Capitolo 22 - riunione familiare (parte 2)

La mattina seguente mi svegliai presto, mi vestii subito appena alzato e senza fare rumore uscii di casa, mi premurai di lasciare un biglietto ai ragazzi cosi non si sarebbero spaventati.

presi la metropolitana fino a brisbane,  e dopo presi un autobus fino alla foresta appena fori la città, sceso alla fermata salii le lunghe scalinate che portavano al vecchio cimitero, era un vecchissimo cimitero abbandonato, nessuno ci andava piu da diversi anni oramai

feci dei respiri profondi, era difficile per me tornare dopo tutto quel tempo a trovarlo, mi sentivo sempre male ogni volta, presi il mio scarso coraggio a due mani ed alzai gli occhi guardandolo dritto nei suoi, era colpa mia se era morto, lo avevo ucciso io, con il mio comportamento irresponsabile, mi avvicinai alla sua tomba porgendogli i fiori che gli portai

- lo so, non sono le spennelle che ti piacevano tanto, ma non ne avevano dal fioraio - mio padre, Leonardo Orlando Deagostini, americano di prima generazione, era da sempre amante delle piante, ed ogni volta che andavamo in montagna da piccolo facevamo lunghe camminate solo io e lui, tutto questo solo fino all'incidente di quel nefasto giorno in cui tutto finì.

Tolsi i fiori secchi dal vaso e gli misi al loro posto le rose gialle che trovai dal fioraio, rimasi fermo immobile davanti alla sua tomba per dei minuti interi, che si trasformarono in ore, due ore e trentasette minuti per l'esattezza, rimasi con gli occhi chiusi ed il capo chinato, non riuscivo a dire nulla,mi sentivo troppo a disagio, li, davanti a lui, vivo, mentre lui era morto per colpa mia.

mi chiniai in avanti, appoggiando una mano sulla tomba, mi sedetti a gambe incrociate, e rimasi con gli occhi chiusi e le mani appoggiate sulle ginocchia, era allo stesso modo il posto dove mi sentivo piu calmo in assoluto, era calmo, silenzioso, un poco angusto se si trattava delle cappelle, non ve ne erano molte, questo perche non erano molti a poterselo permettere, ma ognuna di esse era ricoperta dalla natura, i rampicanti avvolgevano l'intera struttura, le sterpaglie avevano invaso i dintorni, ma anche gli interni delle lugubri case dei morti, ormai sradicati da terra dalle radici dei vicini alberi, rappresentava il mio stato piu oscuro e profondo, che per anni ho sempre cercato di obnubilare, oscurare, cancellare.

in quello stesso istante l'odore di poc'anzi si fece piu forte, lo percepivo come fosse davanti a me, aprii di colpo gli occhi, mi guardai intorno e guardai anche dietro la lapide, non capivo come fosse possibile che un odore di fiori montani fosse arrivato fin li in città, non aveva senso, la montagna piu vicina... ... ... era a 3 ore di macchina circa, non vedendo nessuno in giro mi dissi che era un caso , anche perche i ragazzi erano a casa... ... ... ... i ragazzi, sono stati la cosa piu bella degli ultimi anni, nonostante non ne avessi bisogno, ora che son qui con me non li cambierei per nulla al mondo,

- ti sarebbero piaciuti - dissi alla sua tomba sorridendo,

- sono leziosi, oziosi, preteriziosi quasi come nascondessero un enorme segreto all'inizio, faventi - mi rialzai, mi stavo lasciando troppo andare a questi si gai pensieri, non dovevo dimenticare il mio fardello

- mi dispiace padre, non volevo dimenticare le mie colpe - espirai rumorosamente, cercando di calmare i nervi, i sensi di colpa erano molto forti, era colpa mia se era morto, ero stato io ad ammazzarlo ed ancora oggi mi sentivo colpevole, col suo sangue sulle mie mani,  feci un lieve inchino e come arrivai mi dileguai, dovevo tornare a casa da quei tre prima che si accorgessero della mia assenza e mi tartassino di questioni inutili. 


!!!DISCLAIMER!!!

approfitto per spiegare un paio di cose, questa è una fan-fiction scritta secondo un dating sim, ovvero 'Heart of the fox' scaricabile da play store, sicuramente alcune frasi saranno diverse, questo perché ogni tanto oltre al cambiar il sesso di qualche parola ci metto del mio o tolgo alcune cose, per me, inutili alla mia versione. vi invito a scaricarlo e a provarlo perché io dal canto mio ho adorato alla follia quell'otome game, della genius inc.

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