Capitolo 49 - il rifiuto
era buio, il buio piu nero, eppure ero sveglio, i miei occhi non volevano aprirsi c'era un sibilo, quasi come un fischio, ero però cosi intontito da non comprendere il suono cosa fosse, era costante ed altalenante, quando finalmente aprii gli occhi ero inorridito da dove mi trovavo, era pieno di macchinari e sbarre ai letti, io ero perfino ammanettato ad uno di essi, potevo muovermi male ero tutto intorpidito, spinsi e rispinsi con tutta la forza che avevo in corpo e finalmente ci riuscii a scavalcare malamente, non appena toccai terra mi risvegliai di soprassalto per via di un fulmine caduto vicino a casa, cercai di camare il respiro, il sogno cosi raccapricciante ed il fulmine mi fecero spaventare a morte.
mi alzai e rientrai, stava diluviando, i ragazzi erano al piano di sotto, Darren stava guardando un film e Justin preparava da mangiare, io presi la giacca e mi avvicinai alla porta
- stai uscendo? -
- si, farò presto -
- ma sta piovendo fuori -
- lo vedo anche io, grazie Justin -
- aspetta vengo con te -
- NO! - dissi con un po troppa enfasi
- non serve, faccio in un lampo - dissi uscendo rapidamente dalla porta e chiudendola dietro di me
- (mi dispiace ragazzi, ma è una cosa che devo risolvere da solo) - iniziai a camminare sotto la pioggia che dopo un po rese inutile la giacca inzuppandomi completamente, non sapevo dove andare, non conoscevo quella ragazza, speravo solo che kurt stesse bene.
camminavo da 2 ore sotto la pioggia battente se non mi erano venuti i reumatismi li, non mi sarebbero venuti mai piu, ero pronto a mollare, pronto a tornare senza di lui, poi finalmente ho sentito qualcosa, era solo un piccolo odore, una piccola traccia, ma sapevo che era lui, ha sempre avuto quel particolare odore tra i capelli, quello era il fiore preferito di mio padre, lo avrei riconosciuto ovunque, seguii quell'odore fino alla fonte e finalmente o trovai, seduto su una panchina in un parchetto della zona, aveva l'aria abbattuta, lei doveva averlo rifiutato, glielo si poteva leggere in faccia, io mi sedetti accanto a lui senza dire nulla, potevo percepire tutto il suo sconforto e la sua disperazione e potevo capire come si sentisse, come se gli avessero strappato una parte importante di se stesso,
- mi... ... - mi abbracciò stretto lasciandosi andare in un pianto amaro e disperato, aveva saputo di esser diventato padre e doveva esser stato scaricato, avrei voluto ucciderla quella stronza, ora mi sarei dovuto occupare di lui e lo avrei fatto volentieri,
- vieni, andiamo a casa - gli dissi accarezzandolo sulla testa mentre lui mi piangeva sulla spalla, era triste come situazione ma non volevo che si prendesse qualcosa per colpa sua.
ci alzammo e tornammo a casa, per tutto il tempo lui rimase avvinghiato al mio fianco destro, non lo mollò neanche per sbaglio, arrivati a casa aprii la porta, i due fratelli corsero subito da noi
- state bene? - chiese Darren
- che è successo? - domandò Justin
- si tutto bene, ora... - dissi io
- la cena è pronta? - chiesi
- quasi, manca poco -
- bene, Darren da una mano a Justin e prepara tavola -
- bene - appoggiò il cellulare sul mobile all'ingresso e si precipitò in soggiorno a preparare tavola
- voi state bene? -
- si, stiamo bene, ora va a finire con la cena Justin - portai Kurt in bagno per dargli una mano, presi un asciucagamano dal mobile e gli asciugai delicatamente il viso ed i capelli erano tutti arruffati per averli strofinati, era cosi carino, gli passai una mano tra i capelli per provare a sistemarglieli, lui mi bloccò la mano, era rosso in volto e vista la lunghezza dei capelli davanti aveva parte del volto coperto, lo lasciai solo 2 secondi andando a prendergli un cambio di vestiti che gli appoggiai su una sedia,
- ecco a te, quando ti senti pronto ti aspetto di sotto - non disse nulla rimanendo a testa bassa, io presi dal mobile un paio di asciugamani per me, io uscii dal bagno al piano di sopra per lasciargli i suoi spazi
- grazie - disse appena fui sull'uscio, io non replicai e me ne andai in camera per cambiarmi, la cena proseguì tranquillamente, ridemmo e scherzammo senza piu tornare sull'argomento.
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