3. Seconda Strofa: My teeth are flames, you are the nest.
Ho di Lei molte immagini nella testa. Un disordine variopinto di video musicali, foto rubate dai paparazzi, rumorspiccanti e flash news da far gridare allo scandalo. All'inizio vedo Lei: è la prima volta che compare in tv. Ha i capelli d'oro, la pancia piatta scoperta, e un microfono auricolare per potersi muovere a ritmo; sullo sfondo, le pallide figure sfocate dei ballerini in tuta verde pistacchio intenti nel replicare pseudo-roboticamente la coreografia della Regina come un esercito di mantidi religiose maschio a cui, un passo sbagliato, potrebbe costar loro la testa. Tutt'attorno ci sono le spiagge assolate di Miami sul finire dell'estate; e poi Amber che salta sopra il banco di una tavola calda con i suoi amici sulle note di "Baby Show Me Love". Lo schermo si spegne e l'immagine scatta in avanti di un anno: vedo Amber esibirsi ai Video Music Awards tra gli applausi del pubblico in visibilio, vedo la standing ovation per il primo Grammy e subito dopo la relazione scomoda con Warren McNamara, l'attore che di lì a qualche mese l'avrebbe pestata a sangue. Rivedo la foto del volto tumefatto della mia Regina che rimbalza in amplificazione tra i mipiace e i retweet per tutta la rete in un vortice infernale di condivisioni globali. Lo schermo sobbalza di nuovo: mi trovo ormai all'inizio del 2019, quando Amber decise di prendere la prima pausa dalle scene dopo tre anni di trionfi. E poi la rivedo mentre torna l'anno successivo con un secondo travolgente album e un tour da milioni di dollari che aveva dato il tutto esaurito ancora prima del calcio di inizio. Ma il 2020, che doveva segnare per Amber Krane una grande rivincita si rivelò alla fine il lasciapassare per l'abisso successivo: siamo a Varsavia, quindicesima tappa europea del Wonderful Hopes World Tour, quando nel bel mezzo della performance di "A Song For The World" un militante di estrema destra salta sul palco e le spara tre colpi al petto lasciandola mezza morta in una pozza di sangue. Alle autorità che lo presero in arresto confessò di volersi vendicare di Amber per essersi esposta a favore dell'accoglienza dei rifugiati siriani. Quella notte fu portata via in ospedale per un intervento d'urgenza al cuore tra la paura e lo sgomento dei fan. Tutto quello che i media fecero trapelare era che si era salvata per miracolo. Una sua foto, con gli occhi stanchi e persi nel vuoto, con il petto avvolto dalle bende e il capo chino sul guanciale è l'ultima immagine che ricordo di Lei: il volto di una giovane donna distrutta dall'odio del mondo. Da quel giorno di Amber Krane non si seppe più nulla.
Io stessa, lo devo ammettere, non mi rendo ancora conto che Lei sia davvero qui. E sono certa che anche Elisa ed Hans siano coscienti di questo stesso sentimento che ci accomuna. La mattina che la rividi sugli stand pubblicitari mi parve quasi di perdere il respiro. Alcuni dicevano che era rimasta paraplegica, altri che era stata rapita dagli Illuminati per poi venire uccisa e sostituita con un androide di fabbricazione giapponese commissionato dalla CIA. Altri tabloid ancora narravano di una sua presunta gravidanza con il fuoriclasse di rugby Sean Terrance, terminata tra l'altro con un aborto spontaneo che l'aveva rigettata nella depressione. E infine, per elencarli tutti, una colonnina del Times, nel 2021, aveva scritto di una specie di "esilio spirituale" di Amber Krane in Kazakistan presso un monastero di sacerdotesse che adoravano un'antica divinità pagana. Insomma, tanti gossip e, fino a poco tempo fa, poche certezze.
Fatto sta che quella che sto per andare a vedere di qui a poco non sembra proprio essere l'Amber Krane che conoscevo. C'è qualcosa nel suo look, nelle sue nuove canzoni, che non riesco a decifrare. È un non so che di attraente ma allo stesso tempo funerario, come se la regalità di questa sua nuova esistenza e i suoni dark-elettronici dei nuovi pezzi che aveva inciso mi conducessero verso di Lei come una calamita, o meglio, come un serpente dalle pupille ipnotiche e dal sonaglio dolce, che t'incanta giusto il tempo di stringerti con le sue spire nell'intento di ingoiarti, di assimilarti.
Non so cosa succederà stanotte. Io, Elisa ed Hans stiamo varcando l'entrata dell'Arena e presto ci ritroveremo in un ventre buio, nell'attesa che si accendano per Amber Krane le nuove luci della ribalta. Rimaniamo qui, in ansia, nell'attesa della sua resurrezione. Amen.
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