Cap. 12 - Notizie Improvvise.

Ann prese la sua decisione, Kayoko doveva conoscere Ren davvero, senza limiti di vicinato, per fargli rendere conto di aver sbavato dietro le natiche dell'insegnante di danza della sua amica, prima di correre dietro a Kitagawa.

Pertanto, chiamò e invitò a andare a pranzo a casa sua e di Ryuji. Invitò tutti i vecchi Ladri, Goro Akechi e anche Kayoko, con lo scopo di voler riappacificare gli animi in guerra come Ren e Yusuke. Ren, dotato di orgoglio del cuoco "provetto", spostò l'invito a casa sua, dove si offrì di preparare un ottimo pranzetto per tutti.

Rimaneva solo chiamare Morgana e da invitare, il quale rifiutò, vista la lontananza dalla città in cui stesse passando le vacanze. A quel punto si organizzò il pranzo a casa di Ren e Yusuke.

Ren allora si recò in cucina e, mettendosi davanti ai fornelli, attivò le sue abilità culinarie e preparò del sushi, ramen, curry e altre leccornie giapponesi varie per stupire gli altri Ladri, maneggiando ogni ingrediente con maestria e bravura.

Mentre cucinava teneva saldo lo smartphone tra la guancia e la spalla destra chiamando gli invitati e avvisarli dell'orario in cui avrebbe servito il pranzo.

«All'una, bro? Beh non lo so, Ann è nella doccia adesso... non credo ci mettiamo tanto! Saremo da te in tempo, sono sempre veloce per del buon ramen preparato da un amico!», rispose Ryuji al telefono, «Con noi verrà qualcuno, ti dispiace aggiungere un posto a tavola?».

«Ma no, figurati! Chi è, un vostro amico?», domandò Ren, con curiosità.

«No, è l'insegnate di danza di Ann, Kayoko Shimizu, credo sia anche tua vicina di casa, giusto?», espose il biondo, senza sapere che Ren le sbavò dietro l'anno precedente.

Egli, come udì il suo nome volle sprofondare nella terra e non più riemergere per affrontare la brutta figura con la donna che lo vide nudo. Deglutì e si fece forza di rispondere. «Ah, scommetto ti ha detto della mia vecchia cotta per lei...», mugugnò.

«Una specie...», rispose Ryuji, «Comunque la portiamo con noi, almeno potete parlare e chiarire le cose, no? Ha detto che l'ultima volta che avete parlato l'hai subito liquidata per non parlare».

Ascoltando, Ren s'innervosì e lasciò la presa sul manico della padella, facendola cadere sul piano cottura e producendo un gran rumore, «Certo, io che vado dietro alle donne più grandi di me, dicevi spesso? Fu una sola notte... io- io non devo dare altre spiegazioni...».

«TE LA SEI SCOPATA?! QUELLA HA QUARANT'ANNI!», Ryuji rimase scioccato.

«IO NE HO VENTIQUATTRO E COMUNQUE T'IMPORTA, RYUJI?!», urlò il corvino, poi abbassò il tono della voce, cercando di riprendersi, «... ora ti lascio, sto cucinando, basta parlare di questo», si fermò, guardandosi attorno: tutto tranquillo nel salone. Yusuke preparava la tavola.

Ren fu invaso dal nervosismo per pochi minuti, i suoi pensieri viaggiavano tra Yusuke e Akechi, i loro baci e soprattutto l'attenzione del detective, il modo in cui lo faceva sentire importante senza chiedere nulla se non solo il corpo e l'anima.

Un pensiero già distorto nel suo complesso. Ren scosse la testa.

Esattamente dieci minuti dopo tutti i Ladri si presentarono alla porta e Yusuke li accolse nel salotto, poi li invitò a sedersi alla tavola imbandita. Un minuto dopo Ren uscì con i piatti in palmo di mano e li distribuì a tutti con sorriso, a parte Kayoko, che disse.

«Visto che coincidenza? Sono la maestra di danza di Ann... confesso che mi vergognavo a dirtelo, mi spiace», si scusò, mortificandosi.

«Stupefacente, vero? Come se io non ti conoscessi già...», ironizzò, riferendosi al passato. Nel frattempo, Goro entrò in casa come ultimo ospite giusto per vedere la scena e scoppiare subito a ridere, reggendosi lo stomaco per la perdita di respiro.

«Povero Amamiya, ti costa sapere le notizie impressionanti da un momento all'altro, eh? Guardati, stai arrossendo come un pomodoro. Non ti fai capace ancora di ciò che hai combinato? Non ti compatisco».

«Tu stai zitto!», interruppe Kayoko, arrossendo.

«Non è cosa di parlarne», smorzò Ren.

Goro s'ammutolì, Ren quindi s'alzò dal tavolo. «Ho dimenticato di prendere la salsa di soia per il sushi, torno subito», disse e corse in cucina, seguito da Goro con la scusa di prendere una cosa dal frigo e come il corvino entrò nella cucina il castano s'infiltrò e chiuse la porta, restando dietro la schiena del corvino.

«Che fai Goro? Vuoi ancora incantarmi per poi uccidermi? Ci provi anche tu con la mia vicina? Non eri tu a insultare me per la stessa medesima situazione?», insorse.

Akechi ghignò, scivolò la mano sinistra in mezzo alle sue gambe e gli coprì la bocca in tempo con la destra per nascondere un suo gemito strozzato, infilando le dita all'interno. Ren non si oppose e chinò il capo indietro per godere quelle deliziose dita nude.

«No, ma lo sai che mi diverto quando ti metto in imbarazzo, Renren. Se solo ti vedi come sei carino quando arrossisci ...», sibilò Goro, non abbastanza in tempo per finire la frase. Ren lo interruppe con un feroce bacio. Akechi spalancò gli occhi e ricambiò, facendosi spingere con la schiena contro la porta della cucina.

«Non fare così... sei troppo aggressivo!», stuzzicò.

«Oh no, so cosa vuoi e ti darò tutto. Mi spoglierò volentieri per essere toccato da te», Ren ricambiò la provocazione.

«Ti odio, Amamiya», borbottò Goro, prima di uscire dalla stanza e tornare al suo posto.

Contemporaneamente Goro e Ren, dopo essersi seduti uno accanto all'altro al tavolo, cominciarono a scambiarsi occhiate di amore e odio. Ren s'intimidì dagli occhi ballerini dell'altro e deglutì spostandosi lontano da lui con la sedia evitando di arrossire ancora a causa di ciò che accadde in cucina.

Ren si alzò di scatto di nuovo dalla sedia dopo aver visto che tutti avevano mangiato la prima portata, «Va bene, vado a prendere il curry... che nessuno mi segua in cucina!», urlò, riferendosi ad Akechi, ne aveva avute abbastanza per affrontarlo ancora.

Nonostante tutto la sua mano insisteva di toccarsi, con la schiena contro il muro della stanza di fronte ai fornelli, ma alzò il percorso ed entrò nella bocca, mangiucchiandosi le unghie dal nervoso e l'agitazione. Quei sentimenti per Akechi iniziavano a crescere e più voleva stargli vicino, più voleva baciarlo, essere suo in eterno. Yusuke, forse, era svanito dalla sua mente.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top