capitolo 34 - conseguenze
- [credo di amarti Marco] - mi rimbombavano in testa ripetutamente, erano costantemente la e non potevo scacciarle, non riuscivo a lavorare.quella sera, tornai a casa con un forte mal di testa non avevo trovato una risposta da dare a Justin ne sapevo cosa pensare, avrei forse dovuto accettare i suoi sentimenti? come avrebbero reagito gli altri due? anche Kurt sembra essersi affezionato a me, ne rimarrebbe male e Darren? lui stra vede per questo mondo, come la prenderebbe? dovevo trovare una soluzione, ma il male alla testa non mi voleva aiutare, camminavo lungo la via di casa ripensando a quel pomeriggio, alle parole di Justin, a Kurt mi ha sempre aiutato e mi dispiacerebbe dargli un 2 di picche, ma anche Justin... ... poi oltre a tutti questi miei pensieri si aggiunse Evelyn, la piova del Golden Gate, non c'era un luogo in città che non avesse fotografato od un lavoro urbanistico preso.arrivò poco dopo il mio ritorno alla mia scrivania, aveva un orrendo sorriso sotto i baffi, mi porse una tazza di caffé
- allora Marco, come va il lavoro? - la ignorai palesemente
- ho sentito dire che sei uscito con Rupert ieri - il cuore mi si fermò, mi aveva visto? no non penso, ma qualcosa sapeva, altrimenti come saprebbe questa cosa? continuai ad ignorarla magari se ne sarebbe andata,
- non sai proprio nulla del motivo per il quale si è licenziato? - dicerto non potevo dirglielo "si, sai i miei amici spiriti volpe sono andati a minacciarlo di morte" sarei sembrato matto come un cavallo, ero fregato
- non ti ha detto niente quando siete usciti insieme? - io sbuffai
- non so nulla, non ho visto nulla, ma sopratutto a te, non direi mai nulla, ora lasciami lavorare, grazie - mi infilai le cuffiette nelle orecchie e mettei la prima musica che mi capitò a tiro al massimo del volume, solo cosi riuscii a scampare al letale morso della piova del golden gate.
e quella sera avevo tanto a cui pensare, mi faceva male la testa per le troppe informazioni, i tre fratelli, Evelyn, Rupert e persino quel maledetto concorso, le cose a cui dedicare una parte di me erano molte, ma nessuna trovava una fine perche non riuscivo a concentrarmi appieno su di essa.
entrando a casa andai diretto in camera mia, ero distrutto per il carico di lavoro di quel giorno, e stressato per via dell'impicciona di quartiere, che non mi lasciò un attimo per chiedermi informazioni su Justin e su quel malato di Rupert, Kurt entrò nella stanza rumorosamente come sempre
- Kurt fa piano! - dissi un po seccato
- scusa - disse sorridendo
- vieni a mangiare, dai, dai, dai, dai... -
- BASTA! - mi scoppiava la testa e lui continuava ad insistere e insistere e insistere,
- non sto bene Kurt, lasciami respirare - ero carico d'ira e di stress e me la presi con lui
- si, ma... -
- NON RIESCO A CAMMINARE DA SOLO, NE A DORMIRE, LASCIATEMI IN PACE PER UN MOMENTO PORCO MONDO... - lo strattonai costringendolo a lasciare la presa
- LASCIATEMI IN PACE... - non ce l'avevo con lui, ero solo tremendamente stanco e pieno di stress, non capivo perché gli dicevo quelle cose e lo aggredissi, non...
- COME SE NON BASTASSE DA UN PO DI TEMPO SON DIVENTATO IL WWF E HO OSPITATO TRE RAGAZZI PROBLEMATICI... - no, non cosi Marco
- ANCHE IO SONO STANCO, HO ANCHE IO DEI SENTIMENTI, DEI BISOGNI... DELLE VOGLIE E... - lui iniziò a singhiozzare, le lacrime rigavano il suo viso, una dopo l'altra, si fecero spazio sulla sua pelle e sul suo collo, cominciò a piangere, lo strinsi forte, mi sentivo colpevole, gli avevo vomitato addosso la mia frustrazione, era cosi sbagliato...
- scusa... ti ho urlato addosso cose che... per colpa della frustrazione mi... -
- LASCIAMI! - cominciò a colpirmi il petto ripetutamente e a dimenarsi, io provai a stringerlo forte a me
- non posso... ti ho ferito e... stai piangendo per colpa mia - mi colpì all'altezza delle costole che mi facevano ancora male, ebbi come un mancamento d'aria per via del dolore, lo mollai e lui corse subito via, era copa mia, mi ero lasciato trasportare dallo stress, mi sedetti sul letto, provai a capire dove avessi sbagliato, ma ero cosi stanco da appisolarmi appena mi lasciai cadere all'indietro.
la mattina seguente mi alzai di mal umore, i ragazzi erano già in piedi, Justin preparò la colazione, Darren e Kurt stavano mangiando, col tempo si erano adattati alla dieta umana, comprendendo anche zuccheri e verdure anziché solo carne, chiacchierai un po' con Darren e Justin, Kurt tenne lo sguardo sulla tazza e cercava di ignorarmi,
- è successo forse qualcosa? - io e Kurt ci guardammo per un secondo, poi lui distolse subito lo sguardo
- no nulla -
- strano perché di solito... -
- ho finito... - ci alzammo e parlammo all'unisono, era come se entrambi fossimo collegati, ma che al contempo volessimo discutere, ma non sapessimo come, lui mi guardò e se ne andò in salotto, io mi preparai per un altro entusiasmante giorno di lavoro in compagnia di quella 'simpatica' di Evelyn 'fottuta' Crystal, che da quando era arrivata in laboratorio non faceva che assillarmi, era piu appiccicosa di una cozza, cosa diavolo avevo che la attraeva cosi tanto? avrei forse dovuto dirgli 'ehi ciccia, mi piace il cazzo' sarei stato scortese, ma almeno avrei potuto godere di un po di pace.
!!!DISCLAIMER!!!
approfitto per spiegare un paio di cose, questa è una fan-fiction scritta secondo un dating sim, ovvero 'Heart of the fox' scaricabile da play store, sicuramente alcune frasi saranno diverse, questo perché ogni tanto oltre al cambiar il sesso di qualche parola ci metto del mio o tolgo alcune cose, per me, inutili alla mia versione. vi invito a scaricarlo e a provarlo perché io dal canto mio ho adorato alla follia quell'otome game, della genius inc.
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