Capitolo 55


Il temporale era iniziato, si adattava perfettamente alla discussione che stavamo avendo. Fulmini, tuoni e pioggia avrebbero riempito i momenti di silenzio, come stavano facendo in quel momento.

I sette Consiglieri erano schierati da una parte, con alle estremità Claire e il padre di Edgar e dall'altra c'erano i demoni con me e le mie cugine. C'erano due Corvi, tre Succhiasangue, un Catdeath e due Folletti, e di loro conoscevo solo Josh e Toby. Uno dei Corvi mi pareva di averlo già incontrato, ma non riuscivo a ricordarne il nome. Serena era vicino a Toby, mentre Monica vicino a Josh, ovviamente. Io ero arrivata dopo di tutti ed ero proprio di fronte al padre di Edgar.

Il suo volto si era spento quando mi aveva visto entrare dopo il Primo e non ero riuscita a trattenere un sorriso di soddisfazione. Avevo detto a Raffaella che sarei stata concentrata ed era l'unica interferenza personale che c'era stata. L'unico che avrei permesso.

Le presentazioni erano state fatte ed era arrivato il momento di parlare di questioni più importanti. Non fu il Primo a parlare come mi ero aspettata e nemmeno il Secondo, ma il nonno di Edgar, ora il Quarto.

- Direi di non girarci troppo intorno perché tutti sappiamo il motivo di questa riunione. - disse con calma e tenendo le mani ferme in grembo. - Bulgrad non era l'unico Signore dei demoni, a quanto pare ha un successore ed è sfuggito a tutti quanti. Personalmente credo che pochi demoni, forse quelli più vicino a lui, sapessero dell'esistenza di questo erede. -

- Bulgrad non parlava mai i suoi piani. - disse il Catdeath. - Quelli più vicini a lui, sono stati uccisi nel crollo della caverna. Non è uscito nessuno da quel posto e l'abbiamo tenuta d'occhio per diverso tempo. -

Ci fu qualche istante di silenzio mentre la mente di tutti noi andava ai morti, a quelli che erano rimasti uccisi e che avrebbero tanto voluto essere al nostro fianco. Pensai a Max e Steven e vidi Monica allungare la mano verso Josh e stringerla. Pensai a Sara, alla mia prima amica a cui non avevo dovuto nascondere nulla della mia vita.

- I demoni, quelli che non fanno parte dell'Alleanza, si stanno riunendo e so che l'avete notato. A quanto pare l'erede ha preso il posto di Bulgrad e sembra ancora più determinato. Vuole uccidere i Knight, quelli presenti alla battaglia e sembra sapere chi siano. Sembra essere più forte di Bulgrad, ma non è tutto. La madre era umana. -

- L'erede è mezzo umano? - chiese Serena incredula e non era l'unica.

- Sì. - disse Paolo annuendo. - Dovrebbe avere circa vent'anni ed è una ragazza. -

Lo sguardo del Primo si spostò su di me insieme a quello di altri Consiglieri. Rimasi confusa solo per qualche istante, ma poi capii. Non potevano pensarlo veramente, nessuna delle mie amiche era un mezzo mostro e nessuna di loro era tanto forte. Era quella la questione personale di cui parlava il Primo?

- I tuoi avvelenamenti, forse, non sono coincidenze. - disse Paolo. - Non è da escludere che una di quelle ragazze sia l'erede di Bulgrad. -

Scossi la testa incredula, ma sembravano fin troppo convinti. Loro non conoscevano le mie amiche, non sapevano nemmeno chi fossero e di certo non potevano sospettarle. Mi avevano avvelenato e loro quattro erano state presenti, ma era solo una coincidenza, si stavano sbagliando tutti. Josh percepiva qualcosa, ma non sapeva nemmeno spiegare cosa e se fosse brutto. I Consiglieri non avevano nulla su cui basarsi.

- Qualcuna di loro sembra diversa? - chiese Edgar.

Lo guardai stringendo i pugni. - No. -

Non mi aveva rivolto la parola per tutto il tempo, non mi aveva chiamato e nemmeno mandato un messaggio, non poteva venir fuori con qualcosa del genere. Lui avrebbe dovuto essere al mio fianco, era l'ultima persona poteva parlare lì dentro.

Inghiottii la saliva cercando di mantenere la calma. Non dovevo perdere il controllo, le questioni private avrebbero dovuto rimanere fuori, ma non potevo. Questioni private e Knight erano entrate in collisione, non potevo fare finta di niente. Loro sospettavano di una delle mie amiche e non potevano farlo.

- Come facciamo a scoprirlo? - chiese Serena attirando l'attenzione su di lei.

Questa volta fu il Primo a rispondere. - Come abbiamo fatto con Bulgrad. Domande ai demoni, il più possibile. -

Era di quello che avrebbero dovuto parlarmi? Se sospettavano che l'erede fosse una delle mie amiche, a maggior ragione avrei dovuto partecipare a quella riunione. Perché tenermi separata? Doveva esserci per forza qualcos'altro, ma non riuscivo a capire cosa potesse essere. Fare una riunione solo per me, mi sembra esagerato e non avrebbero motivo di tenermi isolata.

All'improvviso capii. - Quale sarebbe il mio compito? -

Raffaella mi fece un cenno con la testa, come se fosse soddisfatta. - Vuoi saperlo ora? -

- Non vedo perché dovrei tenerlo nascosto. Avete già detto chiaramente che sospettate delle mie amiche e che non sono poi così la benvenuta a questa riunione. -

- Certo che sei la benvenuta. - disse Paolo confuso.

Forse eral'unico fra i Consiglieri a volermi lì perché nessuno degli altri aprì bocca ei loro sguardi erano molto chiari. Andrea era davvero soddisfatto, stavavincendo su tutta la linea e con lui anche Claire.

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