Capitolo 8 - quegli strani esseri

 provo a calmarmi e decido di ascoltarli

- l'essenziale è invisibile agli occhi, ricordi? - disse Darren citando alcune frasi del piccolo principe 

- (non ha senso, cosa centra questo libro con le loro orecchie?) - Kurt inizia a citare frasi del libro a memoria, 

- nostro padre che ci leggeva questo libro da piccoli - disse 

- (ricordo mia madre e tutte le lezioni che mi ha insegnato tramite questo libro) -

- è il tempo che hai speso per la tua rosa ciò che la rende cosi speciale - Kurt guarda suo fratello Justin, che ci fissava a braccia incrociate 

- per favore, Justin - Justin sbuffa e fa spallucce

- siamo sempre responsabili per coloro che abbiamo addomesticato, tu sei responsabile della tua rosa - proprio come quando mia madre mi leggeva il piccolo principe, non riuscii a trattenermi dal terminare la frase 

- io sono responsabile per la mia rosa -

- (forse mi son sbagliato, non sono poi cosi dei mostri, solo... ... ... ... strambi) -

- fidati di noi Marco, non siamo qui per farti del male, siamo qui perché abbiamo trovato in te uno spirito affine, credo... -

- (eh!?) - 

- intendi come un anima gemella? - 

- suppongo si possa dire cosi, si - io avvampai

- non sono interessato a fidanzati, scopamici, trombaletto, amici di cazzo, sco... - 

-  non siamo qui per questo - interruppe Justin, superato lo shock iniziale mi calmo, osservandoli meglio mi resi conto che erano praticamente innocui

- (anche con le orecchie e le code da volpe son piuttosto carini) -

- ma esattamente... ... cosa siete? - prima che potessero rispondere sentii qualcuno bussare 

- Marco! - 

- (oddio è il signor Danvers, come gli spiegherò tutto questo) -

- Marco! stai bene? apri la porta o chiamo la polizia - vado leggermente nel panico, 

- è il mio vicino, nascondetevi, ORA! - dico a bassa voce, in una nuvola di fumo si trasformano in volpi ed uscirono dalla cucina, sento di nuovo bussare con forza, mi affretto ad andare in salotto, temendo che il vicino possa forzare la porta per entrare, 

- Marco apri! -

- arrivo, arrivo - apro con timore la porta e vedo il signor Danvers sul pianerottolo 

- buonasera signor Danvers - cerco di mantenere la calma come nulla fosse successo 

- cos'era tutto quel trambusto? - rimango in silenzio per un minuto, rimescolando le parole che possano spiegare qualunque cosa lui abbia sentito, 

- quale trambusto? - 

- ho sentito gridare -

- (oddio, e mo che gli dico? ma che poi, mi dico io, ma na manica di stracazzi tuoi no? sempre li ad origliare e spiare sta? che gli dovrei dire mo a questo?) - nel panico gli risposi la sola cosa che mi passò per la testa 

- oh, uno scarafaggio mi era volato addosso, cosi ho urlato - lui mi guarda dubbioso 

- sicuro? - 

- (no, ma se ti dico, tre strafighi con orecchie e coda da volpe mi son entrati in casa da non so dove, mi prendi per coglione, quindi...) - lui infila in suo testone dentro per guardare da solo, mi dava tremendamente fastidio quando si intrometteva troppo, ma era il padrone di casa, dovevo sopportare 

- pulisci! - mi guardò con uno sguardo disgustato 

- deve esser lurido se hai gli scarafaggi -

- (c'e pure lei, quindi questo edificio è completamente lurido) - forzai un sorriso 

- certo signor Danvers - all'improvviso mi starnutisce addosso, senza curarsi dal chiedere scusa, 

- salute - 

- non hai animali in casa vero? - mi sorprende la domanda, non mi aspettavo percepisse i ragazzi 

- nessun animale signore - 

- sai che son contro le regole - disse mentre si puliva il naso colante 

- son allergico a cani e gatti o ad animali col pelo, in generale -

- (forse per questo nessuno ti si caga di striscio) - 

- si me lo ricordo signore - dissi con il tono di quando tuo nonno novantenne ti ripete per la centesima volta la sua vita, mi starnutisce ancora una volta addosso, io stavo per chiedergli di smetterla quando decisi di trattenermi e di chiudere la chiacchierata il più velocemente possibile, 

- d'accordo, qualsiasi cosa tu stia facendo smettila, va bene? - se ne andò senza nemmeno salutare, io mi mordo la lingua e rientro evitando di rispondere, chiudo dietro di me la porta sospirando per il sollievo, le tre volpi sono sedute davanti a me, ne rimango affascinato, il loro sguardo, il pelo lucido, il portamento, una era la classica volpe rossastra, aveva gli occhi di un arancio intenso, una dal manto argenteo e gli occhi di un argento-grigio cosi freddo e penetrante e infine... ... lei, la riconoscerei tra mille, la volpe che ho inseguito nella foresta finendo per rompermi la testa, manto biondo come il grano appena colto, lucido e folto, occhi di un giallo intenso caldo e penetrante, erano uno spettacolo che suggestiona, 

- (sono tutti cosi carini) - mi dico senza accorgermi di esser arrossito, tornano tutti nella loro forma umana, stavolta senza ne code ne orecchie, senza rendermi conto di ciò che il mio corpo faceva, mi avvicinai a Kurt e gli accarezzai la testa all'altezza di dove erano le orecchie da volpe 

- questo è... -

- (è tutto cosi magico) - rendendomi conto di ciò che stavo facendo mi allontanai arrossendo come un peperone, li guardo di nuovo rimanendone affascinato 

- (non sono poi cosi spaventosi, una volta che li ascolti) - 

- ... davvero affascinante - Kurt e Darren mi sorridono, mentre Justin guarda altrove 

- co... come fate a fare questo? - gli occhi mi si illuminano, stavo dentro un parziale sogno, non solo avevo trovato le volpi che cercavo, ma erano anche tre fighi della madonna e li avevo in casa mia,  Kurt e Darren si guardano 

- magia, suppongo - 

- cosa siete allora? -

- siamo spiriti volpe - dice Kurt 

- già - Conferma Darren, la cosa mi stava eccitando piu di quanto potessi immaginare, ragazzi spiriti-volpe, il mio paradiso esiste davvero

- e perché vivete la? da quanto vivete la? - ero curioso, volevo sapere tutto di loro, volevo poter capire tutto ciò che riguardava il loro esser degli spiriti, volevo... al solo pensare a loro mi faceva batter il cuore 

- ci siamo nati nella foresta - mi dice Kurt sorridendo 

-ci sono molti spiriti sui monti Navarra - continua Darren 

- oh gia... - ripenso all'anziano signore sulle scale 

- ["fai attenzione allora, lassù, si narra che sia dimora di molti spiriti e alcuni di loro non vogliono esser disturbati, non vorrei ti giocassero brutti scherzi"] -

- un uomo mi aveva avvertito su di loro prima di finire nella trappola - mi rivenne in mente un altra cosa 

- ora che ci penso... - mi guardano curiosi 

- mia madre mi parlò delle leggende - mi persi a ricordare il passato con mia madre, 

- quindi voi siete gli spiriti che proteggono le montagne? - chiesi riprendendo il discorso di mia madre 

-potremmo dire si... ... si - annuì Darren, 

- non siamo i soli spiriti che abitano su quei monti, altri ben più malvagi vi abitano - disse Justin guardandomi 

- (non mi piace questa cosa) -

- spiriti maligni? - Mi guarda con uno sguardo malizioso 

- si esatto - Kurt lancia un'occhiataccia a suo fratello 

- non spaventarlo inutilmente, Justin - poi si gira verso di me sorridendo 

- come potrei credere a tutto questo? tu mi dici che venite in pace, lui che mi volete mangiare, tu che siete spiriti volpe che fanno da power ranger la sui monti con annette e lui che siete spiriti maligni, dovete davvero fare pace con voi stessi e mettervi d'accordo... - 

- e se ti do una prova? -  poi fece un sorriso malizioso come il fratello poco prima 

- toccaci - 

- (eh?!) -





!!!DISCLAIMER!!!

approfitto per spiegare un paio di cose, questa è una fan-fiction scritta secondo un dating sim, ovvero come da titolo 'Heart of the fox' scaricabile da play store, sicuramente alcune frasi saranno diverse, questo perché ogni tanto oltre al cambiar il sesso di qualche parola ci metto del mio o tolgo alcune cose, per me, inutili alla mia versione. vi invito a scaricarlo e a provarlo perché io dal canto mio ho adorato alla follia quell'otome game, della genius inc.

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