Capitolo 41 - il costo delle proprie scelte

Ci sedemmo a terra e iniziammo a mangiare

- sai cosa mi mancherà di più? - interruppe il silenzio Darren

- cosa? - chiesi curioso io 

- andare al cinema ovviamente, non potremmo mai avere un cosi grande schermo in casa, non passerebbe nemmeno dalla porta - ridemmo tutti insieme, effettivamente da uno come Darren non ci si attenderebbe diversamente

- a me mancherebbe tutto - disse Justin

- come tutto? - chiesi io

- si, in questi mesi ho imparato molte cose di voi umani e ho scoperto sentimenti che non ho mai provato è stata una grande lezione di vita - sorrisi

- (è bello vedere come sia cambiato in meglio Justin, all'inizio era chiuso, introverso e poco amante del mondo umano, per non dire che odiava un po tutti gli umani) - fui felici per loro

- a me... - disse Kurt non guardandomi in faccia, rosso paonazzo, era molto imbarazzato capii che cosa volesse dire o meglio era facilmente intuibile, io lo tirai verso di me abbracciandolo forte

- anche tu mi mancherai molto Kurt - gli sussurrai ad un orecchio, anche se ero convinto che i due fratelli mi avessero sentito con il loro udito finissimo, i due maggiori si unirono all'abbraccio che divenne di gruppo, prendemmo delle foto con la mia macchina e il cellulare di Kurt, volevamo avere dei ricordi gli uni degli altri.

Il tempo dei saluti arrivò ed io come gli altri non nascosi il nodo alla gola e la poca voglia di lasciarli andare, ma era giusto così

- non ti scordare mai Marco -

- no te lo prometto e poi possiamo scriverci su instagram, no? - lui mi sorrise,

- (a me la cosa che mancherà di piu son proprio loro, i rari sorrisi e momenti di tenerezza di Justin, l'interesse per i film e il mondo dell'arte di Darren e...) - sorrisi ripensandoci

- (ed i bei momenti felici e non, passati con Kurt) -

- ovviamente, non c'è neanche bisogno di dirlo - lo abbraccio di nuovo e mi giro verso darren,

- fa il bravo lassù, ok? -

- io son sempre bravo, grazie di tutto - mi abbraccia prima che possa farlo io per l'ultima volta, fu il turno di Justin di darmi i suoi saluti saluti

- grazie di esserti preso cura dei miei fratelli e di me, non dimenticherò mai quest'esperienza, ne di te -

- nemmeno io vi dimenticherò mai Justin - mi prende tra le sue braccia e mi stringe molto forte, sentivo attraverso il suo corpo tutti i sentimenti e le parole non espresse, anche se cercava di contenersi era palese che non volesse andarsene nemmeno lui... li vedo allontanarsi sotto forma di volpi, li seguo con lo sguardo fino a quando non spariscono prima di dirigermi ai piedi della montagna, mi mancavano di già, sento le lacrime scorrere veraci lungo le guance

- (li rivedrò prima o poi?) - tornai in ufficio, volevo assolutamente sviluppare le foto, grazie ai ragazzi conquisterò finalmente quel maledetto apprendistato, volevo vedere se il duro lavoro degli ultimi tempi avesse ripagato o perlomeno se avessi qualcosa per ricordarmi di loro, entrai in ufficio, era pieno pomeriggio di un giorno vuoto, in ufficio non c'era nessuno... cosi almeno credevo, mi presi un caffè sulla strada per la mia scrivania, avevamo dei cubicoli dove potevamo lavorare sui nostri progetti e sui contratti dei clienti, mi sedetti gettandomi sulla mia sedia, ero distrutto per la scarpinata dai monti Navarra fino a qui, non volli dare la colpa all'aver detto addio ai ragazzi, era stata una mia scelta, un mio errore, la mia croce, appoggiai la lumix S1H* sulla scrivania collegandola al portatile,

- oh ciao! sei tornato, fatto belle foto? -

- (dio ti prego no... tutto ma non lei) -

- io son andata con le mie bambine a fare un giro cosi ne ho approfittato per scattare qualche foto -

- (dio... non credo nella tua esistenza, sono blasfemo e mi piace il cazzo... oltre a essermi fatto sbattere da un animale, ma ti prego se la uccidi ora con un fulmine divino sarò tutto cio che vuoi, anche convertirmi alla tua ideologia) - lei parlava e parlava e parlava continuava maledettamente a parlare, non la sopportavo piu, ma lei imperterrita continuava e continuava e continuava, non la smetteva piu di parlare, mi irritava il solo guardarla, avrei voluto farla tacere, ira, rabbia, odio, disgusto, furono i sentimenti che in quel momento mi pervasero, lei era l'essere che piu detestavo, il piu abbietto che conoscessi, l'unico essere umano che volevo morto, 

- le mie bambine adoravano andare al parco dei divertimenti ed è stato in quel... - mi alzai di scatto, sui pensieri della sera prima e le lanciai addosso il mio caffè che si era raffreddato, le sporcai tutto il vestito macchiandolo, sporcai e bagnai anche la cartellina che mi aveva allungato, io scattai in piedi per la rabbia

- NON ME NE FREGA NULLA DI TE, DELLE TUE STRAMALEDETTE FIGLIE O DEL TUO MALEDETTISSIMO PORTFOLIO, VOGLIO CHE MI LASCI IN PACE... dimenticati di me e dei ragazzi, altrimenti il mio caffè potrebbe essere l'ultimo dei tuoi problemi... - sbattei a terra il bicchierino vuoto, presi la mia giacca e mi diressi alla porta,

- pensaci... ... - dissi lasciando trasparire nel mio sguardo e nella mia voce tutto l'odio che provavo per lei in quel momento - 

- se sei ancora da sola un motivo ci sarà - la guardai con odio e disprezzo, trascinandomi fuori, non volevo vedere ne lei, ne nulla che la riguardasse, il solo pensiero di avercela vicino mi dava fastidio e mi disgustava, non solo perche era appiccicosa in modo ossessivo, ma anche per cio che era successo con Kurt, che per me equivaleva ad uno sconfinmento in quello che consideravo il mio terrirorio, una mia proprietà che solo io potevo toccare e sfruttare.



*la lumix s1h è una macchina fotografica abbastanza costosa dai buoni risultati e dalla performance straordinaria. 


!!!DISCLAIMER!!!

approfitto per spiegare un paio di cose, questa è una fan-fiction scritta secondo un dating sim, ovvero 'Heart of the fox' scaricabile da play store, sicuramente alcune frasi saranno diverse, questo perché ogni tanto oltre al cambiar il sesso di qualche parola ci metto del mio o tolgo alcune cose, per me, inutili alla mia versione. vi invito a scaricarlo e a provarlo perché io dal canto mio ho adorato alla follia quell'otome game, della genius inc.

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