Capitolo 68

Arrivai all'auto e fissai i vicoli bui e silenziosi a qualche passo da me. Uccidere qualche demone mi avrebbe solo fatto bene, era stata dura rimanere calma con Edgar davanti.

Aprii l'auto e presi le mie comode scarpe da ginnastica. Non avrei più ascoltato le mie cugine, probabilmente non mi avrebbero nemmeno più presentato qualcuno. Avevo appena fatto andare via uno degli amici di Monica e non volevo che il loro rapporto si rovinasse a causa mia.

- Ginevra. -

Alzai il volto di scatto trovandomi davanti Edgar. Non l'avevo nemmeno sentito avvicinarsi, non avrebbe dovuto essere lì con me. Perché non era dentro a provarci con qualche ragazza, o da qualche parte con la sua fidanzata?

- Cosa vuoi? -

- Hai detto ai miei amici di Claire. -

Appoggiai la scarpe a terra. - Pensavo che lo sapessero. -

- No e non c'era motivo che lo venissero a sapere. -

- Credevo che fossero tuoi amici. -

- Lo so, ma non significa... -

Sbuffai. - Mi spiace, non volevo metterti in difficoltà. Ora lasciami in pace. -

- Il ragazzo con cui eri... -

Incrociai le braccia la petto. - Se n'è andato, non penso che si farà sentire di nuovo e non ho intenzione di dire altro. Tu vuoi dirmi altro? Perché altrimenti puoi anche andartene. -

- Dove stai andando? - chiese imperterrito.

- A fare un giro. -

- Demoni? -

- Sì. -

- Dov'è David? -

- Non c'è. -

Mi guardò con rimprovero. - Non puoi andare da sola. -

Sbuffai seccata. - Lasciami in pace. -

- Ginevra... -

Mi alzai in piedi, felice che con i tacchi ero decisamente più alta, quasi quanto lui. - Senti, lasciami in pace perché inizi a darmi sui nervi. -

- Sono un Consigliere, non posso lasciarti andare. -

- Non giocarti la carta del Consigliere. Lasciami in pace. -

Restò in silenzio qualche istante guardandomi negli occhi e poi si sporse verso di me per baciarmi, ma lo fermai prima. Avevo davvero voglia di baciarlo, ma si doveva sposare e non volevo rovinare niente. Non ero quel genere di ragazza, e odiavo le donne che rovinavano i matrimoni, gli uomini che si lasciavano ingannare e distruggevano le loro storie. Poteva anche trattarsi di amore, ma prima di tutto non doveva recare danni a terzi e nonostante odiassi Claire, non se lo meritava.

Appoggiò la sua mano sopra la mia. Il suo petto mi sembrava enorme e accogliente, la sua mano era grande e calda e... faceva troppo freddo quella notte. L'aria fredda non riusciva a schiarirmi molto i pensieri, ma almeno per il momento ero riuscita a controllarmi.

Sospirò lasciando cadere le braccia lungo i fianchi. - Non ho detto nulla ai miei amici perché non ce n'era bisogno. Ho chiuso con Claire e... mio padre, lui ha chiuso con me definitivamente. -

- Hai chiuso? - dissi incredula.

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