SOSPESO FRA DUE MONDI

Quando si spalancano le due grandi ante della porta, Jack è sommerso da un fastidioso brusìo di persone, ma non riesce a cogliere la visione nitidamente, a causa di una forte luminosità che lo investe in pieno.
Mano a mano che avanza riesce a mettere bene a fuoco l' immagine.
Un sontuoso salone gremito da gentiluomini che indossano i classici tait neri con camicia bianca e panciotto, e dame abbigliate da ampie gonne e acconciature fine ' 800.

La confusione delle voci di quel momento, immediatamente si arresta all'accesso del giovane, che i presenti squadrano dalla testa ai piedi.
Immobili come statue con i loro preziosi calici in mano. Che a Jack sembrava di stare guardando un dipinto di Monèt.
" Scusatemi! Mi dispiace disturbarvi, so che vi sembrerà strano, ma io mi trovo qui per un motivo ben preciso.

"Vorrei chiedervi che cosa è successo in questa casa che ha a che fare con uno specchio? "- chiede ai presenti, sperando che qualcuno di loro possa esaudire la sua richiesta.
Ma nessuno risponde, anzi tornano a fare quello che facevano prima, come se nulla di strano fosse accaduto.
Anche se poco prima lo avevano fissato insistentemente per via del suo abbigliamento.

Rendendosi conto che è del tutto inutile insistere, il giovane incede in mezzo a loro, talvolta urtato, da chi sta danzando un valzer.
Mentre prosegue avanti, gli sembra di avvertire il suono degli strumenti affievolirsi fino a smettere di suonare completamente.
Di colpo il silenzio cala.

Quando si rende conto che effettivamente non sente più la musica, si ferma di colpo, percependo un atmosfera alquanto sinistra.
Lentamente fa per voltarsi per guardarsi indietro, rimanendo sorpreso quando nota che alle sue spalle è sparito il salone e i suoi ospiti.

" Ma che sta succedendo, dove sono finiti tutti? "- si dice sorpreso e allo stesso tempo sconvolto.
Perplesso si guarda intorno per scrutare l' ambiente, notando che il contesto e cambiato.
Il sontuoso salone festaiolo è svanito, come anche gli uomini in tait e le donne con i loro abiti sfarzosi e i colori che lo abitavano fino a poco fa, hanno lasciato il posto a un atmosfera lugubre e scura.
Sembra quasi che quel posto non fosse mai stato abitato, circondato dall'oscurità da ogni dove.

Sta per abbassare lo sguardo per accertarsi che almeno la bambina sia accanto a lui, quando improvvisamente si sente afferrare da una forza misteriosa, due braccia scheletriche escono dallo specchio, apparso dal nulla avanti a sé, che lo tengono sospeso in aria.
" Lasciami maledetto! Che cosa sei e cosa vuoi da me?"- lo interroga urlandogli contro.

" Ahahah! Da te? Voglio qualcosa o meglio... qualcuno, mi serve per rinascere e tu me lo darai!" - risponde la voce cavernosa.
" Qualcuno? Non contare su di me non farò un bel niente per te... Mostro!" - esclama contrariato e irritato.
" O sì che lo farai! Conoscerai presto il mio potere. Vedrai!"- afferma la voce.
Ma inaspettatamente viene investito da un vento impetuoso con una forza incredibile, tanto da costringerlo a tenersi ben saldo per non essere catapultato chissà in quale dimensione.

Repentinamente, si ritrova nel corridoio dell'ospedale, la scena che gli si presenta davanti lo lascia sbigottito e al tempo stesso scombussolato, per ciò che vede.
Giulietta fuori in corridoio davanti al vetro divisorio, coperto da una tenda veneziana che le impedisce la visuale.
E sé stesso, circondato da una equipe medica che sta tentando di rianimarlo. Dopo una crisi improvvisa.

Quando tutto torna alla normalità, i medici escono e Giulietta rientra, dopo aver chiesto il permesso.
" Grazie al cielo i medici ti hanno ripreso in tempo! Ho temuto il peggio"- dichiara la donna seduta accanto al suo letto, tirando un sospiro di sollievo.

" Dunque ero morto! So di chi è la colpa"- capta confuso Jack.
Frattanto che Giulietta non smette di parlargli, le squilla il telefono.
" Accidenti ho dimenticato di togliere la suoneria!"- esclama di soprassalto imbarazzata spera che non abbia sentito nessuno.

Si precipita in tutta fretta in corridoio per rispondere.
" Pronto?".
" Etta ma dove cazzo sei! È più di un'ora che aspetto che ti faccia viva. Non venirmi a dire che sei ancora per strada, per essere andata con gli operai a casa?"- le comunica Sabrina fuori di sé.
" Scusa, ma con tutto quello che è successo, non ho pensato di avvisarti.

" Che cosa è successo di così grave da farti dimenticare di me?!"- domanda ironica.
" Mi trovo in ospedale... Jack ha avuto un brutto incidente ed è finito in coma"- le comunica affranta.
" Dimmi in quale ospedale sei!
Il tempo di prendere un taxi e sono da te"- annuncia con decisione la donna.

Afferra il cappotto e la borsa e si precipita in strada alla ricerca di una macchina di servizio libera.
Ma mentre sta facendo segno con la mano, ecco approssimarsi a lei, Alessio con la sua auto.
" Sabrina, possiamo parlare?"- le chiede mesto.
" Adesso non è proprio il momento!
Devo recarmi subito in ospedale"- dichiara senza segnarlo di uno sguardo, continuando a fare segno a qualche taxi.

Ma senza successo.
" Salta su! Ti porto io in ospedale"- afferma sicuro.
La donna dapprima lo fissa per qualche istante, poi data la situazione e percependo che fosse quasi impossibile poter avere un taxi per lei in quel momento, accetta senza remore.
Senza indugio sale a bordo.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top