IL RITROVAMENTO DELLO SPECCHIO
Sabrina, sotto consiglio della sua amica Giulietta, cerca su internet e trova degli operai manovali.
La donna li contatta e ingaggia, per iniziare i lavori nella casa.
Ovviamente stamattina, lei non può accompagnarli sul posto, perché ha lezione a scuola.
" Ci pensi tu a indicare il posto agli operai? Io non posso, devo andare a lavorare!"- chiede per accertarsene.
" Non preoccuparti, ci penso io!"- conferma per tranquillizzarla.
" Ok, scappo a dopo!"- enuncia.
Esce di corsa addentando un biscotto e bevendo il caffè, al volo.
Giulietta, rimane silente, mentre dalla finestra dell'hotel, la osserva affannarsi a prendere un taxi.
Rimasta sola, si allontana dalla finestra, e va a sedersi sul letto, passa la mano sul cuscino di Sabrina, come se stesse accarezzando la sua pelle.
Agguanta la sua sottoveste e se la porta sotto il naso per annusarla.
Un profumo di rosa e muschio, inebria le sue narici.
" È così sensuale il suo odore naturale"- dice a sé stessa.
Ripensa alla scorsa notte, alle sue mani, al suo corpo alle sue labbra.
La donna, in realtà è sempre stata attratta dalla sua amica Sabrina, fin dalla prima volta che si sono conosciute.
" Da quel giorno ho atteso speranzosa e con pazienza, che ti accorgessi di me.
Ma poi è arrivato Alessio e allora ho scelto di accogliere la rassegnazione.
Ma ciò che è successo ieri notte, ha riacceso in me una speranza".
"Per tutta la notte ho fantasticato su di noi! Ma questa mattina il futuro che avevo immaginato, è crollato.
Proprio come un castello di carte.
Ti sei presa gioco di me?
Mi hai illusa? Non lo so!
Ma da adesso smetto di illudermi e di sperare"- si ripromette decisa.
Sorride malinconica, mentre una lacrima scende dai suoi occhi verdi.
Suona il cellulare improvvisamente, che la fa sobbalzare.
" Pronto? Sì sono io! Perfetto scendo immediatamente"- afferma al suo interlocutore.
" Sabrina avrebbe dovuto dirmelo, che aveva lasciato il mio numero agli operai"- pensa ad alta voce, irritata.
Prende l'ascensore per scendere, quando si porta all'esterno dell'hotel, nota cinque uomini molto robusti, abbigliati da salopette imbrattate di colori e calce.
Come anche le calzature.
" Buongiorno, immagino siate della ditta dei lavori di ristrutturazione?"- li interroga.
" Certamente, ci ha chiamati questa mattina presto! Non lo ricorda?" -afferma confuso l'uomo.
" Non io, la mia amica! Va bene, prendo un taxi e mi seguite!"- gli comunica.
" Potrebbe venire con noi sul camion! Sarebbe più comodo anche per noi"- proclama l'operaio.
" Preferisco prendere un taxi, grazie comunque!" - precisa infastidita.
" Come vuole lei! Andiamo ragazzi, seguiamo la signora!- declama deluso.
Frattanto, Giulietta ferma un veicolo giallo e dal sedile posteriore, si accerta che il furgone blu la stia seguendo.
Dopo aver percorso una strada lunga e tortuosa, finalmente giungono sul posto.
" Ma dove cavolo ci ha portati questa, nel bel mezzo del nulla? - esclama uno dei manovali.
" Avete visto in che casa dovremmo lavorare? Sembra la casa degli orrori! - bisbiglia un altro, al collega che lo affianca.
La donna scende dall' automezzo, e li approssima.
" Dunque, questa è la casa, e qui farete tutti i lavori che servono”- dispone.
“ Aspettate che disserri questo... portone... che come starete notando è un po'...! - viene interrotta, mentre cerca di aprire la porta con veemenza.
" Si sposti! Ci penso io... questa non è una cosa da donne" - sottolinea precisando, il capomastro.
Mettendo in evidenza la differenza che c'è tra la forza maschile e quella femminile.
" Cosa intende questo scimmione? Che perchè lui è un uomo ha più forza di me! Eve la volta scorsa ci è riuscita, e lei è una donna. Maschilista, misogeno e stronzo" - pensa irritata.
Giulietta, con a seguito gli operai, accede all' interno, subito dopo aver forzato il portone d'ingresso.
La donna, incomincia a dare disposizioni per i lavori che ci sono da fare.
Fa di tutto per apparire tranquilla, ma in realtà, il pensiero di essere sola con cinque maschi, in un luogo sperduto tra la boscaglia, la rende particolarmente nervosa.
" Okay! Lei rimane qui?" - le domanda il manovale.
" Naturalmente, ma me ne starò fuori, non voglio intralciare il vostro lavoro. E poi devo richiudere quando avrete finito!"- declama.
" Potevamo chiudere anche noi, che da quello che ho visto ci vorrà un po',
prima di finire tutti i lavori.
E poi non mi piace l'idea che lei se ne stia tutto il tempo qua fuori, al freddo"- propone l'operaio.
" Grazie, ma non si preoccupi per questo! Rimarrò qui fuori a fumare!"-puntualizza la donna, visibilmente infastidita.
" Come vuole! Allora noi incominciamo, a dopo"- si allontana da lei, per raggiungere i colleghi dentro casa.
Giulietta come aveva preannunciato, è rimasta fuori a fumare, seduta su un muretto rialzato.
Dall'esterno sente provenire, le voci degli operai, imprecazioni e rumori dei vari strumenti e attrezzi, solitamente utilizzati per questo genere di lavori.
Mentre il freddo le arriva fin dentro le ossa, che anche se è ottobre, quel posto oltre a essere isolato e anche gelido,
la donna sta pensando, che le serve una macchina.
" O la compro o la prendo a noleggio! Sì, e quanto mi dovrà costare. Nono, meglio comprarla, magari un usato. Devo trovare su internet una concessionaria che si occupa di vendita delle auto usate"- pensa decidendo che è una cosa da fare immediatamente.
Infatti inizia una ricerca sul suo tablet, ma frattanto che sta iniziando a navigare, uno degli uomini, il capomastro, la chiama.
" Signora, venga! Le mostro una cosa!"
Giulietta rimane perplessa da questa richiesta.
Incuriosita, ma anche cauta, si alza dal muretto dove stava tranquillamente seduta e raggiunge gli uomini.
" Che... che succede, cosa vuole mostrarmi ? "- lo interroga.
" Uno dei miei uomini è salito in soffitta per osservare se il solaio, avesse bisogno di manutenzione, e sotto un lenzuolo ha trovato questo.
L'uomo le mostra un bellissimo specchio, circondato da una cornice dorata e strani segni intagliati su di essa. E la superficie riflettente è brillante e ci si specchia perfettamente, il tempo, non sembra aver intaccato e usurato l'oggetto.
" Ci chiedevamo se volesse tenerlo oppure vuole che lo portiamo via noi!"- domanda ansioso.
Giulietta ci pensa un po' poi decide.
" Nono, lo tengo grazie! "- afferma, immaginando che anche Sabrina lo vorrebbe.
" Bene allora ragazzi, fate attenzione a dove lo riponete per non romperlo. Altrimenti avrete sette anni di guai! Ahahah!"- esclama con scherno.
Giulietta lo fissa, piegando le labbra a mezzo sorriso.
"Deficiente !- pensa irritata.
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