Capitolo 57 - Black-out
salto tra le braccia di Kurt allo spegnersi delle luci, non ero un amante del buio ed ero facilmente impressionabile
- (che cazzo sta succedendo ora?) -
- Marco tutto ok? -
- si e ora zitto che non voglio staccarmi da te - lo stringevo con tutta la forza che avevo in corpo, ero letteralmente terrorizzato dal buio, impietrito sul posto,
- ahi mi fai un po male Marco -
- se non stai zitto te ne faccio ancora di piu - ero irrequieto non amavo il buio e non ho ricordi del perché,
- qualcosa di strano deve aver fatto saltare l'intero piano -
- vuoi dire che non è normale? -
- di un palazzo solo questo piano è saltato, quando salta la corrente, non salta per magia -
- sicuramente è Justin, c'è lui dietro tutto questo? -
- sull'intero piano? che poi uno che chiama "bestia metallica" un treno lo credi capace di fare questo? - la porta si aprì di colpo lasciando entrare una delle ragazze
- tutti bene qui? -
- si grazie Vittoria, che succede alle luci? -
- qualcuno ha trafficato coi cavi del piano -
- sbrigatevi a sistemarli, intanto fammi uscire di qui -
- certo seguitemi, vi porto fuori -
- (si ti prego) - seguiamo la ragazza fino all'androne delle scale dove trovammo la luce, il solo piano in panne era il nostro, qualcosa di strano, chi è il coglione che traffica con la scatola dei cavi del piano? e perche? non aveva senso quel black out
- mi credi ora? è lui che ha fatto questo -
- e che prove hai? -
- Prove? -
- si, cos'hai per provare che un perfetto idiota in informatica e/o elettronica, abbia fatto saltare tutta la luce su questo singolo piano? - stava per rispondere, ma rimase in silenzio, conscio di non aver nulla
- io lo so -
- portami delle prove e ne riparleremo - scendemmo insieme le scale fino al pianoterra ed uscimmo in strada, ero in iper ventilazione, dovevo calmarmi e prender fiato io mi misi da parte in un angolo
- oh! è la - vidi Kurt andare da Justin io rimasi in disparte a riprendere fiato
- qual é il tuo problema Kurt? -
- non avrai giocato con dei cavi elettrici? -
- non so di cosa tu stia parlando -
- ammettilo, justin! hai cercato di sabotare il mio momento con Marco -
- piantatela - provai a fermarli, ma il panico mi faceva mancare la voce
- credi davvero che io abbia a che fare con tutto ciò? - Kurt di avvicina a Justin e incolla il suo volto a quello del fratello
- si assolutamente - non avevo mai visto Kurt arrabbiarsi tanto e forse sarei dovuto intervenire
- ORA BASTA! - urlai con la poca voce rimastami, cercavo di calmare l'attacco d'ansia,
- ora vedete di piantarla o vi giuro sul vostro dio a nove code che vi prendo a calci in culo cosi forte che per riconoscervi bisogna essre bravi con i puzzle - i due si separano
- io me ne vado, dei ragazzi mi hanno invitato fuori con loro, non aspettatemi - Kurt se ne va senza il minimo sguardo
- non volergliene troppo a mio fratello, lui è... ... ... Kurt è Kurt - per la prima volta vidi il suo volto coprirsi di un triste ed amaro sorriso
- ho del lavoro in piu da finire e mi hanno chiesto di fare gli straordinari, meglio che vada -
- ti hanno chiesto di fare gli straordinari? -
- gia... - Justin abbozza un timido sorriso
- capisco... ... io ho quasi finito, quindi penso di rientrare a casa -
- rientri da solo? ce la fai? -
- si certo - lui tornò dentro ed io intrapresi la strada di casa ripensando alla giornata
- (un guasto elettrico che tocca solo il nostro piano...) - era abbastanza strano come evento
- (e se non è stato justin chi altri avrebbe potuto?) - il timore possa esser stato rupert mi fece ripensare a quel giorno, le mani mi tremavano, ero terrorizzato.
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