci scoprire... non urlare», gli comandò.

Rem girò gli occhi e si girò di fronte a Goro, incrociando le braccia sul petto, «Ci giri sempre intorno. Dillo, dillo che ti piacerebbe entrarmi con tutto te stesso, procurandomi quei dolori atroci che solo nella cabina provai, l'anno scorso», minacciò.

Akechi strinse lo sguardo in sua direzione, «Inizi anche tu ad analizzarmi, eh?».

«Sei solo orribilmente prevedibile. Sei uno yandere», provocò, «Non ti sei fatto un esame di coscienza? Sapevi che io ero già fidanzato con Yusuke, e nonostante ciò, ti sei permesso di baciarmi e toccarmi nelle parti dove sono più sensibile, facendomi provare i dolori e i piaceri più brutti e belli della mia vita», aggiunse e girò la testa di lato.

«Se ti ricordi, noi due già ci conoscevamo nel profondo, ricordi le terme? Tu mi avevi già visto nudo e viceversa, ma ho letto i tuoi occhi mentre cercavi di fare il serio parlandomi di tua madre. Confessa cosa ti piace maggiormente di me? Non di certo il pugnale inteso come arma, perché se solo provassi a infilarlo potresti provare il peggio, vero?» disse Ren.

Goro arrossì sul volto, una cosa che non faceva spesso, forse solo una volta gli capitò con Yusuke. Nessuna parola uscì dalla sua bocca al momento. Intanto Ren gli si avvicinò.

«Andiamo nella camera da letto, la casa non è abitata da nessuno e la notte non ci sono clienti. So quel che vuoi. Se non è parte di una storia d'amore, allora è parte di desiderio carnale. Goro Akechi, una cosa ho imparato anche da me stesso ultimamente: amarsi non costa nulla se prima non ti rendi conto di chi hai di fronte. Tu e Yusuke non ci avete pensato due volte a concedervi quando vi ho lasciati da soli e quasi mi baciavo da solo per questo!».

Gli prese il mento a coppa, arrossendo anche lui sulle gote, perdendo lo sguardo su di lui, lasciando poi la presa e rimanendo in silenzio viso a viso, fissandosi reciprocamente dubbi, emozioni, errori, peccati e decisioni importanti, entrambi col rossore sui visi permanenti.

«Mi stai chiedendo indirettamente di diventare il tuo amico di letto, Ren?».

«Esatto».

Ren depositò un sorriso malizioso sulle labbra e, reggendosi al bordo piscina con il braccio destro, con la mano sinistra tracciò il petto di Akechi sott'acqua, raggiungendo la sua grandezza e rise. «Va bene, però a questo punto devi lasciare Yusuke a me. Sir K. mi ha detto che mi ama, ha solo paura di dirmelo. Perciò, ora vorrei solo divertirmi con te», ghignò.

«Quanto lo fai complicato! Restiamo amici di letto, va bene? Riprenditi il tuo artista», disse Goro, provocando una reazione di imbarazzo da parte del corvino, «Va bene, forse è quello che volevo fin dall'inizio, ok?!», urlò disperatamente.

Goro accigliò, scioccandosi della confessione, «Cosa?!».

«Mi hai sentito, yandere», Ren ridacchiò e uscì dalla piscina, seguito da Goro e la notte terminò tra le lenzuola.